il Ca(pe)zzone, le ca(pe)zzate e i ca(pe)zzini…
In un post molto lungo proviamo a trattenere l’indignazione.
Quando l’abbiamo sentito a Omnibus dire che il referendum sulla legge 40 non valeva…che era nullo perché non aveva raggiunto il quorum con oltre il 70% degli italiani astenuti, non gli abbiamo dato molto peso; sembrava una delle tante ca(pe)zzate cui siamo abituati in questi tempi di cattiva politica e di pessime idee. Sarà che aveva ragione l’amico di Zarathustra…che a forza di corrompere il senso della parola, alla fine si corrompe anche il pensiero. E allora, in questa crisi profonda dell’Occidente, diventano un genere letterario persino le ca(pe)zzate di Ca(pe)zzone. Anzi ormai sono un’abitudine irrinunciabile: come il caffè dopo pranzo, come la tutina blu di Prodi che il Corriere pubblica ogni giorno, come le battute sul Cavaliere anche ora che al potere ci stanno gli altri e che non fanno ridere di meno.
E così la mattina ti svegli, corri ad accendere il tuo computer, entri in Telpress e scorri le agenzie fremendo in attesa della ca(pe)zzata del giorno. Perché in fondo Ca(pe)zzone non è cattivo…è semplicemente così; come l’ultimo erede di una nobile e decaduta casata che passa il suo tempo a mirare i ritratti degli avi gloriosi, il condottiero eroico, l’ammiraglio della flotta imperiale, il cardinale, il poeta, dolendosi della sfiga che ora incombe su di lui: e tu non capisci se il patrimonio l’ha dilapidato quel puttaniere del padre, quella santa donna della madre, o è stato proprio il figlio coglione che ha investito tutto in un allevamento di castorini in Angola per poi domandarsi dove ha sbagliato. A volte ti fa tenerezza perché fuori dal guscio ovattato del bambinello viziato e presuntuoso sente il peso del passato e lo guarda dritto dentro la telecamera per provare a bucarlo… rimpiangendo l’estate a Ventotene. Ma non c’è speranza, bisogna rassegnarsi al corso del destino; una volta c’erano Spinelli, Pannunzio, Leo Valiani, Enzo Tortora. Oggi c’è Ca(pe)zzone.
Nella sequela di stronzate che il principino radicale ama dire, senza quel minimo di pudore che in genere accompagna gli uomini di buona volontà, alcune rimangono impresse, memorabili intuizioni di un genio della politica che se solo ne avesse azzeccata una… una sola, non staremmo qui a dedicargli un post. Come quando ha cercato di spiegare l’agenda Giavazzi a Paolo Cento… che non capiva bene di cosa parlasse perché quello, l’unica agenda che conosce, è Smemoranda.
O quelle frasi che, per quanto tu non sei un giacobino, non puoi esimerti dal non impiccarci l’imbecille di turno…tipo: "siamo entrati nel governo Prodi per fare le riforme liberali di cui il paese ha bisogno" … roba che Diliberto e Sansonetti ancora ridono; oppure: "L'unica buona notizia per il paese è che eleggiamo un ottimo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tutto il resto appare negativo"… che è più o meno quello che disse Pannella dopo l’elezione di Scalfaro.
Ecco chi mi manca… lo dico con malinconia ! Mi manca il grande vecchio; almeno una volta, nella politica italiana c’erano le "pannellate"… che coloravano il grigiore di un sistema politico ingessato… altra stoffa però, altro carisma, altra diabolica intelligenza politica.
E così tra una ca(pe)zzata e l’altra, l’annuncio che la Legge 40 si può modificare perché il referendum sarebbe nullo (causa l’alta astensione), sembrava un’aggiunta tra le tante. Certo, una digressione violenta da quella cultura radicale che in passato aveva fatto dell’astensionismo un principio di partecipazione attiva alla politica; come quando i radicali invitavano ad astenersi dal voto contro la partitocrazia per poi, dopo le elezioni, attribuirsi i voti di lista, le schede bianche, quelle nulle e quelli che non erano andati a votare… come espressione di una volontà precisa che dava però senso alla complessità delle regole democratiche. Altri tempi.
Eppure stavolta, con la sua ca(pe)zzata qualcosa è successo; bisogna dargliene atto. Un tam tam inquietante dal cuore della foresta…tamtamtamtamtamtam (il referendum è nullonullonullonullo)… una chiamata a raccolta di tutte le tribù del laicismo italico… dietro l’urlo lancinante e selvaggio di Mussi attaccato ad una liana…così goffo nel suo primo atto politico da ricordare un po’ l’americano a Roma dentro la marana… "Amerika’… facce Tarzan!"
E prima che lo stregone magro magro scendesse in campo con l'intervista al Corriere , anche i ca(pe)zzini di Tocqueville hanno raccolto la chiamata con dei post talmente bislacchi e imbarazzanti (come questo e questo) da oscurare le ca(pe)zzate del capo. Perché quando si scrivono castronerie come: "il referendum è stato annullato, nessuno ha vinto, e quindi il governo (che ci piaccia o meno) ha pieno diritto a fare quello che vuole"… uno alza le mani e si arrende, sperando che non lo mettano dentro il pentolone. Ti chiedi dove è finito uno straccio di ragionamento riformista e liberale…quando ci si dimentica che, se nessuno ha vinto, sicuramente qualcuno ha perso… quelli che volevano abrogare la legge; quando si confonde Governo con Parlamento e si trascura che la legge 40 (così come dovrebbe avvenire in un Paese civile di fronte a temi di forte coinvolgimento etico) è stata approvata da una larghissima maggioranza trasversale…e non dal colpo di mano di un Governo. E se i criteri di condotta auspicati sono quelli di zio Paperone, perché lamentarsi se questi eleggono il Presidente della Repubblica come se nominassero un segretario di sezione del Mugello.
In questa rincorsa all’alienazione, rimangono le parole di un serio ed onesto intellettuale laico che stato in prima fila nella battaglia referendaria per il Si e che oggi è in prima fila nella difesa di quel referendum in cui lui ha perso, Antonio Polito: "mi inchino a quello che i cittadini hanno voluto"… che è anche troppo… perché qui non si chiedono inchini ma solo il rispetto della volontà popolare.
Non è questo il post per parlare della legge 40, ma ci torneremo sopra vista l’aria che tira. Proveremo a ricordare, nel vuoto di memoria generale, la storia degli avvoltoi indecenti che per mesi hanno raccontato alla gente la stronzata che con le staminali embrionali si potevano curare Parkinson ed Alzheimer, ben sapendo che non si curava nulla… e che le linee di ricerca più avanzate sono quelle sulle staminali adulte (dove l'Italia peraltro è all'avanguardia)…e che dietro la retorica della libertà di ricerca ci sono interessi economici impressionanti… e che la legge sta funzionando… e che non è vero che è una legge oscurantista… e che non è vero che le nascite diminuiscono… e che questa legge (perfettibile come tutte le leggi) tutela il desiderio di maternità e paternità di chi non può avere bambini garantendo la salute della donna e difendendo principi etici che, ca(pe)zzate a parte, sono importanti...e che questa legge chiude fuori dalla porta ogni possibile deriva eugenetica... e che e che e che…. tante altre cose.
Nel frattempo ci rimane la sensazione che qualcuno non abbia ancora capito nulla su come sta cambiando la società italiana e di come quel referendum ne abbia dato segno. Ne avevamo parlato in questo vecchio post rivolto alle nostre amiche femministe (quelle colte, quelle che scrivono su Il Foglio, o che pubblicano libri di teologia, insomma quelle che riflettono oltre il fatto che l’utero è mio) ma che alla fine ci hanno disdegnato e criticato preferendo il più comodo e sempreverde anticlericalismo al pensiero complesso.
Ma queste considerazioni valgono anche per i nostri amici radicali… quelli che ragionano, non i ca(pe)zzini; quelli che, come molti altri laici, sono leggermente inquieti di come l’Occidente sta affrontando la deriva tecnocratica e che capiscono che i problemi etici non sono solo roba da preti e che i preti oggi usano argomenti piu "ragionevoli" dei talebani della scienza.
Perché forse è tempo di chiudere dentro un cassetto Ca(pe)zzone e i ca(pe)zzini e tornare a parlarsi sul serio.
Quando l’abbiamo sentito a Omnibus dire che il referendum sulla legge 40 non valeva…che era nullo perché non aveva raggiunto il quorum con oltre il 70% degli italiani astenuti, non gli abbiamo dato molto peso; sembrava una delle tante ca(pe)zzate cui siamo abituati in questi tempi di cattiva politica e di pessime idee. Sarà che aveva ragione l’amico di Zarathustra…che a forza di corrompere il senso della parola, alla fine si corrompe anche il pensiero. E allora, in questa crisi profonda dell’Occidente, diventano un genere letterario persino le ca(pe)zzate di Ca(pe)zzone. Anzi ormai sono un’abitudine irrinunciabile: come il caffè dopo pranzo, come la tutina blu di Prodi che il Corriere pubblica ogni giorno, come le battute sul Cavaliere anche ora che al potere ci stanno gli altri e che non fanno ridere di meno.
E così la mattina ti svegli, corri ad accendere il tuo computer, entri in Telpress e scorri le agenzie fremendo in attesa della ca(pe)zzata del giorno. Perché in fondo Ca(pe)zzone non è cattivo…è semplicemente così; come l’ultimo erede di una nobile e decaduta casata che passa il suo tempo a mirare i ritratti degli avi gloriosi, il condottiero eroico, l’ammiraglio della flotta imperiale, il cardinale, il poeta, dolendosi della sfiga che ora incombe su di lui: e tu non capisci se il patrimonio l’ha dilapidato quel puttaniere del padre, quella santa donna della madre, o è stato proprio il figlio coglione che ha investito tutto in un allevamento di castorini in Angola per poi domandarsi dove ha sbagliato. A volte ti fa tenerezza perché fuori dal guscio ovattato del bambinello viziato e presuntuoso sente il peso del passato e lo guarda dritto dentro la telecamera per provare a bucarlo… rimpiangendo l’estate a Ventotene. Ma non c’è speranza, bisogna rassegnarsi al corso del destino; una volta c’erano Spinelli, Pannunzio, Leo Valiani, Enzo Tortora. Oggi c’è Ca(pe)zzone.
Nella sequela di stronzate che il principino radicale ama dire, senza quel minimo di pudore che in genere accompagna gli uomini di buona volontà, alcune rimangono impresse, memorabili intuizioni di un genio della politica che se solo ne avesse azzeccata una… una sola, non staremmo qui a dedicargli un post. Come quando ha cercato di spiegare l’agenda Giavazzi a Paolo Cento… che non capiva bene di cosa parlasse perché quello, l’unica agenda che conosce, è Smemoranda.
O quelle frasi che, per quanto tu non sei un giacobino, non puoi esimerti dal non impiccarci l’imbecille di turno…tipo: "siamo entrati nel governo Prodi per fare le riforme liberali di cui il paese ha bisogno" … roba che Diliberto e Sansonetti ancora ridono; oppure: "L'unica buona notizia per il paese è che eleggiamo un ottimo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tutto il resto appare negativo"… che è più o meno quello che disse Pannella dopo l’elezione di Scalfaro.
Ecco chi mi manca… lo dico con malinconia ! Mi manca il grande vecchio; almeno una volta, nella politica italiana c’erano le "pannellate"… che coloravano il grigiore di un sistema politico ingessato… altra stoffa però, altro carisma, altra diabolica intelligenza politica.
E così tra una ca(pe)zzata e l’altra, l’annuncio che la Legge 40 si può modificare perché il referendum sarebbe nullo (causa l’alta astensione), sembrava un’aggiunta tra le tante. Certo, una digressione violenta da quella cultura radicale che in passato aveva fatto dell’astensionismo un principio di partecipazione attiva alla politica; come quando i radicali invitavano ad astenersi dal voto contro la partitocrazia per poi, dopo le elezioni, attribuirsi i voti di lista, le schede bianche, quelle nulle e quelli che non erano andati a votare… come espressione di una volontà precisa che dava però senso alla complessità delle regole democratiche. Altri tempi.
Eppure stavolta, con la sua ca(pe)zzata qualcosa è successo; bisogna dargliene atto. Un tam tam inquietante dal cuore della foresta…tamtamtamtamtamtam (il referendum è nullonullonullonullo)… una chiamata a raccolta di tutte le tribù del laicismo italico… dietro l’urlo lancinante e selvaggio di Mussi attaccato ad una liana…così goffo nel suo primo atto politico da ricordare un po’ l’americano a Roma dentro la marana… "Amerika’… facce Tarzan!"
E prima che lo stregone magro magro scendesse in campo con l'intervista al Corriere , anche i ca(pe)zzini di Tocqueville hanno raccolto la chiamata con dei post talmente bislacchi e imbarazzanti (come questo e questo) da oscurare le ca(pe)zzate del capo. Perché quando si scrivono castronerie come: "il referendum è stato annullato, nessuno ha vinto, e quindi il governo (che ci piaccia o meno) ha pieno diritto a fare quello che vuole"… uno alza le mani e si arrende, sperando che non lo mettano dentro il pentolone. Ti chiedi dove è finito uno straccio di ragionamento riformista e liberale…quando ci si dimentica che, se nessuno ha vinto, sicuramente qualcuno ha perso… quelli che volevano abrogare la legge; quando si confonde Governo con Parlamento e si trascura che la legge 40 (così come dovrebbe avvenire in un Paese civile di fronte a temi di forte coinvolgimento etico) è stata approvata da una larghissima maggioranza trasversale…e non dal colpo di mano di un Governo. E se i criteri di condotta auspicati sono quelli di zio Paperone, perché lamentarsi se questi eleggono il Presidente della Repubblica come se nominassero un segretario di sezione del Mugello.
In questa rincorsa all’alienazione, rimangono le parole di un serio ed onesto intellettuale laico che stato in prima fila nella battaglia referendaria per il Si e che oggi è in prima fila nella difesa di quel referendum in cui lui ha perso, Antonio Polito: "mi inchino a quello che i cittadini hanno voluto"… che è anche troppo… perché qui non si chiedono inchini ma solo il rispetto della volontà popolare.
Non è questo il post per parlare della legge 40, ma ci torneremo sopra vista l’aria che tira. Proveremo a ricordare, nel vuoto di memoria generale, la storia degli avvoltoi indecenti che per mesi hanno raccontato alla gente la stronzata che con le staminali embrionali si potevano curare Parkinson ed Alzheimer, ben sapendo che non si curava nulla… e che le linee di ricerca più avanzate sono quelle sulle staminali adulte (dove l'Italia peraltro è all'avanguardia)…e che dietro la retorica della libertà di ricerca ci sono interessi economici impressionanti… e che la legge sta funzionando… e che non è vero che è una legge oscurantista… e che non è vero che le nascite diminuiscono… e che questa legge (perfettibile come tutte le leggi) tutela il desiderio di maternità e paternità di chi non può avere bambini garantendo la salute della donna e difendendo principi etici che, ca(pe)zzate a parte, sono importanti...e che questa legge chiude fuori dalla porta ogni possibile deriva eugenetica... e che e che e che…. tante altre cose.
Nel frattempo ci rimane la sensazione che qualcuno non abbia ancora capito nulla su come sta cambiando la società italiana e di come quel referendum ne abbia dato segno. Ne avevamo parlato in questo vecchio post rivolto alle nostre amiche femministe (quelle colte, quelle che scrivono su Il Foglio, o che pubblicano libri di teologia, insomma quelle che riflettono oltre il fatto che l’utero è mio) ma che alla fine ci hanno disdegnato e criticato preferendo il più comodo e sempreverde anticlericalismo al pensiero complesso.
Ma queste considerazioni valgono anche per i nostri amici radicali… quelli che ragionano, non i ca(pe)zzini; quelli che, come molti altri laici, sono leggermente inquieti di come l’Occidente sta affrontando la deriva tecnocratica e che capiscono che i problemi etici non sono solo roba da preti e che i preti oggi usano argomenti piu "ragionevoli" dei talebani della scienza.
Perché forse è tempo di chiudere dentro un cassetto Ca(pe)zzone e i ca(pe)zzini e tornare a parlarsi sul serio.
40 Comments:
Caro Anarca, sei bravissimo nell'arte segreta del trattenere l'indignazione! :-)
Del resto solo chi sa che la Libertà ha radici profonde, può prendersi il lusso di affermare con efficacia e convinzione i valori democratici.
ciao
Post eccezionale, di una foga e lucidità allo stesso tempo che colpiscono: complimenti!
@ Paolo: quando mi presenti l'Anarca? :) GM
Sono senza parole tanto grandioso è questo post.
Mi inchino.
Post molto brillante, nonostante i contenuti lo siano di meno.
Una sola cosa, come fa a chiamarsi Il Blog dell'Anarca uno che ha fra i suoi link e stemmi B4CDL ??? :s
Vabbè quello che scrivi, ma quello che linki, per carità... Un pò di cultura generale sull'anarchia e sugli anarchici non sarebbe del tutto da ignorare ehhh
Poi, a partire dalla definizione, ognuno che sia anarchico per come gli pare, ci mancherebbe altro.
Salve
"Io sono Anarca non perché disprezzi l'autorità ma perché ne ho bisogno. Così, non sono nemmeno un miscredente, bensì uno che esige cose degne di fede".
Ernst Jünger
scusami non avevo letto questo pezzo...scusami ripeto...ti avevo un pò troppo sopravvalutato ;)
Sul referendum nullo ha ragione, però.
Non ha vinto ne' il sì, ne' il no. Ha vinto l'astensione, che vuol dire che al 70% degli italiani di quella legge non gliene può fregare di meno, che si tenga o che si tolga.
Posso capire che in quel 70% c'è anche una percentuale che voleva mantenere la legge e si è astenuta, pensando di fare la furbata. Invece da ogni punto di vista il loro non voto si confonde con quello degli indifferenti e non può essere considerato diversamente.
Francesco
Un anarchico papista... grande!
Post da OSCAR!
Ciao e complimenti!
semplicemente GRANDIOSO.
Se non ci fosse la lobby di Ca(pe)zzini fra gli aggregatori di Tocqueville che hanno il possesso della città (eppure sono il 2% anche a Tocqueville... come si spiega!?!?!) questo post avrebbe diritto di stare in apertura per un mese sull'aggregatore.
Ma i ca(pe)zzini piangono e FOTTONO (soprattutto fottono) ASSAI.
E si stanno usando(fancazzisisti come sono) Tocqueville come una appendice di Radio Radicale.
Andrebbe chiarita la questione con tutti i cittadini. Siamo 900 eppure i soliti 15/20 radicali imperversano in modo MAFIOSISSIMO. Ci sei a Sestri Levante il 17 e 18 giugno?
Spero di si.
Sorvy
del sorvegliato speciale
divertente e incontestabile. Tra l'altro sta storiella qui l'ho letta nei blog di tocque-ville. Una cosa pazzesca, ma ormai ci siamo abituati a tutto, pur di essere laici liberali socialisti radicali comunisti e ca/pe/zzoni.
un saluto
Complimenti per il merito e per al brillantezza dei contenuti.
Meno complimenti te li faccio per lo spero involontario "aizzamento" delle vittime della sindrome tutta italica del "dagli al più vicino dei diversi da me", che affligge, noto oimè, alcuni dei tuoi lettori.
Anche perchè quelli da te citati non mi pare siano ca(pe)zzini scheirati dillà, ce ne sarebbero ben altri di ca(pe)zzoni in TQV, apertamente schierati out of ...
Hai voglia poi addire che servirebbe vincere, e quindi avere un approccio "fusion" contro la peggior sinistra della Galassia, se i fanculo si mandano non solo dillà, ma fanno collateral damages anche tra noi.
Vabbè, io la vedo così, mi interessa di più vincere che marcare il territorio.
Comunque, parafrasando il mitico Rino Tommasi, post da cerchietto rosso e tre punti esclamativi nel mio personalissimo cartellino.
ciao, Abr
Giusto per chiarezza: quidi, nella vostra mentalita', tutti i referendum per i quali non e' stato raggiunto il quorum sono validi??? Cio' significa che qualsiasi legge che sia stata votata tramite referendum, anche in caso di mancato quorum, e' intoccabile... Strano principio democratico
Eccceeeeellleeeenteeee.
Ma spiace dirlo, ahimè, che il sommo poeta resta pur sempre Dante. E tu eterno secondo.
:))))
Per Simone: non preoccuparti succede spesso anche a me... di sopravvalutarmi.
Per Abr: a volte qualche collateral damage e' un prezzo da pagare per liberare Baghdad. Sono assolutamente per un approccio fusion ma non per uno con-fusion. Ti tranquillizzo: ho smesso da tempo di marcare il territorio... ora lo faccio solo nelle notti di luna piena.
per Valeforn: grazie al cavolo... lui aveva un ghostwriter di nome Viriglio... mica Rondolino.
Per l'anonimo:
Giusto per chiarezza... nella nostra mentalita'(che dovrebbe essere la mentalita' anche tua) nessuna legge e' intoccabile. Non lo e' la legge 40 cosi' come non lo e', per esempio, la 194. Le leggi si votano in Parlamento e li' si dibattono. La legge 40 e' stato l'esempio di come dovrebbe funzionare una democrazia: una legge che coinvolge aspetti etici viene approvata con una larga maggioranza di destra e di sinistra. Fassino ha ribadito che le leggi di questo tipo devono avere il largo consenso del parlamento... dimenticando che cosi' e' stato proprio per la legge 40. Ma siccome..."nun ce siete voluti sta", avete promosso un referendum per abrogarla. Cosa assolutamente legittima ci mancherebbe. E cosi' per due mesi il Paese ha dibattuto con interesse e partecipazione VERA su temi delicati ed importanti. Da una parte sinistra, radicali, sindacati (la cgil ha fatto una mobilitazione che neanche per l'articolo 18 aveva fatto), gruppi industriali, grandi giornali (Repubblica e Corriere in primis), saltimbanchi e giocolieri del grande circo mediatico, attricette, presentatori, intellettuali firmatari di infiniti appelli, parte del mondo scientifico. Dall'altra la Chiesa, con i suoi movimenti e le sue comunita', l'altra parte del mondo scientifico, ed un manipolo agguerrito e tosto di laici capeggiato da Ferrara e da Il Foglio. I secondi hanno scelto la strada dell'astensione come scelta politica consapevole; una tattica usata piu' volte in passato da quelli che ora la criticano. Non e' colpa mia se la stragrande maggioranza degli italiani ha ritenuto piu' credibile Ruini e Ferrara e ha spernacchiato Veronesi e Flores D'Arcais.
Io sono uno di quelli che non e' andato a votare proprio per difendere quella legge e nessuno puo' venirmi a raccontare la frottola che quel referendum e' nullo. L'astensione, in questo caso e' stato un preciso atto politico,tanto che in quei giorni sono sorti una miriade di Comitati per l'astensione, a fianco a quelli per il si. Punto e basta. Poi, se volete cambiare la legge partite dal Parlamento e trovate una nuova maggioranza se ci riuscite (ma ne dubito). L'unica cosa che non potete fare e' sguinzagliare senza museruola i cani rabbiosi del laicismo zapaterista in giro per l'Europa a cambiare decreti e a ritirare firme e poi lamentarvi se qualcuno pone il problema.
Pero’ smettetela di raccontare cazzate, di dire frottole su una legge che sta funzionando; smettetela di giocare con la speranza della gente che soffre, di chi ha il dolore di un Parkinson dentro casa; smettetela di seminare il terrore su ritorni ad un medioevo improbabile; smettetela di ridicolizzare il senso della vita di chi crede (e anche di molti di quelli che non credono)e che comunque pensano che un "ricciolo di materia" vada tutelato piu' di uno scimpanze'; smettetela di richiamarvi ad una laicita' dello Stato che nessuno mette in discussione non capendo che la laicita' e' anche consentire a un cardinale (o a un rabbino o ad un imam) di dire cio' che pensano e di indirizzare i propri fedeli verso scelte che si ritengono opportune (perche' la chiesa no e la cgil si?). Insomma smettetela di rompere i coglioni… e proviamo a capire insieme cosa sta succedendo a questo Occidente stanco e morente.
Caro Martin, non ti faccio complimenti; rischieresti la superbia. Poi non ne trovo il motivo, quando si ha ragione i complimenti non servono. Sulla questione fecondazione credo sia netta la linea che separa libertà e licenza, benessere e becero progressismo ideologico.A te il merito di averla spiegata perfettamente!
Non che quest'anarca mi sia simpatico, ma per puntualizzare che se si gioca a briscola e regna spade... se il referendum per l'abrogazione di una legge prevede che sia necessario raggiungere un quorum, se tutti i partiti quando gli conviene (destra, sinistra, centro)incitano a non andare a votare per non abrogare unalegge, se le persone dopo due mesi di dibattiti accaniti, articoli al vetriolo, prediche e anatemi, mobilitazioni di piazza, decidono di non andare a votare, vuol dire che non vogliono che il referendum sia valido e quindi che la legge resti. Ci sono stati casi in cui il quorum è stato raggiunto e le leggi sono state abrogate nonostante gli inviti dei partiti. Non si può invocare il giudizio del popolo e poi definire il risultato "non valido" perchè il popolo stabilisce di non abrogare una legge. E' molto pericoloso ragionare in questo modo e mi fa specie che siano proprio i radicali a fare simili dichiarazioni. Adesso ci manca pure che si discuta sulla validità dei risultati di un referendum... povera democrazia...
"Non e' colpa mia se la stragrande maggioranza degli italiani ha ritenuto piu' credibile Ruini e Ferrara e ha spernacchiato Veronesi e Flores D'Arcais"
E' proprio questo il punto. Come fai a dimostrare che quelli che si sono astenuti (la maggior parte, per lo meno) l'hanno fatto come scelta consapevole e non per menefreghismo?
La "grande campagna" possiamo averla percepita come tale gente come me e te, che di queste cose s'interessa, ma gli altri no.
Quelli che si sono battuti per l'astensione hanno avuto buon gioco ad unirsi agli indecisi ed agli indifferenti, ma questo vantaggio (piccolo o grande non lo sapremo mai) ha un suo costo, cioè che il referendum è nullo, quindi la legge in questione non ha avuto l'avallo del popolo che le avrebbe dato un no (ma neanche la bocciatura di un sì) e come conseguenza di ciò ogni parlamaento da qui in avanti può farne legittimamente quello che vuole.
Ovviamente lo stesso discorso vale anche per gli astensionismi proposti dalla sinistra.
E riguardo a
"smettetela di richiamarvi ad una laicita' dello Stato che nessuno mette in discussione non capendo che la laicita' e' anche consentire a un cardinale (o a un rabbino o ad un imam) di dire cio' che pensano"
Per come la vedo io, ognuno è libero di dire ciò che vuole; il problema è un altro. Provo a spiegarmi con un esempio.
Quando Marx teorizzò la dittatura del proletariato, quello che disse fu più o meno: siccome la democrazia è il governo della maggioranza e la maggioranza della popolazione sono proletari, diamo il potere direttamente al partito che rappresenta i proletari (il partito comunista) e risparmiamoci le elezioni.
Qui in Italia sta succedendo una cosa analoga. Siccome la maggioranza dei cittadini è di fede cattolica, quando qualcuno del Vaticano dice la sua su un qualsiasi tema, c'è sempre una nutrita schiera di deputati e senatori che lo prende per oro colato, dimenticandosi che il passaggio pensiero_del_clero => pensiero_dei_cattolici non è obbligato.
E' questo corto circuito clero => parlamento che proprio non sopporto. Quando invece la cosa passa prima attraverso il consenso popolare e poi va in parlamento, allora mi sta benissimo perchè lì è rispettata la democrazia.
Francesco
Non mi pare che ci sia tanto da discutere: la scelta dell'astensione è legittima, il risultato di un referendum non è vincolante SOPRATTUTTO se non si è raggiunto il quorum. A questo punto la cosa più sensata da fare sarebbe una commissione che studi gli effetti della legge.
Giusto così per dire: per conto mio ho apprezzato tantissimo il post. Soprattutto nel riferimento a tante cose che troppi sembrano aver dimenticato, e cioè che gli "oscurantisti", quelli che manipolavano la verità e proponevano argomenti pseudoscientifici privi di fondamento non stavano "coi preti", ma fra quelli che dicevano "quattro si".
A proposito della validità del referendum come al solito, si vorrebbe, da parte dei soliti turisti della democrazia, sorvolare sul fatto che, se la Costituzione prevede un quorum per LA MODIFICA di una legge, significa che fra gli oneri che chi propone un referendum si assume c'è anche quello di convincere che quel referendum è necessario, importante, non trascurabile: insomma, quello di convincere la gente ad andare a votare.
Al di là delle valutazioni di "appartenenza" che si possono fare riguardo il "popolo degli astenuti" in occasione del referendum sulla legge 40, ci sono due conseguenze innegabili, una politica e l'altra normativa:
- quella politica è che, essendo stata l'astensione consapevolmente scelta e propagandata (e c'erano ottimi motivi per farlo) da un vasto movimento di opinione, non si può trascurare che, alla fine, sia stato questo ad avere la meglio;
da un punto di vista normativo, il risuyltato del referendum è stato quello di stabilire che al popolo italiano non interessava "LA MODIFICA della legge 40", non "la legge 40". Insomma, sostenere oggi che "gli italiani non hanno detto niente" è una forzatura antidemocratica, una manipolazione della realtà (purtroppo tipica di chi, come dice qui il padrone di casa, fa del linguaggio un giocattolo): gli italiani hanno detto che non sono interessati a modificare la legge 40 così come proposto dai comitati referendari.
Poi, è già successo che della democrazia diretta si facesse strame. Ma che a farlo siano proprio quelli che, non avendo mai avuto una rappresentanza parlamentare decente, ne hanno fatto (ab)uso continuo è uno scandalo che dovrebbe spingere tutti i cittadini onesti a prenderli a calci in culo da qui a Madrid.
bravo anarca, soprattutto il tuo autocommento, ch e' post di per se', e migliore dell'originale.
@francesco: leggi il commento prima del tuo ultimo. l'astensione x la 40 e' stata una scelta chiarissima.
saluti - vfiore
Ci vuole un bel coraggio a sostenere che chi si è astenuto non sapeva bene cosa intendesse fare, cioè che non sia chiaro il risultato del referendum. Dopo tutto quello che è successo, con Capozzone che voleva andare nelle chiese a registare i preti per denuciarli se avessero invitato all'astensione.
Poi, la precentuale dei votanti, una volta incorporati i dati dell'estero, arriva si e no al 20%.
Lorenza
Abr gemello mio... a te va il cartellino giallo.
Non è dando dei complottisti a persone che TV l'hanno CREATA (Sorvyad esempio) che risolverete questo problema enorme ;)
E' prassi legislativa che una legge abrogata tramite referendum non possa essere modificata se non tramite un nuovo referendum che abroga l'abrogazione facendo rivivere la legge precedente. Il merito della questione non e' la legge 40 in se' ma cantare vittoria per un astensione genralizzata.
Quindi, quando la legge 40 sara' cambiata, nessuno alzi il vessillo della vittoria referendaria che NON C'E' MAI STATA.
@vfiore: sì, è stata una scelta chiarissima, ma di quanti?
Scusate, ma se eravate la maggioranza a voler tenere questa legge, perchè non avete votato per il no, in modo da assicurarvi che nessuno l'avrebbe più toccata?
Non so, a me sembra che non votando vi siate dati una martellata sulle dita e solo ora cominciate a gridare per il dolore.
Francesco
@vfiore: sì, è stata una scelta chiarissima, ma di quanti?
Scusate, ma se eravate la maggioranza a voler tenere questa legge, perchè non avete votato per il no, in modo da assicurarvi che nessuno l'avrebbe più toccata?
Non so, a me sembra che non votando vi siate dati una martellata sulle dita e solo ora cominciate a gridare per il dolore.
Francesco
Scusate per il doppio post.
Francesco
@ Francesco
L'astensione aveva anche lo scopo di evitare che i promotori referendari percepissero il rimborso previsto dalla legge.
Inoltre c'è da considerare che ai cattolici* la fecondazione assistita non piace e votare NO per non abrogare la norma significava appoggiare questa tecnica. Tuttavia la legge 40 si è resa necessaria per evitare abusi ben più gravi.
Sul menefreghismo sinceramente ho una mia teoria:
1) La legge non esiste---non me ne frega nulla-----mi sta bene che non esista
2) La legge esiste----non me ne frega nulla-----mi sta bene che continui ad esistere
E siccome la legge 40 era in vigore al momento del referendum, astenersi significava volere lo status quo.
A parte questo, il referendum ne ha deciso solo la mancata abrogazione non la modifica che tuttavia ha bisogno di una maggioranza che non mi sembra sussistere a meno di clamorosi ripensamenti (e in effetti ultimamente ne ho sentite delle belle dai politici cattolici).
*Vi decidete una buona volta: i cattolici in Italia sono la maggioranza della popolazione o costituiscono una piccola minoranza?
Domenicotis
Sì, Dom, aggiungerei anche che il grande prof. Vescovi che faceva parte del comitato per la vità, così come altri, è agnostico. Ora il mio dubbio è che questo governo, o almeno qualche sua componenete, tenti di far passare dei cambiamenti alla legge 40 non attraverso la discussione parlamentare in cui chiaramente si toverebbero in minoraza ma attraverso altro tipo di provvedimenti.
@Domenicotis
Grazie Domenicotis, mi hai chiarito diverse cose.
Francesco
splendido!
Non è possibile scordarli.
http://www.magna-carta.it/editoriali/0001_2005_06_16.asp
Lorenza
E' già la terza volta che lo leggo, non ho mai commentato perchè non c'è nulla da aggiungere.
Mi raccomando ti aspettiamo per la parata del 13 Giugno ;)
Un abbraccio
Mah, io dalla storia del referendum ho capito solo che urge una modifica della legge.
Un referendum non deve riguardare la maggioranza degli italiani (cosa insensata), ma la maggioranza degli italiani interessati all'argomento. Ovvero: si propone un referendum su un tema molto caro si e no a 5 milioni di italiani? Perchè, per questi 5 milioni, dovrebbero decidere gli altri 55 che nn se ne possono fregare di meno? Aboliamo il quorum. Così se ci interesserà difendere una legge andremo a votare e lo scontro sarà pari.
korallox
Per il referendum anche l'astensione ha un preciso valore, come il voto. Quella del 75% degli italiani è stata una scelta consapevole, un voto preciso. E poi, se dovessimo seguire il ragionamento dei radicali, il 75% degli italiani dovrebbero essere menefreghisti, ignoranti, etc, etc. Bei presuntuosi. E' dura la sconfitta, eh? E' duro accettare che solo una piccola minoranza li segue.
Cara Pasticca,
hai ragione: nel referendum anche l'astensione ha un valore preciso. Il problema è che la Costituzione gliene attribuisce uno (il referendum non ha esito) tu un altro (vince il no). Ed è una bella differenza.
Comunque resta valido il quesito posto da un anonimo a Vfiore: se la maggioranza degli italiani si è espressa con l'astensione, perché non ha votato direttamente per il no? Ci avrebbe tolto ogni dubbio. Ma mi sa che qui andiamo a toccare un nervo scoperto: quello del dubbio (o certezza) che il no abbia usato l'astensione "fisiologica" per vincere. Una cosa da furbetti, insomma
Nick
Caro Anarca davvero credi che il 75% degli italiani ritenga intangibile l'embrione?
Perchè non fare allora un nuovo referendum per abrogare la 194?
Altrimenti non ci sono solo le capezzonate.
Credo semplicemente che ci sia una legge...e che vada rispettata. Che chi ha provato a cambiarla con un referendum ha perso. Che ora, se vuole farla fuori, ne scriva un'altra trovandosi una maggioranza in Parlamento...
>Anonimo said...
>Caro Anarca davvero credi che il 75% >degli italiani ritenga intangibile >l'embrione?
Stando a questo articolo:
http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/coppie-di-fatto-5/dico-diamanti/dico-diamanti.html
"l'ammissibilità morale dell'aborto è riconosciuta dal 23% degli italiani"
quindi potresti esserci andato vicino.
Sempre Anonimo
>Perchè non fare allora un nuovo referendum per abrogare la 194?
Per quanto mi riguarda si potrebbe anche fare. Magari non abrogarla ma limitarla a dei casi limite.
Come inizio.
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