antropologicamente superiori
Non serve scomodare Michele Serra, lo sappiamo che sono superiori, in Italia come in Francia, a sinistra, come à gauche. Ce lo ricordano ogni giorno i nostri sensi di colpa reazionari, i nostri complessi di inferiorità, quel frustrante bisogno di essere accettati che ci portiamo dietro da tempo immemorabile per farci perdonare la nostra intrusione nel mondo. A sinistra sono "antropologicamente superiori", punto è basta. Bisogna farsene una ragione. Non possiamo competere con loro. Non abbiamo la stoffa. Poi chiaro dipende dai casi, dalle latitudini, dalla pronuncia (se la evve è moscia la supeviovità sale). Dipende anche dalla fisiognomica: se uno si confronta con le facce di Prodi, Fassino e Russo Spena… pure pure se la gioca. Ma quando di fronte ha il sorriso di Ségolène Royal, allora non c’è partita. E si è visto. Che poi loro, gli "antropologicamente superiori", stiano prendendo schiaffi in tutta Europa questo è un altro paio di maniche. Può essere il segno del Kali Yuga, oppure della nuova offensiva delle oscure forze della reazione che dal Vaticano, alla Casa Bianca, all’Eliseo, muovono contro i legittimi diritti dei diseredati che gli abitini griffati di quella povera proletaria di Ségolène rappresentavano in pieno. Ma la sconfitta politica non mina certamente quella superiorità di animo e di cultura che promana da ogni pelo di barba di intellettuale sessantotardo, da ogni lacrima isterica della Melandri, da ogni ghigno feroce e stupido di quei figli di papà che rivestono di rivoluzione e molotov la loro frustrazione piccolo borghese. "Antropologicamente superiori" è un dettato costituzionale a cui ci si deve arrendere: basta provare ad ascoltare Ségolène senza ridere o rileggere il discorso di Veltroni al congresso del PD quando dice che quelli di sinistra sono quelli che si preoccupano delle vecchiette sole, lasciando intendere che quelli di destra le vecchiette le puntano con il Suv. E non c’è da sorprendersi se di fronte a questo straordinario editoriale di Maria Laura Rodotà, uno "antropologicamente inferiore" pensa come si possano scrivere tante cazzate in 24 righe…
E quando casualmente, per un bizzarro scherzo del destino, forse aiutata da quella particolare congiunzione astrale che si chiama “culo”, la Destra vince immeritatamente come in Francia, beh allora noi "antropologicamente inferiori" dovremmo perlomeno concedere l’onore delle armi agli sconfitti. E lo faremmo pure se la gauche di Segoléne non si fosse mostrata così meschina e repellente da fare schifo persino al nostro stomaco allenato ai Caruso nostrani. Perché quell’invito a scatenare la rivolta nel caso di vittoria di Sarkozy ha superato per scelleratezza anche le stupidaggini di Gino Strada.
Il problema è se il mondo si rovescia. Se gli "antropologicamente superiori" cominciano a pensare di non esserlo poi così tanto; se un incubo di destra come Sarko inizia a sembrare più superiore di loro. Se la sua vittoria è soprattutto una vittoria di un’idea chiara, precisa, convincente del mondo, delle sfide da raccogliere e del ruolo che il proprio paese deve avere. Se lo sguardo curioso e determinato di Sarkozy è superiore al gelido e finto sorriso della bella signorinella di Lorena.
Massimo Nava sul Corriere ha definito Sarko "un Blair di destra" dimenticando che Blair è stato una "Thatcher di sinistra" e con la differenza che il buon Tony in Europa è stato isolato proprio dalla sinistra europea sui grandi temi che creano oggi un’identità. Ma quel timore che qualcuno voglia esaltare il lato conservatore di Sarkozy e nascondere quello riformista che piace anche a sinistra, è un timore infondato. Perché la destra di governo in Europa ha sempre saputo accelerare i tempi e anticipare i processi. La stessa destra che in forme diverse continua a produrre modernizzazione e cambiamento da almeno 30 anni a questa parte, costringendo la sinistra a rincorrerla o al massimo ad adagiarsi sulle riforme che essa fa (come è stato in Gran Bretagna e Spagna). Margareth Thatcher, Kohl, Aznar, Berlusconi, grandi leader che hanno promosso e accelerato processi di modernizzazione e di cambiamento politico e sociale… ma anche di linguaggi e immaginario simbolico.
Dei grandi leader della destra europea che hanno fatto la storia, Sarkozy ha qualcosa in più. Innanzitutto ha la Francia dietro di sé: un grande paese che riscopre l’orgoglio del proprio ruolo nel mondo. Poi ha la grande tradizione gollista di una destra moderna che Chirac aveva addormentato nella misera gestione del potere. Infine ha la grande visione delle nuove sfide in gioco nel campo dell’identità, dei diritti civili, del ruolo di una laicità capace di considerare la religione come elemento fondante e forza di una democrazia moderna. Ma Sarko incarna anche la consapevolezza che il mito degli "antropologicamente superiori" è pattumiera, come le idee di una sinistra che arranca in tutta Europa impaurita dalle sfide che sono di fronte a noi, rinchiusa nel retaggio ideologico di un ’68 che ha prodotto più danni che altro. Rimane la questione dello stile; e il dito medio con cui gli "antropologicamente superiori" hanno salutato la vittoria di Sarkozy in Francia rappresenta la frustrazione di chi, almeno per una volta, non si sente più tanto superiore.
E quando casualmente, per un bizzarro scherzo del destino, forse aiutata da quella particolare congiunzione astrale che si chiama “culo”, la Destra vince immeritatamente come in Francia, beh allora noi "antropologicamente inferiori" dovremmo perlomeno concedere l’onore delle armi agli sconfitti. E lo faremmo pure se la gauche di Segoléne non si fosse mostrata così meschina e repellente da fare schifo persino al nostro stomaco allenato ai Caruso nostrani. Perché quell’invito a scatenare la rivolta nel caso di vittoria di Sarkozy ha superato per scelleratezza anche le stupidaggini di Gino Strada.
Il problema è se il mondo si rovescia. Se gli "antropologicamente superiori" cominciano a pensare di non esserlo poi così tanto; se un incubo di destra come Sarko inizia a sembrare più superiore di loro. Se la sua vittoria è soprattutto una vittoria di un’idea chiara, precisa, convincente del mondo, delle sfide da raccogliere e del ruolo che il proprio paese deve avere. Se lo sguardo curioso e determinato di Sarkozy è superiore al gelido e finto sorriso della bella signorinella di Lorena.
Massimo Nava sul Corriere ha definito Sarko "un Blair di destra" dimenticando che Blair è stato una "Thatcher di sinistra" e con la differenza che il buon Tony in Europa è stato isolato proprio dalla sinistra europea sui grandi temi che creano oggi un’identità. Ma quel timore che qualcuno voglia esaltare il lato conservatore di Sarkozy e nascondere quello riformista che piace anche a sinistra, è un timore infondato. Perché la destra di governo in Europa ha sempre saputo accelerare i tempi e anticipare i processi. La stessa destra che in forme diverse continua a produrre modernizzazione e cambiamento da almeno 30 anni a questa parte, costringendo la sinistra a rincorrerla o al massimo ad adagiarsi sulle riforme che essa fa (come è stato in Gran Bretagna e Spagna). Margareth Thatcher, Kohl, Aznar, Berlusconi, grandi leader che hanno promosso e accelerato processi di modernizzazione e di cambiamento politico e sociale… ma anche di linguaggi e immaginario simbolico.
Dei grandi leader della destra europea che hanno fatto la storia, Sarkozy ha qualcosa in più. Innanzitutto ha la Francia dietro di sé: un grande paese che riscopre l’orgoglio del proprio ruolo nel mondo. Poi ha la grande tradizione gollista di una destra moderna che Chirac aveva addormentato nella misera gestione del potere. Infine ha la grande visione delle nuove sfide in gioco nel campo dell’identità, dei diritti civili, del ruolo di una laicità capace di considerare la religione come elemento fondante e forza di una democrazia moderna. Ma Sarko incarna anche la consapevolezza che il mito degli "antropologicamente superiori" è pattumiera, come le idee di una sinistra che arranca in tutta Europa impaurita dalle sfide che sono di fronte a noi, rinchiusa nel retaggio ideologico di un ’68 che ha prodotto più danni che altro. Rimane la questione dello stile; e il dito medio con cui gli "antropologicamente superiori" hanno salutato la vittoria di Sarkozy in Francia rappresenta la frustrazione di chi, almeno per una volta, non si sente più tanto superiore.
21 Comments:
mah!!
credo che il problema de "l'antropologicamente inferiore" la Destra non lo abbia già da un po' di tempo.
Semmai ora ha il problema che si sta adagiando troppo sul rigurgito anti ipocrisia progressista.
Cosa ormai inutile visto che , come hai notato, la Sinistra è sconfitta in tutta Europa... tranne che in Italia dove ha il faccione da donAbbondio di Prodi e quello di starlette di Rutelli.
Semmai il problema de "l'antropologicamente superiore" rimane per noi di SInistra che vogliamo un cambiamento della Sinistra e che ogni volta ci scontriamo con i pipponi anni 70 che se avevano un senso allora(e spesso NON lo avevano) non lo hanno certamente ora.
Per non parlare di quegli esponenti politici che chiedono il ringiovanimento ma si dimenticano che stanno al potere almeno da 20 anni (ma questo è cosa che accade nei partiti di opposizione al Pentapartito, basta vedere da quando sta al vertice Fini)
La questione è piuttosto "semplice":
la Destra di Sarkò è diversa dalla Destra liberale così come è diversa la Destra berlusconiana (da entrambe).
Le nuove Destre si caratterizzano per cavalcare le difficoltà dell'etnocentrismo europeo , di quella parte di Europa che non gode dei benifici del welfare ma paga le sue spese, di quella che non gode degli operai immigrati ma li vede come concorrenti.
La nuova Destra difende queste categorie di "non cagati" dalla Sinistra facendo pagare ad altre categorie(immigrati ad esempio) il peso delle loro rivendicazioni.
Il punto, per me di Sinistra, sta nel riformulare una Sinistra che faccia proprio anche le richieste dei "non cagati" senza far pagare agli emarginati.
Nel contemplare un'Europa inclusiva e non esclusiva. Dove lo Stato non sia solo il gendarme ma anche quello che fa campagne socioecomiche per il recupero delle aree (umane) escluse dal Sistema
saluti
p.s.
credo si sia capito che considero la Destra "moderna" diversa ed alleata della Destra liberale solo per questioni di interesse(temporaneo comune). Tra qualche anno i liberali si accorgeranno che Popper e Rothbard sono molto diversi
Filomeno è un grande comunicatore di sinistra. In pratica dice la sinistra è vecchia e sconfitta in Europa (meno che in Italia), perchè è vecchia e fa battaglie vecchie, che non c'è ricambio nella politica italiana e cita l'unico esempio di Fini (omettendo i Colombo, I Cossutta, gli Amato, Gli Intini, I Salvi, ovvero i tromboni di sempre...demosocialcomunisti da 100 anni al potere..) quindi siccome in Italia sono tutti vecchi..quindi Sarko il modernizzatore (uomo della Destra francese) non è assimilabile a nessuno, nessuno può rivendicare la vittoria in italia, meno che mai Fini e Berlusconi..mah
Poi dice che la sinistra italiana deve sostenere tutti gli emarginati e non contrapporre le categorie di emarginati...boh ma questa a me sembra la retorica ortodossa di tutti i Sinistri al potere..la stessa la medesima..che difendono tutte le categorie "deboli" (Nomadi delinquenti, occupanti dei centri sociali, poveri dipendenti pubblici che prendono poco - e spesso non fanno un cazzo -, precari - solo se sono di sinistra -, immigrati indefiniti che possono tutto (rubare, vendere droga, spacciare cd ecc ecc ). Espone il suo pensiero di sinistra ed in linea con la sinistra nostrana...
Sarko a me sembra che ami e difenda la propria terra, i propri costumi, la legalità, lo stato sociale, cercando di evitare ogni eccesso, coniugando diritti e doveri di ogni francese..ma anche di ogni ospite immigrato che è benvenuto se non delinque, e si conforma alle sacrosante leggi dello Stato...
NT
Caro Filomeno, le destre sono tante, milioni di milioni... come le stelle. Alcune brillano di più, altre di meno. Alcune sono più vicine o più grandi, altre più lontane o più insignificanti. Ma NT che ti ha risposto, ha centrato il problema. Sarko vince perché raccoglie i bisogni della gente che sono palpabili nel malessere di un'Europa a corto di indentità, sicurezza, riferimenti. Il fatto che tu scriva "Sistema" con la maiuscola mi preoccupa; introduce un approccio ideologico tipico di voi alla ricerca della sinistra giusta. Il problema è che le ideologie sono morte, la gente se ne accorta, la sinistra no. Non esiste un SISTEM; esistono modelli che la storia mette in moto e che creano dinamiche più o meno complesse e difficili a volte da interpretare, sopratutto in tempi come questi di globalizzazione.
L'Europa attraversa un crisi epocale; crisi del welfare certo, crisi demografica ancora sottovalutata ma sopratutto crisi di identità e di autorità che sono il fondamento della politica. E in questa crisi l'Europa è stata gettata da una cultura truffaldina, imbrogliona, tecnocratica che, sopratutto le sinistre europee, hanno costruito in questi ultimi anni. Se Tony Blair in un'intervista sul Corriere elogia la Presidenza UE di Barroso (un conservatore) criticando le precedenti gestioni (Prodi???) forse elementi di riflessione ci sono. C'è innanzitutto un bisogno di risposte concrete che la sinistra non sa dare, troppo impegnata nei labirinti dialettici e nella retorica pietista. E queste risposte attraversano le classi sociali. Il problema è che oggi la destra (in tutte le sue forme) sa parlare alla gente. La sinistra solo alle elites. Prova ad abbandonare la facile concezione del "Sistema" e a vedere la complessità del mondo... magari scopri c'erano più immigrati ad ascoltare Sarkozy che in piazza a bruciare auto.
da molte descrizioni fatte da uomini di destra Sarko appare come il leader perfetto e ideale, che sa coniugare ogni politica che voglia, ottenendo anche magnifici risultati...ricordiamoci che deve ancora iniziare a governare. Apparte zapatero ed in parte blair, tutti i vincitori delle ultime elezioni politiche nei maggiori paesi occidentali (sicuramente non prodi) non hanno confermato gli impegni presi in campagna elettorale, soprattutto non seguono il metodo e l'approccio spesso sbandierato nei mesi precedenti alle elezioni. in sostanza mi sembra prematuro ed anche ingenuo trarre lezioni (se non di statistica) da questo avvenimento sicuramente importante ma ancora incognito.
L
Solo dei cretini possono considerarsi "l'antropologicamente superiore". Come diceva Montanelli: ......ma tutti i cretini stanno a sinistra.
amici miei, per favore, rimaniano sul discutere i movimenti politici ed evitiamo congetture sulla controparte in base a iperbolici preconcetti perchè , almeno su di me, si finirebbe con il dare giudizi schizofrenici facendo io uso di terminologie ed analisi di varie tradizioni culturale in maniera pragmatica ... direi ingegneristica (semmai è questa è la mia forma mentis) .
QUel che dite sulle Destre non mi sembra affatto contraddire la mia analisi anzi.... se vi soffermate, vedrete che la confermate.
Le "nuove" Destre hanno come riferimento gli uomini nati e cresciuti in Europa e figli d'Europei che non ricevono molto dalla organizzazione socioeconomica e culturale europea( il "Sistema" ) nè in tema di welfare, nè in tema di libertà di circolazione.
Le nuove Destra ,nascendo in opposizione all'Europa odierna ,nascono anche in conflitto con la tradizione della Destra liberale poichè l'Europa odierna è figlia non solo delle Sinistra ma anche ed in gran parte dei movimenti liberali e democratici cristiani (è lusinghiero quando attribuiscono il welfare solo alla Sinistra ma ahimè ciò non è affatto vero storicamente)
Lo scagliarsi alla cieca contro questa o quella caratteristica odierna dell'Europa però non farà altro che demolire le conquiste sociali senza recuperi di competitivà internazione e neanche di sicurezza sociale poichè l'aumento dell'emarginazione di alcune categorie provocherà un inasprimento dei conflitti .... come corsi e ricorsi storici insegnano. Ma chi lo sà... forse non stavolta(unico caso) la segregazione produrrà cultura ed integrazione ;-)
Chiaro poi che vi sono Destre e Destre, e se parliamo di assistenzialismo (che non è welfare) la Destra italiana che ha assistito Berlusconi con una legge ad hoc sul finanziamneto al digitale, che ha in AN uno dei grandi rappresentati dell'impiego pubblico e che vede la pratica dell'assunzione clientare dell'UDC(qualcuno ho sentito le assunzioni di massa degli ultimi tempi?) non è affatto uguale a UK,FRancia o Germania.
Lo è solo nella pratica di trovare il "nemico" esterno.
Del resto è facile , guardando ad esempio gli aggregatori di blog, verificare come le Sinistra litighino tra loro e critichino i propri leader mentre tale dibattito democratico sia praticamente assente nelle Destre(che in questo ricordano l'inquietante tradizione del PCI e del suo centralismo democratico... roba da brividi!!)
il discorso che tentavo di portare è che le Destre nel bene o nel male(nel male secondo me) sono moderne mentre le Sinistre(nei loro vertici) ancora snobbano alcune esigenze sociali , lasciano queste ultime alle interpretazioni delle nuove Destre.
Nuove Destre che , a mio parere(forse mi sbaglierò) sono nemiche anche dei liberali. E questi ultimi si stanno suicidando consegnandosi ad esse... probabilmente si accorgeranno delle differenze tra qualche anno, quando saranno già morenti
saluti
p.s.
ringrazio chi mi ha dato del "grande comunicatore" ma l'esempio di Fini è stato riportato senza malizia come bilanciamento di un discorso critico sull'ipocrisia della Sinistra(quei politici vecchi che credono debbano dimettersi solo gli altri) . Del resto, ora che me lo si fa notare, è impossibile che il pensiero non cada su Fini quando si parla di ipocrisia : è il leader politico da più anni al vertice del proprio partito ... manco i democristiani durano così a lungo (lui da solo è da 20 anni al vertice!! l'eterna DC , come partito, ne è durata una cinquantina!!)
Caro Filomeno, rispeghiamoci. Allora nessuno attribuisce alla sola sinistra la creazione del welfare. Paradosso per paradosso, ti sorprenderà sapere che in Italia, Previdenza, Sanità pubblica, tutela del lavoro e delle donne... è stata introdotta con un miriade di leggi dal Fascismo e dal suo carattere profondamente sociale (a cui si rifà a volte anacronisticamente una delle tante destre in circolazione). Nessuna destra vuole demolire le conquiste sociali; non lo ha fatto la Thatcher, nè Aznar, né Berlusconi, nè lo farà Sarkozy. Semmai è diverso il modo in cui queste conquiste s'intendono adattare alla modernità, tenendo conto delle diversità dei singoli paesi: la Francia ha una tradizione diversa dal conservatorismo britannico. Ciò che la destra dovrebbe fare (e in Italia la destra al governo lo ha fatto poco) è abbattere quel sistema di privilegi e clientele che il welfare ormai produce, ad esempio nel ruolo non più rappresentativo del sindacato e nella sua unica funzione di gestione del potere. Modernizzare alcune dinamiche legate ai processi economici (per esempio ciò che ha prodotto la legge Biagi).
Sul centralismo democratico dei blogger di Tocque-ville stendo un velo pietoso. Quando troverai un'esperienza libera ed autonoma dalle logiche partitiche, paragonabile a questa in tutta Europa... beh, ne riparliamo.
P.S.: se studiassi la biografia di Sarkozy, scopriresti che lui è uomo di potere anche da più tempo...
ti ringrazio per la segnalazione dell'articolo della Rodotà: ha fatto nascere nuovi germogli sull'albero del mio cinismo, e spostato i paletti su almeno due argomenti:
- quanto umorismo involontario sia possibile scrivendo di politica, al metro quadro di giornale
- quanto sia possibili essere cani a scrivere e a pensare pur mantenendo un incarico in un giornale di larga tiratura (sarà che il cognome una manina l'avrà data...)
Non me ne intendo molto di politica, leggo qualcosa qua e là. Non centra molto ma è una considerazione che mi è venuta in mente.
Notavo come il nostro attuale governo sia riuscito a creare tensioni con:
- Chiesa
- USA
e fin qui vabbè
- Governo Afgano!
- Addirittura Emergency!!!!!!
e, notizia fresca fresca, persino con la comunità ebraica (era ora che dicessero qualcosa!)
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_2130457735.html
E' un record assoluto.
Preciso: comunità ebraica italiana a gerusalemme.
Voglio una t-shirt con la faccia della Rodota': un eroe (non un'eroina, che crea dipendenza).
La densita' di minchiate/riga e' cosi' alta che si dovrebbe contare per sillabe.
Se quell'articolo lo leggesse mia madre - che pero' e' persona che lavora, mica come le Rodota' - le direbbe di guardarsi dal cercar di rassomigliare a Segolene Royal, femminona radical chich che ha cercato di turlupinare/ricattare l'elettorato disegnandosi una controfigura materna dopo che le femministe del suo stampo hanno lavorato decenni per distruggere l'idea stessa di maternita'. Ma quella saggia di mia madre capirebbe subito che una predica del genere sarebbe sprecata con Maria Laura, che si specchia (spocchia?) nel suo alter ego francese e narcisisticamente esorcizza la sculacciata francese, cercando di essere montessoriana con se stessa.
@ Martin Venator,
Godibilissimo post.
UT dedica la sua rubrica "l'eretico" al blog dell'Anarca. (in fondo alla homepage: www.ultimathule.it) Con simpatia, la redazione
ricambio la simpatia e ringrazio... confessando che vi leggo spesso. :-)
reset è un sito antropologicamente libero. per questo è superiore a prescindere dalle etichette.
ciao martin, un saluto accaldato.
non mostro più il mio splendido avatar perché la Rivoluzione Francese, come sai, stressa parecchio (:-)
perciò attualmente sono impegnata in un restauro al botulino...
Lady oscar
ninest123 16.02
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