26 maggio 2006

come diventare amici di Prodi?... chiedere a Vanna.

Joseph Highmore, Mr. Oldham and his Friends, 1750, Tate Gallery, LondonLa tua amicizia con Prodi?
Un episodio: Prodi era assistente di Andreatta a Legge. Mia moglie Vanna doveva fare l'esame di Economia ma non ne capiva nulla e Andreatta la mandava sempre via. Alla quarta volta mi chiese aiuto. Io avevo già conosciuto Prodi e gli dissi: «Quand'è che non c'è Andreatta? Basterebbe un 18 altrimenti Vanna va avanti per anni» Prodi disse: «Mandala al prossimo appello». Vanna si presentò ma c'era sempre Andreatta. Disse: «Signora, qui di nuovo? La vedo volentieri». Poi venne chiamato fuori da qualcuno. Prodi prese la situazione in mano e le fece subito una domanda tipo: «Mi dica qualsiasi cosa che sa». Quando Andreatta tornò chiese: «Come va?». Prodi: «Niente di eccezionale ma un 21 si può dare». E Andreatta: «Facciamo 18».
Da allora…
«Abbiamo cominciato a frequentarci».

Angelo Rovati, responsabile della segretaria di Prodi intervistato sul Corriere Magazine da Claudio Sabelli Fioretti.

Considerazione 1:
Una che riesce a prendere 18 pure concordando le domande, vuol dire che veramente di Economia non capisce un cazzo.

Considerazione 2:
Assodato che la signora Vanna, moglie del segretario di Prodi, non sa un cazzo di Economia, ci domandiamo perché non abbiano fatto anche lei, come gli altri, sottosegretario al ministero di Padoa Schioppa.

Considerazione 3:
Per diventare amici di Prodi bisogna non capire un cazzo di economia o essere sposati con persone che non capiscono un cazzo di economia; entrambi i requisiti sono in possesso dell'Anarca che propone la sua candidatura per diventare "amico di Prodi".
Considerazione 4:

La gravità non è l'aneddoto in sé ... ma la tranquillità e la sfrontatezza con cui, il più stretto collaboratore di Prodi, racconta quella che, fino a prova contraria, è una frode.
Considerazione 5:
La gravità non è l'aneddoto in sé... ma il fatto che nessuno ha ancora pulito la striscia di bava che ha lasciato Sabelli Fioretti.
Considerazione 6:
10-100-1000 Riforme Moratti!!!
Considerazione 7:
Per chi ancora non l'avesse capito... questa qui è l'Italia di Prodi.


Immagine: Joseph Highmore, Mr. Oldham and his Friends, 1750, Tate Gallery, London

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22 maggio 2006

intersezioni

Wayne Thiebaud, 24th Street Intersection, 1977, olio, collezione privataSuccede che tu 5 mesi fa litighi sul blog con un tizio che nei commenti pretende di essere la tua coscienza.
Succede che tu gli dedichi persino un post di risposta alle sue infamanti osservazioni... ma in fondo in fondo pertinenti.
Succede che nei giorni successivi il botta e risposta tra te e l'oscura tua coscienza, che ha preso a chiamarsi Emanuelo Venator, si trasforma in una stimolante discussione.
Succede che, siccome l'intelligenza è una bella cosa ed è rara trovarla... alla fine la tua coscienza ti diventa simpatica, anche se rompe un po' i coglioni, perché comunque capisci che ha del pensiero da vendere.
Succede che a un certo punto la tua coscienza scompare... e tu, che in fondo non ce l'hai mai avuta una, te ne dispiaci un po' ma sopravvivi.
Succede che un giorno di maggio te ne vai a pranzo con un tuo vecchio amico siciliano che passa a Roma. Anzi, ancora peggio: hai invitato a pranzo un tuo amico romano che ha invitato (senza che tu lo sapessi) il tuo vecchio amico siciliano (abitudine centro-meridionale all'improvvisazione).
E succede che il tuo amico siciliano si porta un altro suo amico di Genova (abitudine ligure allo scrocco)... amico che ovviamente tu non conosci.

Succede che il pranzo è piacevole, si parla di cultura, di politica e di donne.
Succede che l'amico genovese del tuo amico siciliano di passaggio a Roma è simpatico, colto ed intelligente.
Succede che, a fine pranzo, mentre esci dal ristorante e ti sei appena dissanguato con il conto, il discorso cade su questo cazzo di blog dell'Anarca e l'amico genovese dell'amico siciliano...dice: " io lo leggo il blog dell'Anarca". E tu dici: "ohibo'! (o qualcosa del genere)... sono io l'Anarca". E lui ribatte: "Cavolo, Anarca... io e te abbiamo litigato molto tempo fa!".
Succede che allora capisci che questa stupida blogosfera è più piccola di quanto si pensi, che internet, in fondo, è un paesotto e che i teorici della rete e gli studiosi di fenomeni sociali non capiscono niente.

Sucede che la vita è fatta di intersezioni, di incroci, di strade che s'incontrano e percorsi che si separano... e tu non puoi farci proprio nulla. Non a tutto c'è una spiegazione e tu speri che le cose avvengano dentro un senso che tu non cogli ma che ci dev'essere, porco demonio! Senno' che cazzo lo hai pagato a fare il pranzo alla tua coscienza?
Di fronte all'imperscrutabilità del destino, l'idea che tutto abbia un senso, anche quello che apparentemente non ce l'ha, ti aiuta ad andare avanti e ti consola di molte cose... per esempio dell'incubo di ritrovare dopo 6 anni, quella bieca zitella di Rosy Bindi ministro... per di più della famiglia.

update: ... succede che Emanuelo alla fine apre un blog dal nome imbarazzante, Breviario pagano e, nonostante viva con l'incubo dei teo-con, tu già speri che s'iscriva presto a Tocque-ville e intanto lo linki tra i tuoi preferiti.


immagine: Wayne Thiebaud, 24th Street Intersection, 1977, private collection

18 maggio 2006

libera roma....


25 anni. Cinque lustri. Un quarto di secolo. 25 interminabili anni di noia, clientele, salotti intellettuali, ipocrisie, degrado, traffico impazzito, buche gigantesche, facce buone...troppo buone per essere sincere, patti trasversali, ricatti; 25 anni di governo di sinistra a Roma. Uno si guarda intorno… e li trova sempre lì: i soliti intellettuali di corte, i soliti degradatori di professione, i soliti giornalisti sul libro paga del Campidoglio, la solita CGIL che detta legge nel mercato del lavoro con logiche quasi mafiose, i soliti burocrati capitolini, i soliti palazzinari e i soliti affaristi.
25 interminabili anni…e questi ultimi cinque poi… i peggiori: perché oltre ai comitati d’affari ci siamo dovuti sorbire pure le morali buoniste… da quando c’è lui… il sindaco tacchino. Non ne posso più della retorica pacifista, delle fiaccolate per gli amici loro, delle facce delle simone e della giuliana in Campidoglio e neanche un ricordo per chi è morto abbracciando un tricolore; di chi dedica una strada a Paolo Di Nella e poi regala soldi a quelli che prendono a sprangate i giovani di destra.
Eppoi i premi Nobel ogni anno a raccontare cazzate, i milioni spesi per le case inutili (la casa dei teatri, del cinema, del jazz, delle arti, della letteratura) dove non va nessuno ma dove si riempiono di soldi i soliti noti.
Qualcuno dica qualcosa. Per esempio: qualcuno dica che è immorale che un giornale come il Corriere della Sera prenda ordini dall'ufficio stampa del Campidoglio. Che il primo che mi parla di libertà di stampa lo ficco, senza maschera antigas, a via del Corso.
Qualcuno dica che l’informazione in questa città è rinchiusa dentro una gabbia di luoghi comuni e di falsità... dove se un comitato di quartiere alla Balduina o a Tor Bella Monaca fa una manifestazione di centinaia di persone contro Veltroni... sui giornali si parla di Tom Cruise che dice "quanto sei bella Roma"

Qualcuno dica che le aziende a capitale pubblico (come Zetema) sono dei veri "comitati d'affari" che consentono di aggirare le regole del mercato e di assumere senza concorso tutti gli amici degli amici degli amici… della CGIL.
Qualcuno dica che il precariato al comune di Roma è 10 di volte superiore alla media nazionale (alla faccia dei sindacati che però, in piazza contro Veltroni non sono mai scesi).
Qualcuno dica che Corviale, Laurentino 38 e gli orrori urbanistici delle periferie romane sono il prodotto di anni di subcultura collettivista, di una malandata idea di città che il Pci ed i suoi salottieri intellettuali hanno giustificato e difeso e che le poche opere di riqualificazione urbanistica per Roma (come appunto a Laurentino 38) le ha fatte il centrodestra quando governava la Regione Lazio.
Qualcuno dica che la sinistra ecologista aveva regalato ai palazzinari romani il parco di Tor Marancia per buttarci sopra 10 milioni di mc di cemento (una città grande come Sondrio)… e che oggi quel parco è tutelato grazie ad una battaglia isolata e straordinaria della destra romana.
Qualcuno dica che nell’ultima variazione di bilancio Veltroni ha stanziato quasi 4 mln di euro per i campi nomadi e neanche la metà per l’emergenza case dei cittadini.
Qualcuno dica che Action (dell’ex assessore e neo sprangatore Nunzio D’Erme) è un'associazione eversiva che ha collegamenti con l'amministrazione comunale, negli uffici, nei municipi con il beneplacito del sindaco tacchino grazie ai milioni che lui regala ai centri sociali okkupati.
Qualcuno dica che mentre il sindaco permette ad Action di occupare i palazzi pubblici, di proprietà di tutti, il Comune usa due aliquote Ici: una per le famiglie (più alta) e una (ovviamente più bassa) per i grandi gruppi immobiliari che hanno centinaia di appartamenti sfitti… perché il cuore sta a sinistra… ma il portafoglio rigorosamente a destra.
Qualcuno dica che, dopo avere coglionato il Cavaliere per la proposta di togliere l’Ici sulla prima casa, Veltroni ha sparato manifesti in tutta Roma in cui ha scritto che ridurrà l’Ici dello 0,02%...cioè una media di 18 euro e 54 centesimi… e nessun giornalista libero di questa città ha detto che prendere per il culo la gente in questa maniera è immorale.
Qualcuno dica che in tutti questi anni non è stato fatto uno, che sia un piano di viabilità decente e che a Roma il traffico è perennemente bloccato… più del cervello di Prodi.
Qualcuno dica che è allucinante che a Roma oltre 20.000 persone si trovano la casa ipotecata e 40.000 il mezzo sequestrato dall’esattoria comunale, per non aver pagato le multe.
Qualcuno dica che se la Piaggio presenta il suo nuovo e rivoluzionario scooter a tre ruote “antibuca” a Roma… qualche motivo ci dev’essere.

Qualcuno dica che l'Ara Pacis fa cagare, che è uno sfregio ad uno dei luoghi più belli di Roma, che quello scatolone bianco è costato quasi 16 milioni di euro con un incremento in corso d’opera del 266% rispetto all’appalto affidato da Rutelli senza concorso; che l’hanno inaugurata 5 volte e che qualcuno ha dovuto scrivere che “l’Ara Pacis è quella che sta dentro” perché ormai nessuno sa più dove sta.
Qualcuno dica che Veltroni ha avuto dal Governo Berlusconi più soldi di quanti Roma ne abbia avuti da tutti i governi di sinistra precedenti e che per fare la Notte Bianca ha speso più di due finanziarie messe insieme… e che i lampioni per fortuna non li ha dovuti spegnere per colpa del centrodestra.

Qualcuno dica che il 75% delle opere pubbliche fatte a Roma sono state realizzate con i fondi del governo di centro-destra e il sindaco ci ha messo solo la faccia per le inaugurazioni.
Qualcuno dica che Veltroni regala ogni anno 2 milioni di euro ai suoi amichetti esperti di aria fritta… sotto forma di consulenze e che ne ha data una pure a Silvia Baraldini, con i suoi 43 anni da scontare per terrorismo, in quanto “esperta di politiche per lo sviluppo locale” (non è bastato alla sinistra barattare la strage del Cermis per estradare questa tizia). Qualcuno aggiunga che se si sommano alle consulenze, i contratti a tempo determinato, i contratti colelttivi a td e i "comandi" si raggiunge la cifretta di 60 milioni di euro. Senza contare i quasi 30.000 (trentamila!!!) dipendenti comunali che non si capisce a ‘sto punto che ci stanno a fare. Qualcuno dica queste ed altre cose che ora ci sfuggono. Diverse volte abbiamo provato a parlare della nostra città. Qui... e anche qui per esempio.
Ora ne parla un nuovo blog che l’Anarca invita a leggere per rinnovare l’incazzatura contro il nulla morale che avanza in questa Roma ipnotizzata dal pifferaio magico.

RomaPunto è il nuovo blog di Tocque-ville che dà voce a quella parte di Roma che non vuole morire buonista, kattokommunista... giusto per ricordarsi che tra meno di un mese si vota... e i miracoli esistono!

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17 maggio 2006

... e lei il professor Gentile? Si...BANG!

FIRENZE, 17 mag. - (ADNKRONOS) -Si svolgerà venerdì 19 maggio la prima udienza del processo per presunta diffamazione verso il partigiano Bruno Fanciullacci che vede imputati il senatore diAlleanza Nazionale, Achille Totaro insieme ad altri esponenti di An. Era il 10 Gennaio 2000 quando, nel corso di una seduta di Consiglio inPalazzo Vecchio a Firenze, il senatore Totaro, allora consigliere comunale, definiva il partigiano Bruno Fanciullacci ''un assassino che uccise Giovanni Gentile''.
In seguito a quelle dichiarazioni, pur non negando che l'omicidio del filosofo Gentile fosse avvenuto per mano di Bruno Fanciullacci, tuttavia la sorella del partigiano, Giuseppina e le associazioni antifasciste di Firenze, risposero con l'accusa di diffamazione ai danni del partigiano e della resistenza tutta.
(Adnkronos) 17-MAG-06 15:45

Proposta di patteggiamento: il senatore di An dichiari che Bruno Fanciullacci non fu “un assassino che uccise Giovanni Gentile” ma un “uccisore che assassinò Giovanni Gentile”
o al massimo "un omicida che uccise, ma senza assassinarlo, Giovanni Gentile".
Ma alla fine il più grande filosofo italiano del ‘900, una delle più straordinarie intelligenze europee, fascista ma del tutto estraneo alle politiche razziste e repressive del regime, chi lo ha fatto fuori, senza processo e con una sventagliata di mitra davanti alla sua casa dopo avergli domandato: “mi scusi è lei il professor Gentile?”

Il paradosso antifascista è che dare dell'assassino a un omicida è diffamazione della resistenza, cacciare un partigiano dal corteo del 25 Aprile no.
Eppoi uno dice che si butta con gli americani…

09 maggio 2006

commemorazione

ROMA, 9 mag - (ANSA) - Il presidente del Consiglio in pectore Romano Prodi ha appena deposto una corona di fiori sotto la lapide di Aldo Moro in via Caetani nell'anniversario della morte dell'ex presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse.
(Ansa) 09-MAG-06 09:49

...pare che oltre alla corona di fiori, il presidente del Consiglio in pectore abbia deposto anche un tavolino a tre zampe.

05 maggio 2006

giorgia meloni… la sfida alle stelle!

“Lui si sentiva vivo come non mai e fremente di gioia, fiero di aver domato la paura. Poi, senza indugio alcuno, si attillò le ali al corpo e si scagliò a capofitto. Stava volando a perpendicolo a ben duecento e quattordici miglia all’ora. Deglutì. Se gli si spalancano le ali, addio, di lui non rimarrà che un milione di pezzetti di gabbiano. Ma la velocità era potenza, era gioia, era bellezza (…) Non poteva fermarsi (…). Allora chiuse gli occhi”.
(Richard Bach – il gabbiano Jonathan Levingstone)

E’ piccola, piccola tra tutti quegli onorevoli grandi, grandi. I nomi illustri, gli sguardi severi; c’è chi la scruta con sufficienza, chi con curiosità… chi con quel misto di arroganza e invidia che rende vivace la lotta contro il mondo; è immenso pure il Transatlantico… al suo confronto sembra una piazza d’armi.

“Piacere, sono Stefania Craxi, ti ho votata”.
“Ciao, volevo conoscerti sono Miccichè, ti ho votata”. E lei lì, a stringere mani, a regalare sorrisi, a dosare l’ironia.
“Romano…ti volevo presentare una persona... Zzzzzzzz.... Romano? Psss, Romano?...ehi Romano sveglia, sono Fini!… Volevo presentarti Giorgia Meloni!".

Giorgia dalla Garbatella, quartiere rosso de Roma, dove chi fa politica dalla parte sbagliata sopravvive all’odio e alla violenza; dove solo poche settimane fa tre ragazzi di destra hanno avuto la testa aperta dalle spranghe di quei figli della borghesia arcobaleno… nella Roma silente del letargo veltroniano.
Giorgia dalla Garbatella, quartiere anche un po’ nero de Roma, dove la politica è passione, amore, radicamento. Giorgia, che a 15 anni sceglie di entrare in una sezione del Msi... senza un perché... o forse con tanti perché. Giorgia nel movimento studentesco, a liberare la cultura e a immaginare una scuola diversa, pensata e sognata per chi vuole un futuro... oltre i grigi signori dell'utopia. Giorgia, in prima fila per i diritti dei popoli: dai Saharawi, all’Irlanda. Giorgia nelle battaglie per la vita con
dignità, coraggio e intelligenza.
Giorgia Meloni: a 21 anni la più giovane consigliera provinciale d’Italia, a 25 la prima ragazza a guidare un’organizzazione giovanile, a 29 la più giovane vicepresidente della Camera.
E oggi lei è la nuova scommessa "futurista" che la destra lancia; come quando Marinetti giocava col destino e con l’età:"I più vecchi di noi hanno 30 anni: eppure noi abbiamo già sperperato tesori, mille tesori di forza, di audacia, di astuzia e di rude volontà; li abbiamo gettati via impazientemente, in furia senza contare, senza mai esitare, senza riposarci mai, a perdifiato".
Quando abbiamo saputo la notizia… eravamo insieme a tanti altri nel "cenacolo dei cercatori insaziabili". Lei è arrivata scura in volto, tesa, impaurita, come gettata dentro qualcosa d'indefinibile. L’ombra che non si modella fa paura. C’è qualcosa di immenso nelle cose inaspettate: il fatto che sembrano un dono…e forse lo sono. La vera sfida sarà tutta qui. Certo, i regolamenti della Camera, i cavilli giuridici, i tranelli degli "inciucioni" di professione, ma la sfida per Giorgia sarà in quel dono da accettare ma pronto ad essere restituito, nel senso della misura di ogni cosa, con l’ironia verso sè e la consapevolezza del dovere verso l'intera comunità nazionale. Se saprà dimostrare che il senso dello Stato non sta nei vegliardi imbroglioni che presiedono assemblee, negli eloqui raffinati dei nostalgici della guerra civile, ma in chi sa amare questo Paese e donarsi; in chi sa ricordarlo antico e pensarlo moderno... se saprà fare questo avrà vinto la sfida e avremo vinto noi.

E allora... alla nostra piccola grande Giorgia, perchè il sorriso di Paolo ti accompagni, perché la voce di Mak ti sussurri e ti rassicuri, perché quel maledetto anello del potere cada nel fuoco, perché tu sappia conservare l’ironia e quel salutare senso di precarietà che ci ha fatto sempre vincere le sfide impossibili. Via dalle lusinghe e dentro la vita ...per non diventare come loro. A Giorgia, perché un abbraccio più grande del mondo ti arrivi da tutti noi. C’è ancora tanta strada da fare… senza timore, spaccando in mille pezzi la paura perché quello che conta, vada come vada, è già nel nostro cuore: "scopri quello che conosci già… allora imparerai come si vola".

03 maggio 2006

il ritorno del re

"Nella prova solenne alla quale l’Italia fu chiamata dai suoi nuovi destini, l’esercito e l’armata hanno degnamente compiuto il proprio dovere (…). Sia gloria ai caduti per la grandezza d’Italia! All’esercito e all’armata, che fraternamente uniti nell’ardua impresa degnamente impersonarono la coscienza nazionale, giunga la più calda espressione del mio più vivo compiacimento, eco fedele del plauso e della gratitudine della Patria".
Vittorio Emanuele III, discorso alla nazione dopo la conquista della Libia - 28 Ottobre 1912

''Speriamo che rientrino tutti, velocemente, sani e salvi dall'Iraq. Come pacifista non posso che augurarmi che il conflitto finisca presto e, nel contempo, che le truppe italiane rientrino dall'Iraq. La morte dei soldati italiani dell' attentato di Nassiriya mi addolora, ma non è un avvenimento sorprendente, visto che quella rimane per ora una zona di guerra''.
Vittorio Emanuele Filiberto erede di Casa Savoia, dichiarazione all'Ansa dopo l'attentato di Nassirya - 3 Maggio 2006

Buon sangue (blu) non mente... ma a volte si!

Update: All'erede pomatato, l'Anarca dedica le sprezzanti parole che quel criminale del gen. piemontese Cialdini rivolse agli ufficiali borbonici che si erano arresi dopo l'eroica difesa di Messina:"Vous n'etes pas des italiens. Je vous cracherais sour le visage!"
... a buon rendere.

02 maggio 2006

il corriere.it e il diritto di cronaca... un po' storto.

Francesco Clemente, Two Horizons a Thousand, 1978, Paul Maenz, CologneScena: Roma, piazza Colonna, Palazzo Chigi. Giornata di sole leggermente ventosa. Una mattina di primavera dopo le piogge di ieri, dopo il sole dell’altro ieri e dopo le piogge dell’altro ieri ancora. Un dì come tanti nella Roma veltroniana dove persino la primavera, come l’Ara Pacis, s’inaugura ogni mese.
Attori:
50 malandati energumeni dei Cobas, con bandiere rosse d’ordinanza, striscione srotolato (contro la legge Biagi), fischietti e megafono; professionisti della piazza senza partita Iva che, dalle Alpi alle Piramidi...dal 25 Aprile al 1° Maggio, nel precariato dilagante un posto fisso ce l’hanno sempre...in piazza appunto.
Comparse:
8 annoiati celerini di guardia e svariati turisti tedeschi a cosce scoperte che guardano e sorridono in alemanno (sindaco)...(ché in Germania ancora non usano il veltronese).
Ciak, si gira: 50 fanciulletti di Forza Italia, con bandierine della Cdl, educati, carini, benvestiti, puliti, lavati con Perlana e qualcuno pure con l’ammorbidente, stirati e senza una piega, sbucano dalla galleria Alberto Sordi…marciapiede opposto. I due gruppi non possono entrare in contatto perché via del Corso è un tappeto di macchine e non ci passerebbe nemmeno lo scheletro di Fassino...ma che non si dica...perché il traffico, nella Roma veltroniana, è come la nebbia di Totò e Peppino: c’è ma non si vede.
Esce Berlusconi dopo avere rassegnato le dimissioni: fischi, urla, "buuu!", "baaa!", "beh…però in fondo in fondo!". I giovani lavati con Perlana abbozzano il massimo della trasgressione: uno slogan provato e riprovato per giorni al cospetto dello stato maggiore del partito: uno, due e tre..."un Presidente, c’è solo un Presidente, un Presideeente...".
Gli energumeni fischiano, smadonnano, imprecano. Escono i primi ministri. Gli energumeni fischiano, smadonnano, imprecano. Escono i secondi ministri. Gli energumeni fischiano, smadonnano, imprecano. Esce la Prestigiacomo… splendida femmina sicula… di carattere e grinta. Gli energumeni fischiano, smadonnano, imprecano : lei alza il pugno chiuso verso di loro che, invece di essere contenti, s’incazzano ancora di più. Qualcuno canta "Bella Ciao" all’indirizzo di lei...malcelando l’invidia per chi ha avuto come ministro una come la Prestigiacomo...mentre loro solo Rosy Bindi.

Tutto qui. Durata della scena…10-15 minuti forse. Poi anche l’Anarca nullafacente se ne va.

Ora, Repubblica.it riporta l’accaduto più o meno fedelmente. Il Corriere.it invece no. Come d’incanto gli energumeni con le bandiere rosse, gli striscioni e il megafono diventano "un folto gruppo di passanti, senza bandiere, ma di orientamento politico vicino all'Unione che stanziano da ore di fronte al portone di Palazzo Chigi".
Ora, premessa l’incongruenza, ché se un passante "staziona da ore"...vuol dire che non è un passante ma uno "stazionatore". Ma per quale ciufolo di motivo uno dovrebbe stazionare per ore davanti a Palazzo Chigi (a meno che non sia un vigile, la Colonna Traiana, l'edicola sulla piazza o uno sfigato cameraman di Telesicilia Channel?). Semplice, perché sta facendo una manifestazione...esattamente quella che stavano facendo gli energumeni dei Cobas con bandiere, striscione, fischietti e megafono.
Le piccole sfumature fanno le grandi bugie ed il tentativo è fin troppo chiaro; contrapporre due Italie: da una parte i replicanti di professione, ingenui fanciulli sul libro paga di Vito e Bondi. Dall’altra i sinceri cittadini che, casualmente passano di lì, vedono il despota per strada e sfogano su di lui e i suoi accoliti la rabbia per 5 anni di regime subito; come fosse uno spontaneo moto popolare di disgusto e non l’ennesima manifestazione di fankazzisti di professione.
Se in questo paese il Corriere della Sera (seppure puntoittì) diventa peggio di Repubblica (sempre puntoittì)… allora la cosa si fa grave. E non tanto per le solite stronzate: la libertà d’informazione, il pluralismo, il diritto di cronaca, la deontologia professionale di una professione che vede punte d’eccellenza Enzo Biagi e Lamberto Sposini. Quanto perché in tutto questo merdaio che è l’informazione online, andando avanti così mi tocca continuare a leggere il blog dell’Anarca.