veltroni, il sindaco tacchino
La notizia non passa inosservata: Veltroni fa il tacchino. Lo so, adesso direte che è la solita battuta demagogica, uno slogan qualunquista da campagna elettorale di quinta categoria… quel tanto che basta a tenermi fuori dai salottini intellettuali che contano. Ci sono abituato: puzzo troppo di destra perché un Gianni Borgna mi faccia accomodare anche solo su uno sgabello.
Ma non lo dico io che Veltroni fa il tacchino; lo scrive Repubblica. Capisco le vostre perplessità, considerando le stronzate che scrivono da quelle parti (vedi Niger-gate). Però, fatemelo dire, voi di Tocque-ville siete un po’ troppo prevenuti verso i repubbli-cani di piazza Indipendenza. Quelli quando parlano “der padrone de Roma” stanno molto, molto, molto attenti a non dire cose sbagliate… ne va della loro testa.
E quindi se Repubblica scrive che Veltroni fa il tacchino vuol dire che è vero. Infatti oggi la notizia è addirittura in prima pagina: Veltroni doppierà il sindaco tacchino nel nuovo cartone animato della Disney. In Chiken Little, Walter il buono farà Tino il Tacchino, il sindaco dei polli. Ora per favore smettetela con i ridolini sarcastici, le gomitate al vicino di blog… vi vedo eh… cosa credete! Battute banali e scontate. Guardate che se oggi si va a votare, il tacchino prende il 135% dei voti di quei polli dei romani. E li prenderebbe pure se il centrodestra candidasse Totti e Ilary insieme.
Il problema non è tanto che Repubblica dice che Veltroni fa il sindaco dei polli… che in epoca di epidemia aviaria potremmo pure preoccuparci se non ci fosse Storace alla Sanità.
Il problema è leggermente più complicato.
Pochi giorni fa il Corriere della Sera metteva in prima pagina la notizia esclusiva, straordinaria, incredibile, da non crederci…che Veltroni avrebbe dedicato una via a Renzo De Felice, il grande storico che la sinistra comunista e resistenziale oltraggiò, offese, emarginò per anni a causa della sua libertà intellettuale. Ora, al di là di questo e al di là del fatto che l’articolo era ottimo (scritto da un giornalista libero come Paolo Fallai), mi domando: è possibile che il maggiore quotidiano nazionale debba mettere in prima pagina la notizia che un sindaco dedica la via ad uno storico? Si è possibile se il sindaco si chiama Veltroni. E l’amarezza di vedere Paolo Mieli prendere ordini dall’ufficio stampa del Campidoglio non risolve il problema. Albertini dovette mettersi in mutande e firmate Armani, per avere un po' di spazio sui media.
Un povero anarca come me, che vive tra Roma e Tocque-ville e che crede che la libertà d’informazione, di giudizio, di critica sia essenziale per la democrazia, impallidisce di fronte a questo spettacolo imbarazzante di appiattimento, di omologazione, di conformismo su tutto ciò che Veltroni fa, pensa, desidera, sogna e crede.
In questa città si vive come sospesi tra ciò che è la realtà e ciò che cortigiani, intellettuali e saltimbanchi di redazione descrivono e raccontano. Una frattura tra quello che è, e quello che viene percepito. E quel poco di dissenso che prova ad emergere viene immediatamente rimosso dagli organi d’informazione: il traffico impazzito, i servizi sociali che non ci sono, l’orrore della burocrazia capitolina, un mercato del lavoro schiavizzato dalle logiche sindacali e di potere, il degrado delle periferie (da noi le macchine le hanno iniziate a bruciare tre mesi prima che a Parigi, ma è solo colpa di qualche piromane...), gli orrori urbanistici cancellati dalla memoria collettiva e quelli che si stanno per realizzare, l’inquinamento, la sporcizia da Roma papalina descritta da Goethe , il finanziamento osceno ad una cultura salottiera, autoreferenziale, improduttiva per la crescita della città; tutto questo rimane ai margini di una percezione altra, filtrata da giornali e intellettuali. Veltroni è una sorta di Chavez de noantri capace di plasmare questa città a sua immagine; insomma è un leader.
Tant’è che ormai il nostro Walter può permettersi di fare tutto meno che il sindaco: pubblicare libri, realizzare cd musicali, fare il dj alla radio, costituirsi parte civile per continuare a rompere i coglioni al povero Pasolini, organizzare notti bianche che costano più di 50 finanziarie, guarire gli infermi, camminare sul Tevere…
La mia amica Marianna, comunista ed intelligente (due caratteristiche che raramente si trovano insieme...), una che di politica e di comunicazione se ne intende sul serio, mi ha risolto il problema; quando le ho chiesto “ma secondo te Veltroni ce fa’ o c’è?” Mi ha risposto secca “Veltroni ce sa fa’!”…
Ma non lo dico io che Veltroni fa il tacchino; lo scrive Repubblica. Capisco le vostre perplessità, considerando le stronzate che scrivono da quelle parti (vedi Niger-gate). Però, fatemelo dire, voi di Tocque-ville siete un po’ troppo prevenuti verso i repubbli-cani di piazza Indipendenza. Quelli quando parlano “der padrone de Roma” stanno molto, molto, molto attenti a non dire cose sbagliate… ne va della loro testa.
E quindi se Repubblica scrive che Veltroni fa il tacchino vuol dire che è vero. Infatti oggi la notizia è addirittura in prima pagina: Veltroni doppierà il sindaco tacchino nel nuovo cartone animato della Disney. In Chiken Little, Walter il buono farà Tino il Tacchino, il sindaco dei polli. Ora per favore smettetela con i ridolini sarcastici, le gomitate al vicino di blog… vi vedo eh… cosa credete! Battute banali e scontate. Guardate che se oggi si va a votare, il tacchino prende il 135% dei voti di quei polli dei romani. E li prenderebbe pure se il centrodestra candidasse Totti e Ilary insieme.
Il problema non è tanto che Repubblica dice che Veltroni fa il sindaco dei polli… che in epoca di epidemia aviaria potremmo pure preoccuparci se non ci fosse Storace alla Sanità.
Il problema è leggermente più complicato.
Pochi giorni fa il Corriere della Sera metteva in prima pagina la notizia esclusiva, straordinaria, incredibile, da non crederci…che Veltroni avrebbe dedicato una via a Renzo De Felice, il grande storico che la sinistra comunista e resistenziale oltraggiò, offese, emarginò per anni a causa della sua libertà intellettuale. Ora, al di là di questo e al di là del fatto che l’articolo era ottimo (scritto da un giornalista libero come Paolo Fallai), mi domando: è possibile che il maggiore quotidiano nazionale debba mettere in prima pagina la notizia che un sindaco dedica la via ad uno storico? Si è possibile se il sindaco si chiama Veltroni. E l’amarezza di vedere Paolo Mieli prendere ordini dall’ufficio stampa del Campidoglio non risolve il problema. Albertini dovette mettersi in mutande e firmate Armani, per avere un po' di spazio sui media.
Un povero anarca come me, che vive tra Roma e Tocque-ville e che crede che la libertà d’informazione, di giudizio, di critica sia essenziale per la democrazia, impallidisce di fronte a questo spettacolo imbarazzante di appiattimento, di omologazione, di conformismo su tutto ciò che Veltroni fa, pensa, desidera, sogna e crede.
In questa città si vive come sospesi tra ciò che è la realtà e ciò che cortigiani, intellettuali e saltimbanchi di redazione descrivono e raccontano. Una frattura tra quello che è, e quello che viene percepito. E quel poco di dissenso che prova ad emergere viene immediatamente rimosso dagli organi d’informazione: il traffico impazzito, i servizi sociali che non ci sono, l’orrore della burocrazia capitolina, un mercato del lavoro schiavizzato dalle logiche sindacali e di potere, il degrado delle periferie (da noi le macchine le hanno iniziate a bruciare tre mesi prima che a Parigi, ma è solo colpa di qualche piromane...), gli orrori urbanistici cancellati dalla memoria collettiva e quelli che si stanno per realizzare, l’inquinamento, la sporcizia da Roma papalina descritta da Goethe , il finanziamento osceno ad una cultura salottiera, autoreferenziale, improduttiva per la crescita della città; tutto questo rimane ai margini di una percezione altra, filtrata da giornali e intellettuali. Veltroni è una sorta di Chavez de noantri capace di plasmare questa città a sua immagine; insomma è un leader.
Tant’è che ormai il nostro Walter può permettersi di fare tutto meno che il sindaco: pubblicare libri, realizzare cd musicali, fare il dj alla radio, costituirsi parte civile per continuare a rompere i coglioni al povero Pasolini, organizzare notti bianche che costano più di 50 finanziarie, guarire gli infermi, camminare sul Tevere…
La mia amica Marianna, comunista ed intelligente (due caratteristiche che raramente si trovano insieme...), una che di politica e di comunicazione se ne intende sul serio, mi ha risolto il problema; quando le ho chiesto “ma secondo te Veltroni ce fa’ o c’è?” Mi ha risposto secca “Veltroni ce sa fa’!”…
Etichette: roma, veltronismo
17 Comments:
... hai ragione, bisognerebbe fare uno studio sullo stato dell'informazione in questa città.
fascista di merda, pensa ai mafiosi, piduisti, in casa tua
Caro Martin, d’altra parte cosa puoi aspettarti da un paese che è relegato nelle ultime posizioni della classifica per quel che riguarda la libertà di stampa? Sai benissimo che le cose stanno così e che ovviamente la colpa è di Berlusconi… Tant’è che nei giornali e nelle trasmissioni televisive non si parla altro che di lui e di ciò che ha fatto… E poi Paolo Mieli che ne può sapere dei guai di Roma, a Milano mica c’è un sindaco buonista, jazzista, nottibianchista (faceva rima), comunista, scrittore, doppiatore, guaritore e altro, lassù c’è un misero sindaco che si esercita solamente come sindaco.
A Roma va tutto bene, noi abbiamo Walter, mica uno qualunque… Io mi sono quasi pentito di non averlo votato l’altra volta, quasi quasi alle prossime amministrative…
Infine, caro Martin, un consiglio: visto che ultimamente ti aggiri tra Roma e Toque-ville e che sei un tipo crepuscolare (resisti nel tramonto di Emeswil o no?), credo tu faccia bene a frequentare più assiduamente altri lidi o almeno a cambiare orari, se non vuoi che le tenebre calino su di te prima del previsto, come saggiamente, giustamente, buonisticamente, jazzisticamente, nottibianchisticamente deciso dal primo cittadino di Roma (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=41826)
A proposito dell'intenzione manifestata nel commento precedente: ce sto a ripensà, me sa che manco stavorta Walterino se becca er voto mio... Tanto per pentirsi di tempo ce n'è sempre tanto...
a me hai dato del fascista di merda? Proprio a me del fascista? E pure di merda?... Fascista di merda a me?... MA E' POSSIBILE CHE QUI A TOCQUE-VILLE NON VI SAPETE TENERE UN SEGRETO?
Martin: confesso, sono stata io...
Il fatto è che il cortese anonimo era tanto depresso, ma così depresso che non aveva nemmeno voglia di contare i mancati rinvii a giudizio per associazioni a delinquere di vari stampi, con incluse corruzioni e omicidi, di tanti suoi confratelli sinistrorsi, e stavolta per risollevarlo non era servito nemmeno ricordargli i milioni delle vittime del comunismo (molto sapientemente diluite nel tempo). Allora ho deciso di insegnargli quelle due o tre paroline, non gli ho spiegato bene cosa significassero, tanto a lui e ai suoi compari di norma non serve conoscerne il senso per gettarle addosso al primo che passa... così, giusto per distrarsi!
CJ
L'ho messa anch'io questa di Veltroni oggi.
Io l'ho trovata sul'Unità.
E' la metafora della sinistra, un sindaco tacchino con l'amico Aldino Cotechino..chi ti ricorda?
Ciao CJ... non te lo perdonero' mai... doveva essere il nostro segreto e lo hai spiattellato al primo anonimo che hai incontrato per strada ... giuro che per vendetta voto veltroni sindaco di Tocqueville...
Ciao zizzi'... mi ricordaaaa.. aspetta... cotechino, mortadella...cavolo 'sto centrosinistra e' una salumeria...
Non conosco la realtà di Roma, anche se tu la spieghi nel tuo solito modo scorrevole e piacevole, commentarla da parte mia sarebbe stupido ed inutile. Certo che la tua bravura è visibile a tutti altrimenti l'anonimo non ti avrebbe dato del fascista, io sono solo uno scribacchino e tanto onore non ha mai voluto farmelo nessuno.
Ciao Martin
Ciao Oti... e' sempre un piacere incontrarti tra i vicoli di Tocque-ville... il problema della libera informazione secondo me trascende il caso Roma. Non capisco perche' si continui, su questo argomento, a giocare sulla difensiva...lasciando spazio ai manipolatori. In Italia c'e' un problema "simbolico"... che e' dato dal conflitto d'interesse...ed uno "REALE" che riguarda l'occupazione sistematica degli spazi informativi e culturali da parte di una minoranza intellettuale assolutamente schierata ed ideologicamente condizionata e condizionante...mah!.In futuro ci dedicheremo un bel post magari...
Caro e prolisso Anarca,
Come disse un noto cantautore di recente: Quando Veltroni diventerà sindaco di TV cambierò città. Allora vorrebbe dire che la minoranza di cui parli - come aveva provato a fare - avrà monopolizzato perfino questo ultimo spazio di radicale libertà.
By the way, ho risposto a tono al tuo ultimo commento, e non meno prolissamente...
Ciao
CJ
Martin, salumeria ma con alimenti avariati, quindi altamente tossici per gli elettori non centrosinistrati:))
All'anonimo, meno male che ci sei tu a dare lezioni di democrazia... e siccome di gente come te finta democratica ne conosco troppa soprattutto nella sinistra democratica... non voterò mai Veltroni o simili camuffati da democratici, neanche se a destra si candidasse Emilio Fede.
Manu
cavolo... il povero Anonimo ha scatenato la milizia.
Bene... Vi ringrazio tutti per la solidarietà dimostrata: so di non essere solo, so che la società civile è con me, voi siete la mia forza e la mia speranza, la mia unica ragione di vita… so che sarete sempre al mio fianco quando ne avrò bisogno e sono commosso dall’ardore e dalla passione con cui mi state difendendo.
Ma il problema è...che io sono veramente un fascista di merda!
cari cittadini, sono d'accordo con l'anarca su tutto ma non su Veltroni il sindaco tacchino leggete telese oggi su Il giornale e andate a questo mio post dove troverete un regalino per voi
http://oltreuomo.blogspot.com/2005/11/se-veltroni-fa-il-tacchinoquando.html
Premesso che un anarca non è un anarchico... Su Repubblica... stendo un velo pietoso...il Nigergate è talmente una stronzata che ora l'hanno dovuta ritrattare pure loro. Io lo leggo poco... ma sarà che tu lo leggi un po' troppo?
...crepi! ( il lupo non l'anarchico!)
INTERVISTA AD ANTONELLO DE PIERRO
Da Napolitano alle liti per le poltrone nel governo Prodi, all’Iraq, al sistema elettorale, all’economia.Il ''depierro pensiero''.
Angelo M. D'Addesio
*Iniziamo con le notizie politiche di questi giorni. La scelta di Napolitano come Capo dello Stato è condivisibile, giusta oppure si configuravano alternative possibili e se sì quali?
Sì, penso che Napolitano sia stata la scelta giusta, a dispetto dell’anzianità, anche perché vista la situazione che si era venuta a creare non poteva essere D’Alema, l’uomo giusto, avendo fatto la campagna elettorale per un determinato schieramento. Gianni Letta è stato sempre al suo posto, ma non dimentichiamo che è stato al centro dei fondi neri dell’IRI negli anni ’70 e quindi non era una figura credibile al momento. Mi ha fatto male vedere i 42 voti a Bossi, che è leader di uno schieramento che fa i raduni sul Po e cantava con i suoi seguaci la canzone “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore…”. Parlo di Bossi perché è stato il secondo più eletto. Penso che Napolitano è una buona figura, che sicuramente riuscirà ad essere al di sopra delle parti.
*Il Governo Prodi. Dopo la vittoria risicata che durata potrà avere questo governo e soprattutto come si risolveranno i diverbi interni ai DS o il nodo Mastella-Bonino per il Ministero della difesa?
Come durata mi auguro che sia di cinque anni pieni. Diciamo che le liti sono più nell’ambito dell’Ulivo, nel partito “unico”. Sembra che qualcuno abbia attribuito a D’Alema, la frase e la volontà di una doppia vicepresidenza del Consiglio, con Rutelli. Non sarà così. La vicepresidenza andrà, a mio parere, a Rutelli. Non sono d’accordo sulla scelta di Rutelli, in tempi passati ho trovato molto da ridire sul comportamento politico di Rutelli.
*E sulla questione Bonino-Mastella?
Sicuramente vedo molto meglio Mastella alla Difesa. La Bonino alla Difesa sarebbe una scelta contraddittoria, viste le battaglie pacifiste che la Bonino ha condotto in questi anni con i Radicali, Rutelli in primis. Non dimentichiamo il trasformismo esasperato di Rutelli, dai Radicali ai Verdi, per poi genuflettersi in Vaticano, passando alla Margherita.
*Rimanendo sull’argomento pace-guerra. A fine giugno dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni in Iraq ed Afghanistan. Il governo Prodi avrà la volontà di svincolarsi dalle missioni oppure seguirà i propositi del governo Berlusconi?
Io mi auguro di no. Innanzitutto la missione in Afghanistan è stata ben diversa. Quella in Iraq è stata una missione di guerra, perché gli italiani hanno partecipato a diverse operazioni di guerra.
E’ eclatante il caso di Nassiriya. Lì sono di stanza gli italiani e ci sono gli stabilimenti dell’ENI che gli italiani hanno protetto durante la missione.
*Quali sono le possibili soluzioni politiche per risolvere questi nodi cruciali legati alle missioni in Iraq?
Io spero si trovi una soluzione che non sarà comunque facile, vista la situazione creatasi in Iraq. Penso che sia però il momento di ritirare i soldati dall’Iraq. C’è da sottolineare comunque il cinismo aberrante che accompagna il cordoglio per la morte dei militari italiani, dalla tragedia di Nassiriya. Berlusconi disse all’epoca “E’ come se fosse morto mio figlio”. Suo figlio non era lì, purtroppo o per fortuna e sono parole e frasi fatte. Il fatto di considerare i morti in terminI di mera contabilità di un bollettino di guerra dovrebbe far riflettere. Dietro ogni morto c’è una tragedia familiare che segna per tutta la vita.
*Si parla di Partito Democratico e di Casa dei Moderati. Eppure le formazioni sono molto disomogenee, la sinistra radicale va per conto suo. Saranno possibili queste elaborazioni in termini bipolari e quali saranno i tempi per queste soluzioni?
E’ una bella domanda. Io sono contrario all’unione DS-Margherita. Sarebbe il tramonto dell’ideologia. Questo già esiste, però se qualcuno ha ancora delle idee, ci troveremmo di fronte ad un’unica lista formata da coloro che combattevano, verbali o meno, ovvero democristiani e comunisti, la vecchia maggioranza ed opposizione. E’ come se in futuro si unissero Berlusconi e Prodi. Dall’altro lato la Casa dei Moderati è surreale. Nel centro-destra non ci sono moderati, per il sol fatto di aver accettato l’alleanza con la Lega Nord che è sempre stata contraria e lontana dallo spirito democratico e di moderazione. Fino a quando ci saranno certe alleanze, sarà difficile una Casa dei Moderati.
*In riferimento al sistema proporzionale come le pensa?
Ecco in riferimento a ciò è bene ricordare che l’art. 1 dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. In realtà l’Italia è stata fondata più sul denaro, sulla ricchezza, che non sul lavoro. E’ stata più che altro una plutocrazia e non una democrazia, non di certo un governo del popolo. In questo senso la legge elettorale è stata un attentato alla democrazia. Non dare neppure la possibilità all’elettore di scegliere il proprio candidato, ma imporre candidature come quelle di Previti, peraltro arrestato in questi giorni o Dell’Utri che si è avvantaggiato di una legge ad personam, altrimenti avrebbe dovuto scontare due anni e sei mesi rende l’idea di come questa legge sia da rivedere, completamente.
*Il tema scottante del lavoro. Veltroni ha riabilitato la Legge Biagi, ha detto che è da riformare, ma non da bocciare completamente. Altri la considerano l’apice e la causa prima del precariato in Italia. Che posizione ha sulla Legge Biagi?
Non dimentichiamo che questa situazione è stata determinata in parte dal centro-sinistra. Bisogna invertire la rotta. Non dimentichiamo che il centro-sinistra introdusse i c.d. “Co.Co.Co.”, ora spariti per fortuna, per poter pagare i periodi di prova. Gli stessi sono stati strumentalizzati, infatti circa tre anni fa si arrivò a circa 2 milioni e 700 mila Co.Co.Co. Vorrei sottolineare un evento abbastanza importante su questo argomento.
*Prego.
Al Ministero dei Trasporti c’è una centrale operativa, che risponde agli utenti che hanno a che fare con la Motorizzazione Civile, occupandosi dei dati sensibili di tutti i cittadini. Prima l’appalto del call-center era stato dato ad una ditta privata. E’ qualcosa di assolutamente sbagliato affidare i dati sensibili di milioni di italiani ad una ditta che può passare la mano ad altre ditte, in barba alla legge sulla privacy. Tutto ciò non è affidabile. Circa tre anni fa, in proposito feci una trasmissione in Radio su Radio Roma, in cui si parlava del Co.Co.Co, come incostituzionale, perché prevedeva una situazione contraria all’art. 4 della Costituzione, perché prevedeva un lavoro da dipendente con le non garanzie del libero professionista. Nel caso del Ministero la nuova ditta che venne impose questo trattamento e c’era chi lavorava lì da 15 anni ed a 40 anni si vide costretta ad accettare.
*E’ il caso di rivedere tutto, di attuare una vera riforma.
Adesso ci sono i “contratti a progetto”. C’è un futuro nel segno del precariato e dell’incertezza. Sono aumentati i divorzi e sono diminuiti i matrimoni. Questo è uno degli effetti collaterali di questa situazione. Oggi un giovane non può neppure comprare una cosa, perché è necessario impegnare una busta paga per un mutuo o un affitto. Una volta si diceva “Ho trovato lavoro” o “Sono Disoccupato” oggi si dice “Lavoro, ma non so cosa farò”. C’è una grande incertezza. Non si parla più tanto di usura in questi tempi, non so se è notato, ma anche questo è un altro effetto collaterale indiretto che bisognerebbe approfondire e che è conseguenza di tale sistema. Berlusconi aveva promesso 1 milione di posti di lavoro, ma se sono questi, ha vinto la scommessa, ma il lavoro è un’altra cosa.
*Faccio l’avvocato del diavolo. L’impresa italiana è in crisi. La concorrenza asiatica è molto forte. La grande impresa sceglie la strada della vendita o svendita o della fusione all’estero. La piccola impresa è strozzata e quindi o sceglie la strada della flessibilità o cede al lavoro nero? Cosa è meglio e cosa il peggio?
Lavoro significa stabilità futura e lavoro è un diritto costituzionale. Lo Stato ha il dovere di tutelare il lavoro, ma mi sembra che lo stia piuttosto calpestando. Un lavoratore che mette su famiglia, lavorando in tre mesi e per altri tre mesi non lavora più, può essere schiacciato dall’usura. Si parla di mobbing, senza che ci siano però una legge adeguata. Ho partecipato ad un convegno sul Mobbing, constatando che una legge seria si attende da anni. Solo la Regione Lazio ha varato una legge regionale, fu un consigliere di Forza Italia a presentarla, Claudio Fucci, ma fu bocciata dalla Consulta su istanza del Governo Berlusconi, cosa abbastanza curiosa. Tornando al mobbing, questo tipo di impostazione del sistema lavoro, presta il fianco al mobbing. Lavoratori con contratti di più durata sfrutteranno quelli con contratti precari
E’ una situazione da ribaltare, magari con incentivi alle imprese che possano assicurare contratti a tempo determinato e con grosse penalizzazioni per le imprese che mantengono la vergogna dei contratti precari.
*Passiamo alla politica estera. Si dice che il binomio Usa-Italia è destinato a concludersi con l’avvento del governo Prodi che guarderà verso altri modelli ed altre collaborazioni. E’ possibile che l’Italia si rifaccia al modello spagnolo o a quello francese, ad esempio nel campo dei diritti civili. E’ vero che finirà anche il binomio Italia-Usa.
Io guarderei prima al mio orticello. Prima risolverei i problemi interni. La Spagna di Zapatero sicuramente, per quello che si sente, sta rinascendo dopo gli otto anni di governo Aznar. Se parliamo dei diritti civili, se vogliamo chiamarli così, io posso essere d’accordo personalmente con i PACS, ma non con le unioni omosessuali. Per giunta nella cattolicissima Spagna. E’ un po’ una contraddizione. In paesi come il Brasile forse non si arriverà mai ai matrimoni gay.
Quanto al rapporto con gli Usa, spero che possano continuare, ma attenzione, devono essere rapporti di scambi reciproci e non di sudditanza. Il Governo Berlusconi si è piegato al governo degli Usa. Lo stesso partito di Forza Italia ha una visione servilistica, Berlusconi ha impostato il suo modello con gli Usa allo stesso modo, ovvero servi del volere di Bush.
Quanto ai diritti civili, gli Usa stessi hanno molto da imparare, se pensiamo agli innocenti che aspettano il giudizio solo perché non possono pagare le spese legali. Si parlava poi di mercato con l’estero. Se penso alla Cina che è lo stato che vanta al mondo il maggior numero di esecuzioni capitali. Ebbene, fino a quando non ci sarà uno standard di rispetto dei diritti umani, io frenerei l’espansione commerciale ed economica della Cina verso l’Occidente.
*Le chiederei un parere sulla vicenda Calcio. Tema banale, ma saltato agli occhi della cronaca, della politica.
Io sono sconcertato da quello che è successo. Siamo abituati a situazioni poco pulite dell’universo Calcio. Situazioni poco chiare ci sono state anche in altri sport ed in altri organismi. Il Calcio è un gioco. Quando il Calcio diventa business, con squadre quotate in borsa ed altro. Non dimentichiamo i crack di Cagnotti e Tanzi. Dove c’è business si vengono a creare situazioni che permettono alle persone di arricchirsi illecitamente. Negli altri sport non esiste ancora tutto questo. Pensiamo al Calcio dei grandi valori, al grande Torino, perito a Superga, con grandi calciatori che giocavano per un premio-partita che poteva essere un cappotto.
Questo non dovrebbe accadere. E’ il caso di fare vera pulizia e che i magistrati vadano veramente fino in fondo per punire pesantemente i reati che sono stati commessi e dare una lezione a questi signori. Fra questi c’è anche Carraro e mi dispiace che sia stato sindaco anche a Roma, una città bella, rinata. Mi fa scemare un po’ di orgoglio di essere romano.
*Ultimo punto. Cosa dovrebbe fare un governo, in questo caso, il Governo Prodi, non dico in cento giorni, ma con estrema urgenza almeno nei prossimi sei mesi. Tre priorità su cui intervenire.
Prima di tutto la scuola. Soprattutto dopo la riforma Moratti che svalutato la scuola pubblica. Bisogna dare a tutti l’accesso alla scuola pubblica, al sapere che è il segno distintivo di un popolo. Altra cosa su cui operare la sanità. Un esempio è il modello tedesco è molto avanti. Si paga una tassa più elevata, ma in Germania viene tutto rimborsato, visite private comprese. Conosco un caso spaventoso di un barbone dimenticato su una lettiga fuori dall’Ospedale di Ostia. La tutela della salute è un diritto da non calpestare che favorisce anche una società più laboriosa. Infine va rivisto completamente il sistema lavoro, a partire dalle assunzioni.
Antonello De Pierro, giornalista, direttore del portale di informazione nazionale Italymedia e da tempo impegnato nel giornalismo di denuncia sociale. Ha collaborato per “La Stampa” e “L’Opinione”, ha diretto nel 2003 il mensile “Nuove proposte” ed ha condotto programmi nel circuito tv Stream, oltre che essere un assiduo ideatore di trasmissioni per Radio Roma ed altre emittenti locali nel Lazio. Oggi è molto attivo nel giornalismo on line e nell’informazione telematica grazie al sito di informazione da lui diretto Italymedia.it
ufficio stampa venerdì, 14 luglio 06 20:59
INTERVISTA AD ANTONELLO DE PIERRO
Da Napolitano alle liti per le poltrone nel governo Prodi, all’Iraq, al sistema elettorale, all’economia.Il ''depierro pensiero''.
Angelo M. D'Addesio
*Iniziamo con le notizie politiche di questi giorni. La scelta di Napolitano come Capo dello Stato è condivisibile, giusta oppure si configuravano alternative possibili e se sì quali?
Sì, penso che Napolitano sia stata la scelta giusta, a dispetto dell’anzianità, anche perché vista la situazione che si era venuta a creare non poteva essere D’Alema, l’uomo giusto, avendo fatto la campagna elettorale per un determinato schieramento. Gianni Letta è stato sempre al suo posto, ma non dimentichiamo che è stato al centro dei fondi neri dell’IRI negli anni ’70 e quindi non era una figura credibile al momento. Mi ha fatto male vedere i 42 voti a Bossi, che è leader di uno schieramento che fa i raduni sul Po e cantava con i suoi seguaci la canzone “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore…”. Parlo di Bossi perché è stato il secondo più eletto. Penso che Napolitano è una buona figura, che sicuramente riuscirà ad essere al di sopra delle parti.
*Il Governo Prodi. Dopo la vittoria risicata che durata potrà avere questo governo e soprattutto come si risolveranno i diverbi interni ai DS o il nodo Mastella-Bonino per il Ministero della difesa?
Come durata mi auguro che sia di cinque anni pieni. Diciamo che le liti sono più nell’ambito dell’Ulivo, nel partito “unico”. Sembra che qualcuno abbia attribuito a D’Alema, la frase e la volontà di una doppia vicepresidenza del Consiglio, con Rutelli. Non sarà così. La vicepresidenza andrà, a mio parere, a Rutelli. Non sono d’accordo sulla scelta di Rutelli, in tempi passati ho trovato molto da ridire sul comportamento politico di Rutelli.
*E sulla questione Bonino-Mastella?
Sicuramente vedo molto meglio Mastella alla Difesa. La Bonino alla Difesa sarebbe una scelta contraddittoria, viste le battaglie pacifiste che la Bonino ha condotto in questi anni con i Radicali, Rutelli in primis. Non dimentichiamo il trasformismo esasperato di Rutelli, dai Radicali ai Verdi, per poi genuflettersi in Vaticano, passando alla Margherita.
*Rimanendo sull’argomento pace-guerra. A fine giugno dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni in Iraq ed Afghanistan. Il governo Prodi avrà la volontà di svincolarsi dalle missioni oppure seguirà i propositi del governo Berlusconi?
Io mi auguro di no. Innanzitutto la missione in Afghanistan è stata ben diversa. Quella in Iraq è stata una missione di guerra, perché gli italiani hanno partecipato a diverse operazioni di guerra.
E’ eclatante il caso di Nassiriya. Lì sono di stanza gli italiani e ci sono gli stabilimenti dell’ENI che gli italiani hanno protetto durante la missione.
*Quali sono le possibili soluzioni politiche per risolvere questi nodi cruciali legati alle missioni in Iraq?
Io spero si trovi una soluzione che non sarà comunque facile, vista la situazione creatasi in Iraq. Penso che sia però il momento di ritirare i soldati dall’Iraq. C’è da sottolineare comunque il cinismo aberrante che accompagna il cordoglio per la morte dei militari italiani, dalla tragedia di Nassiriya. Berlusconi disse all’epoca “E’ come se fosse morto mio figlio”. Suo figlio non era lì, purtroppo o per fortuna e sono parole e frasi fatte. Il fatto di considerare i morti in terminI di mera contabilità di un bollettino di guerra dovrebbe far riflettere. Dietro ogni morto c’è una tragedia familiare che segna per tutta la vita.
*Si parla di Partito Democratico e di Casa dei Moderati. Eppure le formazioni sono molto disomogenee, la sinistra radicale va per conto suo. Saranno possibili queste elaborazioni in termini bipolari e quali saranno i tempi per queste soluzioni?
E’ una bella domanda. Io sono contrario all’unione DS-Margherita. Sarebbe il tramonto dell’ideologia. Questo già esiste, però se qualcuno ha ancora delle idee, ci troveremmo di fronte ad un’unica lista formata da coloro che combattevano, verbali o meno, ovvero democristiani e comunisti, la vecchia maggioranza ed opposizione. E’ come se in futuro si unissero Berlusconi e Prodi. Dall’altro lato la Casa dei Moderati è surreale. Nel centro-destra non ci sono moderati, per il sol fatto di aver accettato l’alleanza con la Lega Nord che è sempre stata contraria e lontana dallo spirito democratico e di moderazione. Fino a quando ci saranno certe alleanze, sarà difficile una Casa dei Moderati.
*In riferimento al sistema proporzionale come le pensa?
Ecco in riferimento a ciò è bene ricordare che l’art. 1 dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. In realtà l’Italia è stata fondata più sul denaro, sulla ricchezza, che non sul lavoro. E’ stata più che altro una plutocrazia e non una democrazia, non di certo un governo del popolo. In questo senso la legge elettorale è stata un attentato alla democrazia. Non dare neppure la possibilità all’elettore di scegliere il proprio candidato, ma imporre candidature come quelle di Previti, peraltro arrestato in questi giorni o Dell’Utri che si è avvantaggiato di una legge ad personam, altrimenti avrebbe dovuto scontare due anni e sei mesi rende l’idea di come questa legge sia da rivedere, completamente.
*Il tema scottante del lavoro. Veltroni ha riabilitato la Legge Biagi, ha detto che è da riformare, ma non da bocciare completamente. Altri la considerano l’apice e la causa prima del precariato in Italia. Che posizione ha sulla Legge Biagi?
Non dimentichiamo che questa situazione è stata determinata in parte dal centro-sinistra. Bisogna invertire la rotta. Non dimentichiamo che il centro-sinistra introdusse i c.d. “Co.Co.Co.”, ora spariti per fortuna, per poter pagare i periodi di prova. Gli stessi sono stati strumentalizzati, infatti circa tre anni fa si arrivò a circa 2 milioni e 700 mila Co.Co.Co. Vorrei sottolineare un evento abbastanza importante su questo argomento.
*Prego.
Al Ministero dei Trasporti c’è una centrale operativa, che risponde agli utenti che hanno a che fare con la Motorizzazione Civile, occupandosi dei dati sensibili di tutti i cittadini. Prima l’appalto del call-center era stato dato ad una ditta privata. E’ qualcosa di assolutamente sbagliato affidare i dati sensibili di milioni di italiani ad una ditta che può passare la mano ad altre ditte, in barba alla legge sulla privacy. Tutto ciò non è affidabile. Circa tre anni fa, in proposito feci una trasmissione in Radio su Radio Roma, in cui si parlava del Co.Co.Co, come incostituzionale, perché prevedeva una situazione contraria all’art. 4 della Costituzione, perché prevedeva un lavoro da dipendente con le non garanzie del libero professionista. Nel caso del Ministero la nuova ditta che venne impose questo trattamento e c’era chi lavorava lì da 15 anni ed a 40 anni si vide costretta ad accettare.
*E’ il caso di rivedere tutto, di attuare una vera riforma.
Adesso ci sono i “contratti a progetto”. C’è un futuro nel segno del precariato e dell’incertezza. Sono aumentati i divorzi e sono diminuiti i matrimoni. Questo è uno degli effetti collaterali di questa situazione. Oggi un giovane non può neppure comprare una cosa, perché è necessario impegnare una busta paga per un mutuo o un affitto. Una volta si diceva “Ho trovato lavoro” o “Sono Disoccupato” oggi si dice “Lavoro, ma non so cosa farò”. C’è una grande incertezza. Non si parla più tanto di usura in questi tempi, non so se è notato, ma anche questo è un altro effetto collaterale indiretto che bisognerebbe approfondire e che è conseguenza di tale sistema. Berlusconi aveva promesso 1 milione di posti di lavoro, ma se sono questi, ha vinto la scommessa, ma il lavoro è un’altra cosa.
*Faccio l’avvocato del diavolo. L’impresa italiana è in crisi. La concorrenza asiatica è molto forte. La grande impresa sceglie la strada della vendita o svendita o della fusione all’estero. La piccola impresa è strozzata e quindi o sceglie la strada della flessibilità o cede al lavoro nero? Cosa è meglio e cosa il peggio?
Lavoro significa stabilità futura e lavoro è un diritto costituzionale. Lo Stato ha il dovere di tutelare il lavoro, ma mi sembra che lo stia piuttosto calpestando. Un lavoratore che mette su famiglia, lavorando in tre mesi e per altri tre mesi non lavora più, può essere schiacciato dall’usura. Si parla di mobbing, senza che ci siano però una legge adeguata. Ho partecipato ad un convegno sul Mobbing, constatando che una legge seria si attende da anni. Solo la Regione Lazio ha varato una legge regionale, fu un consigliere di Forza Italia a presentarla, Claudio Fucci, ma fu bocciata dalla Consulta su istanza del Governo Berlusconi, cosa abbastanza curiosa. Tornando al mobbing, questo tipo di impostazione del sistema lavoro, presta il fianco al mobbing. Lavoratori con contratti di più durata sfrutteranno quelli con contratti precari
E’ una situazione da ribaltare, magari con incentivi alle imprese che possano assicurare contratti a tempo determinato e con grosse penalizzazioni per le imprese che mantengono la vergogna dei contratti precari.
*Passiamo alla politica estera. Si dice che il binomio Usa-Italia è destinato a concludersi con l’avvento del governo Prodi che guarderà verso altri modelli ed altre collaborazioni. E’ possibile che l’Italia si rifaccia al modello spagnolo o a quello francese, ad esempio nel campo dei diritti civili. E’ vero che finirà anche il binomio Italia-Usa.
Io guarderei prima al mio orticello. Prima risolverei i problemi interni. La Spagna di Zapatero sicuramente, per quello che si sente, sta rinascendo dopo gli otto anni di governo Aznar. Se parliamo dei diritti civili, se vogliamo chiamarli così, io posso essere d’accordo personalmente con i PACS, ma non con le unioni omosessuali. Per giunta nella cattolicissima Spagna. E’ un po’ una contraddizione. In paesi come il Brasile forse non si arriverà mai ai matrimoni gay.
Quanto al rapporto con gli Usa, spero che possano continuare, ma attenzione, devono essere rapporti di scambi reciproci e non di sudditanza. Il Governo Berlusconi si è piegato al governo degli Usa. Lo stesso partito di Forza Italia ha una visione servilistica, Berlusconi ha impostato il suo modello con gli Usa allo stesso modo, ovvero servi del volere di Bush.
Quanto ai diritti civili, gli Usa stessi hanno molto da imparare, se pensiamo agli innocenti che aspettano il giudizio solo perché non possono pagare le spese legali. Si parlava poi di mercato con l’estero. Se penso alla Cina che è lo stato che vanta al mondo il maggior numero di esecuzioni capitali. Ebbene, fino a quando non ci sarà uno standard di rispetto dei diritti umani, io frenerei l’espansione commerciale ed economica della Cina verso l’Occidente.
*Le chiederei un parere sulla vicenda Calcio. Tema banale, ma saltato agli occhi della cronaca, della politica.
Io sono sconcertato da quello che è successo. Siamo abituati a situazioni poco pulite dell’universo Calcio. Situazioni poco chiare ci sono state anche in altri sport ed in altri organismi. Il Calcio è un gioco. Quando il Calcio diventa business, con squadre quotate in borsa ed altro. Non dimentichiamo i crack di Cagnotti e Tanzi. Dove c’è business si vengono a creare situazioni che permettono alle persone di arricchirsi illecitamente. Negli altri sport non esiste ancora tutto questo. Pensiamo al Calcio dei grandi valori, al grande Torino, perito a Superga, con grandi calciatori che giocavano per un premio-partita che poteva essere un cappotto.
Questo non dovrebbe accadere. E’ il caso di fare vera pulizia e che i magistrati vadano veramente fino in fondo per punire pesantemente i reati che sono stati commessi e dare una lezione a questi signori. Fra questi c’è anche Carraro e mi dispiace che sia stato sindaco anche a Roma, una città bella, rinata. Mi fa scemare un po’ di orgoglio di essere romano.
*Ultimo punto. Cosa dovrebbe fare un governo, in questo caso, il Governo Prodi, non dico in cento giorni, ma con estrema urgenza almeno nei prossimi sei mesi. Tre priorità su cui intervenire.
Prima di tutto la scuola. Soprattutto dopo la riforma Moratti che svalutato la scuola pubblica. Bisogna dare a tutti l’accesso alla scuola pubblica, al sapere che è il segno distintivo di un popolo. Altra cosa su cui operare la sanità. Un esempio è il modello tedesco è molto avanti. Si paga una tassa più elevata, ma in Germania viene tutto rimborsato, visite private comprese. Conosco un caso spaventoso di un barbone dimenticato su una lettiga fuori dall’Ospedale di Ostia. La tutela della salute è un diritto da non calpestare che favorisce anche una società più laboriosa. Infine va rivisto completamente il sistema lavoro, a partire dalle assunzioni.
Antonello De Pierro, giornalista, direttore del portale di informazione nazionale Italymedia e da tempo impegnato nel giornalismo di denuncia sociale. Ha collaborato per “La Stampa” e “L’Opinione”, ha diretto nel 2003 il mensile “Nuove proposte” ed ha condotto programmi nel circuito tv Stream, oltre che essere un assiduo ideatore di trasmissioni per Radio Roma ed altre emittenti locali nel Lazio. Oggi è molto attivo nel giornalismo on line e nell’informazione telematica grazie al sito di informazione da lui diretto Italymedia.it
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