02 luglio 2007

l'imbroglio del "buongoverno veltroniano"

Sidney Goodman, Figures in a landscape, 1973, part.Da quando a Torino è avvenuta la nuova Trasfigurazione del Monte Tabor e il Salvatore è sceso in mezzo a noi a illuminarci, in questo paese parlare di Veltroni e del veltronismo è sempre più difficile. C’è solo un modo per raccontarlo: demitizzare la favola del "buongoverno veltroniano" di Roma che zittisce ogni tentativo di dimostrare la vacuità dei suoi discorsi programmatici fondati sul copia e incolla di vecchi spezzoni sinistri e poche idee innovative di destra.
Lo diciamo da tempo: il "modello Roma" è innanzitutto uno straordinario sistema di potere trasversale e clientelare che tocca interessi forti nella città e non solo ma soprattutto condiziona e imbavaglia i mezzi d’informazione e la capacità critica di chi dovrebbe denunciare i mali che con Veltroni questa città ha visto aggravare. Chi si troverà a governare Roma dopo Veltroni, sia di destra che di sinistra, troverà una città con molti problemi in più e drammi sociali accentuati.
E’ quello di cui qualcuno finalmente si sta accorgendo... ma non in Italia. Dopo il New York Times del Settembre scorso (ne abbiamo parlato qui), qualche giorno fa è stato l’inglese The Independent (come il NYT non sospettabile di simpatie destrorse) a pubblicare un articolo (eccolo!) in cui evidenzia lo stato di impressionante degrado urbano della città governata dal "new emperor" d’Italia; e si domanda come sia possibile che, a fronte di un'eredità così fallimentare del governo della capitale, Veltroni venga dipinto dalla stampa italiana come il "possibile salvatore della nazione". Già come è possibile? Forse perché in Italia questi fallimenti non vengono raccontati. L’analisi continua impietosa sul "Mr. Nice" d’Italia, sullo "squalor and degradation" del suo regno, sul suo buonismo, sul suo uso strumentale dell’immagine: "se c'è un orfano africano in città, Walter Veltroni gli tenderà la mano. Se c'è un caso commovente cui interessarsi o una strada da intitolare, Veltroni troverà il tempo per farlo. Se Woody Allen, Robert de Niro o George Clooney vengono a Roma, un raggiante Veltroni si farà fotografare a loro fianco". E conclude in maniera implacabile: "il successo di Veltroni, in breve, è in quella specialità tutta italiana conosciuta come “bella figura”. Ha fatto grande il look di Roma in televisione – basta che non si facciano domande incisive sulle cose fondamentali. E ci si preoccupi di schivare le buche".
Peter Popham, l’autore dell’articolo, ha raccontato quello che è vietato raccontare. Perchè in questa città si continua a vivere dentro una nuvola soffice, morbida, sospesi tra la terra e il cielo, dentro una sorta di annullamento della realtà che i media favoriscono e alimentano. Il discorso di Veltroni a Torino è l’accreditamento scontato di un'idea della politica che non esiste, che lui non ha mai realizzato ma che proprio per questo si può sognare.
Il paradosso è che il "modello Roma", biglietto da visita mostrato con compiacenza ogni volta che si parla di Veltroni, è raccontato non dalle cose fatte (in 6 anni molto poche) ma dai silenzi attorno ai veri mali di una città che nonostante Valentino, gli amici intellettuali, i giornalisti silenti, ha problemi strutturali che non sono mai stati affrontati, forme di degrado intollerabile e servizi peggiorati. Una città carica di disgregazione sociale, di conflitti, di illegalità tanto da spingere persino gli stessi elettori di sinistra a denunciarlo con imbarazzo.
E allora succede che in questa sospensione della realtà, l’ennesimo scandalo che coinvolge l’AMA (la più importante municipalizzata di Roma, centro del potere economico e politico veltroniano) venga scoperto da un’inchiesta stile "Report", non da qualche giornalista d’attacco, ma da due giovani consiglieri municipali della Destra romana (Francesco Filini e Fabrizio Santori) che armati di videocamere e faccia tosta si sono intrufolati nei depositi, hanno ripreso, documentato, intervistato... e scoperto quello che non doveva essere scoperto.
La video-inchiesta dal titolo Kill'AMA è oggi scaricabile su You Tube (qui e qui) e sarebbe opportuno che si facesse circolare per rendere bene l’idea di cosa è la Roma veltroniana: non una moderna capitale europea ma la caricatura della Roma felliniana (come lo stesso Popham ha evidenziato). E questo scandalo, ancora più indecente perché legato all'aumento delle tariffe sulla raccolta rifiuti imposte da Veltroni (+ 16% per le famiglie e + 30% per le imprese)
per appianare deficit e sprechi vergognosi, in un paese normale spingerebbe perlomeno un sindaco o un assessore competente a dare risposte... ma invece, nella Roma del buongoverno veltroniano e nell’Italia del nuovo Salvatore, si perde dentro i fumi dell’indifferenza giornalistica e dell’opinione pubblica.
Epitaffio di questa ennesimo scandalo sottaciuto del "buongoverno veltroniano", rimane un povero dipendente dell’AMA che di fronte alle incessanti domande dei giovani e improvvisati reporter, non avendo più risposte credibili si è arreso e ha confessato: "Ma quand’è che i romani se romperanno le scatole de 'ste cose e verrano qui a dacce 'na massa de legnate?". Forse quando qualcuno, queste cose, inizierà a raccontargliele... e a raccontarle a tutti gli italiani.

Immagine: Sidney Goodman, Figures in a landscape, 1973, part.

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22 Comments:

Blogger Marco said...

ciao Anarca,
non ho potuto fare a meno di linkarti e quotarti...spero non ti dispiaccia.
e nel mio piccolo, ho provato a dar corso alla tua richiesta di far circolare il più possibile, portandoli alla luce, i due video che indichi nel tuo post.

saluti (ricolmi di stima)

Marco

luglio 02, 2007  
Anonymous Anonimo said...

"Forse quando qualcuno, queste cose, inizierà a raccontargliele... e a raccontarle a tutti gli italiani."

Hai detto nulla!
Da sempre i maggiori organi di stampa, anche quelli della Capitale (Messaggero/Caltagirone vi dice nulla?) sono schierati per interesse e coprono le tante magagne della gestione Rutelli prima e di Veltroni ora (ahimè vivo a Roma)
Sono però convinto che, anche se ne fosse informata farebbe spallucce, e non cambierebbe nulla.
Del resto gli occhi, senza scendere nei dettagli delle inchieste, dovrebbero averli anche i miei concittadini.
Rutelli, soprannominato anche da ambienti di sinistra, "sopra il motorino nulla" fu cmq rieletto con percentuali bulgare ma, se chiedevi in giro (centri sociali e palazzinari a parte) non lo aveva votato nessuno.
Idem Veltroni, eppure...
Alla fine, spiace dirlo, ci meritiamo quello che abbiamo e ce la dobbiamo prendere solo con noi stessi se le cose non vanno.
Come potrebbe del resto essere diverso in una città dove la maggior parte degli abitanti è stipendiata dal comune e/o dalla pubblica amministrazione?
Sarò pessimista ma dubito che cambieranno almeno a Roma per i prossimi secoli...

Saluti

luglio 02, 2007  
Blogger Lucius de Geer said...

gran "pezzo"!

luglio 02, 2007  
Blogger Marina said...

Finalmente a destra qualcuno si sta muovendo, utilizzando gli attuali mezzi di divulgazione per diffondere il "non detto" dai vecchi mezzi!

luglio 02, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Ottimo Anarca. E pensare che Veltroni a Torino ha fatto pure la lezioncina sulle tasse senza dire però quanto lui ha aumentato la pressione fiscale a Roma, lasciando i servizi pessimi.
Carlitos

luglio 03, 2007  
Anonymous Anonimo said...

vogliamo parlare dei servizi alla famiglia nella città capitanata da chi se ne propone la difesa a livello nazionale? beh, certo, sempre dopo la tutela dei diritti di chi convive...
un saluto "elettrico"
CJ

luglio 03, 2007  
Blogger Martin Venator said...

Marco, ricambio i saluti ricolmi ...

Malatempora, il problema c'è ed è vero. Non la maggiorparte ma quasi 30.000 persone dipendono dal Comune... senza considerare la quantità inverosimile di collaboratori, consulenti, contratti atipici di cui il Comune si serve per decine e decine di milioni di euro all'anno. A proposito di precarietà, chissà se Veltroni si è mai posto il problema dei precari del suo Comune in quota sindacale.

Corto, ti aspetto giovedi a Liberalmedia.

Marina, qualcosa mi dice che tra breve il "non detto" verrà detto in maniera più organizzata ed efficace...

Carlitos, a Torino Veltroni di lezioncine ne ha fatte tante...

Cj benrovata, un saluto affettuoso... e molto più che elettrico.

luglio 03, 2007  
Blogger Unknown said...

Questa volta mi ha fatto venire i brividi. Sono emozionato, non scherzo.
Come dice il giovane Holden nel romanzo di Salinger: "capisci che un libro ti e' piaciuto quando vorresti alzare il telefono, chiamare lo scrittore e dirgli semplicemente: grazie!" Ecco, con lo stesso spirito io scrivo ... grazie!
Mi dichiaro ancora una volta, per evitare equivoci: io voto a sinistra da sempre, dal 1981 e fin quando non mi sono trasferito all'estero non ne ho mancata una di tornata elettorale.
Questo non mi impedisce pero' di vedere, analizzare e capire, anzi e' la mia natura di sinistra che mi costringe a farlo e quello che vedo, in riferimento al fenomeno veltroniano e' esattamente quello che Lei ha scritto. Come ho avuto modo anche io di scrivere in qualche commento sparso per la rete, ormai siamo al "messianismo politico". Lei ha parlato di Salvatore, io l'ho definito Buon Pastore, Buona Novella il discorso di Torino e "Eucarestia veltroniana" questa partecipazione mediatica entusiasta e senza ombre messa in scena coralmente.
Torno a Roma una volta l'anno, per 10 giorni circa, e lo spettacolo della sua china e' ogni volta piu' miserevole. Roma sta morendo inesorabilmente, cuoce lentamente nella zuppa immonda della sua quotidianeita', fatta di mille illegalita', di mille soprusi, di mille storture, di forme continue di disumanizzazione, di irreparabile disgregazione del tessuto. Quella di Roma non e' piu' una societa' vitale quanto un cancro che sopravvive alle cure ignoranti che gli vengono impartite. Su Roma sopravvive una elite ristretta di gaudenti, di privilegiati, ed e' intollerabile per uno di sinistra come me vedere come lo stile di vita di questi pochi sia eletto a unita' di misura aurea, a pietra di paragone, a testimonianza.
E' intollerabile che il nulla, l'ovvio, il vuoto, il banale, il fatuo messo in essere da questa giunta, venga spacciato come risposta, come soluzione, come fondamentale armonica di ogni forma di futuro buon governo.
Ho tanti amici che da sinistra vivono in tanti modi questo continuo disagio, alcuni anche all'interno della stessa amministrazione, eppure quando ci incontriamo davanti ad una pizza e li invito a contemplare questo squallore, chinano la testa sul piatto e mi rispondono " Pietro, almeno c'e' Veltroni! Pensa se non ci fosse nemmeno lui!"
Ecco, Veltroni a Roma e' una boa di salvataggio, un unguento, un palliativo, una frizione a base di erbe sulla pelle necrotizzata della coscienza.
Chi non se ne avvede ... e' gia' morto.

luglio 03, 2007  
Blogger Unknown said...

gran pezzo, come sempre riesci a cogliere il senso di un pensiero diffuso, chi vive a Roma e segue la vita politica della capitale sa quale è la vera anima di veltroni e certo nn si fa ingannare e abbindolare da concerti e mostre.
Spero di vederti parlare a noi giovani(di Somma) in qualche riunione
Noi siamo sempre disponibili
Saluti
Cristian

luglio 03, 2007  
Blogger Unknown said...

p.s. spero che nn ti dispiaccia se ti quoto sul mio blog vero?? :)

luglio 03, 2007  
Blogger Unknown said...

Nell'articolo dell'Indipendent P.Popham allude ad un libro di dura critica alla politica veltroniana scritta da un famoso professore universitario. Qualcuno ha idea di che libro si tratti o di chi sia il professore?
Grazie.

luglio 04, 2007  
Blogger Martin Venator said...

Caro Pietro, il suo commento in realta' potrebbe essere un post ed anche molto incisivo... perche' un pensiero libero va piu' a fondo nella realta'; e il suo mi sembra un pensiero molto libero. Il libro lo stiamo cercando di identificare.

Hobbit.... basta invitare! ;-)

luglio 04, 2007  
Blogger Unknown said...

fino ad ora nn ero io a fare gli inviti....
appena iniziamo l'anno ti chiamerò sicuro
saluti

luglio 04, 2007  
Anonymous Anonimo said...

che cagata il tuo blog...anarca..si un altro lecchino patentato della destra.

luglio 07, 2007  
Blogger Martin Venator said...

cavolo, ecco da dove veniva 'sto cattivo odore ogni volta che accendevo il pc: dal mio blog...

luglio 08, 2007  
Blogger ugofc81 said...

caro Anarca, se vai in vacanza abbi almeno la compiacenza di fare come l' anno scorso.
Va bene anche un copia-incolla.

luglio 16, 2007  
Blogger Martin Venator said...

ugo, nessuna vacanza. Solo banale mancanza di tempo per eccessivi impegni:-)))
Provvederemo quanto prima...

luglio 22, 2007  
Blogger ugofc81 said...

Beh, allora ti auguro di andarci presto e a lungo.

luglio 22, 2007  
Anonymous Anonimo said...

A tutti voi consiglio una passeggiata nel laboratorio politico della destra italiana: Latina.

Venghino signori e si accomodino nel paese della buona amministrazione, della politica del fare, nell'empireo del governo pulito e libero senza tangenti, mafia e criminalità, connivenze, concupiscenze e concussioni di ogni tipo.

A Latina non ci sono scandali, rifiuti (atomici) gestiti benissimo e acqua per tutti. Strutture pubbliche eccellenti e asili nido spuntano come funghi in ogni quartiere...

Tutti a Latina!!!

agosto 07, 2007  
Anonymous Anonimo said...

good start

novembre 27, 2009  
Anonymous Anonimo said...

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febbraio 22, 2016  
Anonymous Anonimo said...

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febbraio 22, 2016  

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