24 ottobre 2006

ergo: i libri di Pansa uccidono il bipolarismo...

Sergio Luzzatto è uno storico; di più, è uno storico giovane; di più è uno storico giovane, professore all’Università di Torino; di più, è uno storico giovane, professore e editorialista del Corriere della Sera; di meno, è incazzato a morte con Giampaolo Pansa e ce lo spiega in questo articolo. Perché, secondo lui, quello che scrive Pansa sono cose che tutti sanno "sono state dette e ridette, scritte e riscritte, interpretate e reinterpretate con ben maggior sottigliezza rispetto a Pansa – da tutti i migliori studiosi (…)". Ma allora, se sono cose che si sanno "scritte e riscritte"… perché tutti s’incazzano quando Pansa si limita a ripeterle? Perché Giorgio Bocca arriva a dire che i libri di Pansa "sono cose che vanno proibite per legge"?
Perché per esempio a scuola, ancora oggi, s’insegnano cazzate tipo: “I partigiani esercitarono le rappresaglie sempre e soltanto sui nemici nazisti e fascisti fatti prigionieri, non mai sulla popolazione civile, neppure quando questa si dimostrava attesista e opportunista" (Camera-Fabietti, Elementi di Storia XX secolo, Zanichelli, p. 1569). Perché per decenni, migliaia di italiani trucidati dai comunisti a guerra finita (e solo dai comunisti perché né partigiani liberali, azionisti o cattolici compirono atti analoghi), furono rimossi dalla coscienza collettiva?
Ma siccome Sergio Luzzatto storico giovane, docente e editorialista ha poco senso del limite, sconfina nell'analisi sociologica e continua: "Senza conoscere studi al riguardo (frase di per sè già emblematica per uno che fa lo storico), si può ipotizzare che il profilo merceologico del cliente di Pansa (…) è un cliente che non sa distinguere fra chi ha credito scientifico e chi non ce l’ha e per il quale comprare un libro prolunga il gesto di fare zapping sul telecomando” . E poi? Chi altro comprerebbe i libri di Pansa? Semplice: “un nocciolo duro, in via di estinzione per fatali ragioni anagrafiche, è dato dagli ex del Fascio e di Salò”.
Insomma quelli che leggono Pansa o sono "coglioni" o sono "fascisti". Il che in effetti sembrerebbe rispecchiare l'Italia uscita dalle ultime elezioni politiche; un'Italia spaccata a metà tra chi ha votato Berlusconi (i fascisti) e chi ha votato Prodi (i coglioni).
Quindi ricapitoliamo: le indagini demoscopiche ci dicono che l'Italia è divisa in due tra "coglioni" e "fascisti"; Luzzatto ci dice che i libri di Pansa li leggono i "coglioni" e i "fascisti". Ergo, candidiamo Pansa premier e, hai visto mai, che ci togliamo di mezzo ‘sto schifo di bipolarismo...

Immagine: vignetta di Giovanni Guareschi, dal Candido del 28 Settembre 1946; la frase dice: "era un qualunquista: leggeva l'Avanti!"

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9 Comments:

Blogger Lucius de Geer said...

La cosa divertente è che Pansa ha saccheggiato Pisanò e altri fascistacci col pallino revisionista, senza nemmeno citarli, ed è divenuto fenomeno proprio perchè di sinistra; non sono i libri a dar fastidio all'intellighenzia, ma il fatto che a scriverli sia uno di loro, uno che, per soldi (w il libero mercato, allora!!!), fa fare brutta figura agli ex compagni. Insomma un traditore prezzolato.Comunque si può dire meglio fascista che coglione?

ottobre 25, 2006  
Blogger Unknown said...

Non sono fascista ma, dovendo scegliere, meglio fascista che coglione!
A proposito, linko l'articolo che ho scritto io su Bocca, Pansa & C.

http://varano.blogspot.com/2006/10/bocca-pansa-e-la-grande-bugia.html

ottobre 25, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Senza dubbio, meglio fascista che coglione. Sto leggendo ora il libro di Pansa, dopo essermi letta Cuori Neri di Telese.

ottobre 25, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Luzzato si esercita in modo più elaborato e scientifico nella famosa abitudine italica del "Lei non sa chi sono io..."

Bel post!

ottobre 25, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Pansa ha saccheggiato Pisanò e altri fascistacci col pallino revisionista, senza nemmeno citarli.
Non è vero, anzi nel sangue dei Vinti (l'unico di pansa che ho letto) Pisanò è citato più volte, dandogli dignità oltre il recinto post-fascista...
Corto, che involuzione repubblichina.... :P

ottobre 25, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Agli occhi degli storici politicamente corretti, unici depositari delle verità di comodo, Pansa ha il grave difetto, di aver vissuto quei tempi anche se molto giovane.
Essendo nato nel 1925, a me le balle è difficile raccontarle perché quei tempi li ho vissuti, perché ho avuto amici ammazzati da tutti e mi ritengo fortunato di appartenere alla schiera dei sopravvissuti per caso, e perchè ho conosciuto i comunisti in modo tale che le descrizioni alle quali il minculpop ci aveva abituati erano quasi favolette al confronto della realtà.
Per coloro che hanno vissuto quei tempi da semplici cittadini, molti dei quali privati di padri, figli, mariti morti o dispersi sui fronti lontani di una guerra idiota e costretti a sopravvivere con i 200 grammi di pane a volte immangiabile della tessera annonaria, con la casa distrutta, alle prese con tedeschi, fascisti da due soldi, pseudo-partigiani, aerei alleati ecc. le elucubrazioni dei vari Luzzatto, D’Orsi, & Co fanno ridere.
Avremmo voluto vederli all’opera in quei frangenti.
Noi abbiamo dovuto renderci conto a nostre spese di essere stati messi nella condizione di farci sparare addosso da tutti i belligeranti della seconda guerra mondiale e non contenti di ciò di esserci messi in quella di spararci addosso tra noi anche e sopratutto a guerra finita.
Da testimoni sappiamo benissimo chi in mezzo a noi ha sparato e ucciso di più e quando e chi erano gli uccisi ed eravamo abbastanza grandicelli da sapere a che scopo lo facevano.
E la sostanza della storia che piaccia o no è questa.
E non sono certo i sinistri storici da spiaggia che a sessant’anni di distanza riusciranno a cambiarla con le loro elucubrazioni da quattro soldi.

ottobre 25, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Scusa Anarcuccio mio, ma cosa ti volevi aspettare da chi ha fatto la tesi di dottorato dal titolo: 'La sinistra francese e il mito della guerra rivoluzionaria '....????
Vabbè dai...Andiamo avanti....

ottobre 25, 2006  
Blogger poetessarmata said...

Grandissimo Anarca! Come sempre d'altronde..io sinceramente non sono un'estimatrice di Pansa, i suoi romanzi sono freddi, ma di certo che ben vengano nel panorama letterario italiano...non sarà un esempio, ma come strumento va benissimo!

ottobre 25, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Una cosa che vorrei tanto sapere è quali sono "i migliori studiosi" ai quali allude l'ineffabile Luzzatto. Studiosi che hanno analizzato scritto e riscritto le stesse cose di Pansa. Lo chiedo solo per pura ignoranza in quanto magari è vero e sono io che non li ho mai trovati anche se, lo giuro, li ho cercati da Rinascita e da Feltrinelli per anni e anni. Ho sbagliato librerie?
Epimeteo

ottobre 28, 2006  

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