27 febbraio 2006

Jihad this!

una volta che anche loro sono d'accordo su questo... iniziamo pure a dialogare!!

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24 febbraio 2006

dialogo, dialogo, dialogo

Chiediamo scusa se vi abbiamo turbato con quelle vignette...


se abbiamo offeso la vostra sensibilità…


toccando le corde di ciò che per voi è più caro…


se abbiamo disprezzato la vostra libertà…


se abbiamo giocato con i vostri sentimenti…


se abbiamo ucciso la vostra speranza…


se abbiamo distrutto la vostra innocenza.


Rispetteremo le vostre convinzioni… perché voi rispettate le nostre.


Noi sappiamo che non c’è uno scontro di civiltà in atto…


perché noi e voi siamo uguali...


lo stesso senso della giustizia…


la stessa attenzione alla dignità umana..


lo stesso rispetto per la diversità...


lo stesso amore per la vita.


Noi difenderemo la vostra libertà di parola e di pensiero…


come voi difendete la nostra…


Ora siamo tranquilli. Il nostro sguardo è sereno e pieno di speranza…


… esattamente come il vostro.


Siamo convinti che solo il dialogo, la solidarietà, la comprensione reciproca, l’integrazione, apriranno un futuro di pace e di convivenza… noi e voi in una sola e grande Umma...



perché in fondo in fondo anche noi, in cuor nostro lo sappiamo: che Allah è grande e misericordioso.

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giovedì grasso...

prove tecniche di carnevale... e di dialogo.

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11 febbraio 2006

il razzismo della "nuova umanità"

...risposta tardiva alle obiezioni del post precedente...

Allora, proviamo a prendere le cose per quello che sono. Una provocazione serve a sbloccare dibattiti ingessati come quello sul razzismo, per cui Di Canio che fa il saluto romano in curva è un nostalgico della Gestapo, mentre il prof. Veronesi, che dice che un embrione umano è uguale ad un embrione di scimpanzè è un benefattore dell'umanità; e se Peter Singer afferma che la vita di una bambina handicappata ha meno valore di quella di uno scimpanzé sano, non lo rinchiudono in una gabbia ma gli danno una cattedra a Princeton e lo chiamano filosofo.
C'è qualcosa che non funziona. La storia è strana perché si muove attorno ai luoghi comuni.
Dire che le origini illuministe del razzismo è cosa risaputa tra gli storici non vuol dire nulla se il senso della storia non diviene patrimonio comune. Chi ha studiato sa un sacco di cose... ma spesso non le dice. Per esempio chi ha studiato sa che buona parte delle leggende nere sulla Santa Inquisizione sono appunto leggende, inventate di sana pianta dalla storiografia protestante per sputtanare un po' la chiesa di Roma...eppure, recentemente, sul magazine del Corriere, si poteva leggere un articolo in cui una famosa giornalista (che come tutti quelli che studiano poco, parla molto) scriveva che la Chiesa si era macchiata di MILIONI di morti con la Santa Inquisizione….
Lasciamo perdere la stupidaggine se erano più antisemiti i tedeschi cattolici o quelli protestanti. Una gara nell’orrore non ha vincitori né vinti. I padri della Chiesa lo erano…antisemiti… ma per essi l’ebreo era convertibile alla vera religione e quindi aveva la possibilità del riscatto. Per Lutero no.
Anche il riferimento all’antichità è una stupidaggine. Nessuna civiltà antica ha mai elaborato una dottrina razzista. Per i Romani i barbari erano inferiori nel modello sociale, nei costumi, ma a nessun romano in toga sarebbe mai venuto in mente di immaginare una “soluzione finale” per i Goti o gli Unni; e se la schiavitù era elemento di equilibrio del sistema economico, ai barbari era però concessa la possibilità di romanizzarsi e quindi di accedere anche alle più alte cariche dello Stato e dell’esercito.
E’ solo con la modernità che il razzismo diventa ideologia, costruzione sistematica e lucidamente razionale di uno sterminio, legittimazione ideologica e scientifica della superiorità di gruppi di uomini su altri. Al di là della provocazione è ovvio che l’illuminismo (come la Nutella o Tex Willer) non è di sinistra… né di destra. Il problema è capire perché quell’onda anomala che avrebbe dovuto “illuminare” l’umanità liberandola dall’oscurantismo della religione abbia prodotto le oscurità atroci del ‘900; via dalla religione, via dai dogmi, via dalle verità rivelate… e dentro una modernità impazzita. Sia chiaro, oggi neanche noi beceri reazionari potremmo “non dirci illuministi”…esattamente come Benedetto Croce non poteva non dirsi cristiano…
Ma se l’illuminismo si sposa con il personalismo cristiano produce i diritti universali dell’uomo; se si sposa con il relativismo zapatero produce il nulla che avanza.
Oggi c’è o non c’è una cultura, un pensiero che immagina, promette ed auspica la superiorità
qualitativa di un uomo su un altro? C’è una cultura che dice che la vita di un bambino talassemico è meno dignitosa di quella di uno non talassemico? Possiamo non chiamarlo razzismo… piccola e grande ipocrisia che si cela dietro l’uso delle parole; possiamo rivestirlo di stoffa pregiata…di una bella seta umanitarista del cavolo che fa credere che affermazioni come questa di James Watson non siano follie razziste ma buoni propositi filantropici:
“Sono fortemente a favore del controllo genetico del destino dei nostri figli. Vogliamo smettere di avere figli che facciano piangere i genitori (…) Un giorno i figli autistici potranno non nascere”.
Ma questa cultura c’è… drammaticamente diffusa, imposta da élites culturali e difesa dai nuovi titani della tecnoscienza. Allora una domanda si pone: questo nuovo razzismo eugenetico, ancora presente nella nostra società… dove si colloca… al limite di quale pensiero? E’ evidente, in quella cultura relativista figlia impazzita dello scientismo… e dell’illuminismo. Se il razzismo di ieri era figlio dell’illuminismo, il razzismo eugenetico di oggi ne è il nipote. Chi ieri misurava le mandibole e giudicava la superiorità di un uomo sull’altro sulla base della conformazione del cranio… oggi lo fa sulla base dell’analisi genetica scegliendo se un embrione è superiore all’altro. La deriva è la stessa… incardinata nella nostra cultura. Ed è una deriva molto, molto di sinistra.
Carmelo Porcu è un parlamentare; è affetto dalla nascita da tetraparesi spastica irreversibile: oggi, con la diagnosi pre-impianto, i bambini come lui non vengono fatti nascere…per salvaguardare i genitori dalla sofferenza (ovvio), per difendere loro da una “non-vita” (ovvio), per il bene di tutta la società (ovvio). Questo peloso amore che ama un’astratta umanità e non l’uomo… lui ce lo smonta:
“All’epoca in cui mia mamma mi portava in braccio, da piccolino, la gente che ci incontrava si commuoveva. ‘Oh poverino, questo bambino!’, le dicevano. Qualche volta anche esagerando, in maniera pietistica, ma comunque sempre esprimendo solidarietà. Adesso, al contrario, le donne come mia mamma (che sono delle donne-coraggio, donne che faticano in maniera sovrumana per portare avanti la vita dei loro figli disabili, che amano i loro figli e più sono disabili e più li amano) invece di sentirsi amate, ammirate o comunque di sentire la solidarietà degli altri, si sentono quasi rimproverate: ‘Perché hai messo questo figlio al mondo? Non c’hai pensato? Ti è sfuggita la situazione di mano?’. Io allora mi chiedo: perché non facciamo loro coraggio, piuttosto di scoraggiarle a fare nascere quelli come me? E poi qual è la giuria? C’è chi accampa la pretesa assurda di poter dire a un altro uomo: ‘Tu non sarai felice’”.
Insomma, da una parte c’è Carmelo Porcu, felice nella sua infelicità, vitale nelle sua “non-vita”, dignitoso nelle pretesa laicista di una esistenza non degna; dall’altra c’è il razzismo buonista ed umanitario di chi crede che aborto, eutanasia, selezione genetica siano misure della libertà individuale dentro una cultura che relativizza il bene e il male perché bene e male non hanno alcun valore.
Io, cattolico e ahimè di destra, credo nel principio personalista (cristiano e laico) per cui un essere umano ha valore ASSOLUTO in quanto tale, non se è allergico al polline oppure no...
Il prof. Bonicelli, illustre biologo illuminato e illuminista… e molto di sinistra crede che se
“s’intende per eugenetica la scelta di certi individui piuttosto che altri (…) si tratta di una pratica sacrosanta”.
Qui si gioca la battaglia contro il nuovo razzismo, contro l'impazzimento neo-iluminista… contro chi vuole costruire l'umanità che non c'è... il resto sono solo “chiacchiere e distintivo”…

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01 febbraio 2006

Il razzismo? Un'ideologia di sinistra

Marco Marsilio è un politico (e fin qui…); fa il consigliere comunale di AN a Roma e viene da un percorso che negli anni è riuscito a conciliare l’impegno politico, radicato nel movimentismo e nel sociale, con una profonda analisi culturale.
Perché parlo di lui? Innanzitutto perché è amico mio… e già questo basterebbe; poi perché è uscito, per le edizioni Vallecchi, un suo saggio di straordinaria efficacia, dal titolo “Razzismo, un’origine illuminista”: un’analisi storica dell’ideologia razzista e delle sue origini moderne e poco conosciute.

Ora, cosa succede se un giovane studioso dimostra che l’ideologia razzista in tutte le sue varianti (razzismo biologico, antisemitismo, eugenetica) è un prodotto del pensiero di sinistra? Un pa-ta-trac. Nella prefazione Gianni Scipione Rossi lo definisce un libro scomodo; e infatti lo è. Scomodo perché abbatte i luoghi comuni e consolidati che vedono il razzismo come un prodotto di un’ideologia circoscritta nello spazio e nel tempo… nella Germania degli anni Trenta e Quaranta. Scomodo perché ci permette di recuperare ciò che la cultura progressista ha volutamente rimosso, liberandosi dai propri sensi di colpa ed infilando dentro la follia del nazismo, quei 200 anni di pensiero razzista che è stato prodotto dalla sua classe intellettuale, dai suoi scienziati, dalle sue politiche e dai suoi modelli sociali. In questa maniera ha voluto esorcizzare il male come se esso fosse estraneo alla modernità… come se il razzismo fosse nato e morto con Hitler, dimenticando che esso è figlio di quella cultura positivista ed illuminista (moooolto di sinistra…) su cui si fonda la stessa degenerazione tecnocratica di oggi.
Colpisce sapere che Kant, l’apostolo di un neo-pacifismo d’annata, ai suoi tempi era famoso per un libro (oggi relegato tra le opere minori) dal titolo “Sulle diverse razze degli uomini” in cui affermava che i negri “puzzavano” per alcune particelle ferrose sull’epidermide. O che Voltaire, maestro di tolleranza e razionalismo, credesse che le donne “negre” spesso si accoppiassero con gli scimpanzè generando mostri.
Anche nella variante antisemita le sorprese non mancano. Spaventa leggere le parole di Lutero sugli ebrei “privati da Dio della ragione umana”, farcite di un antisemitismo mai conosciuto dalla Chiesa cattolica (cosa che spiega perché le peggiori degenerazioni antisemite siano sorte nei paesi protestanti). E che a fianco all’arcinoto antisemitismo di scuola germanica, esistesse un violento e radicato antisemitismo di sinistra che vedeva negli ebrei l’elemento sociale da eliminare tanto che il terribile Gobineau ci appare molto meno razzista di Marx e Proudhon. O che l’eugenetico Darwin invitava a non aiutare i deboli e i malati per non inficiare l’evoluzione delle classi umane superiori.

Insomma un viaggio interessante nei meandri delle cultura europea di due secoli fino ai giorni nostri, per arrivare a sapere che l’eugenetica moderna, associata indissolubilmente al nazismo, in realtà nasce e si sviluppa a sinistra, nelle leggi di sterilizzazione forzata e di selezione della razza dei governi socialdemocratici scandinavi, Danimarca, Norvegia, Svezia (paese dove rimase in vigore fino al 1975 con ininterrotti governi socialisti coinvolgendo oltre 63.000 individui).
E nel pa-ta-trac di luoghi comuni che questo libro abbatte, si scopre, seguendo l'analisi di Hanna Arendt, che fu proprio il pensiero conservatore, tradizionale e “di destra” , da De Maistre a Tocqueville (si proprio lui!) ad aver compreso il rischio insito in questa concezione razzista e nella riduzione dell’uomo a puro elemento biologico e materiale, il cui valore derivava
dal colore della pelle, dall'ampiezza del cranio o dalla forma della mandibola.

E' importante leggere questo libro perché oggi l’Europa è attraversata da un nuovo razzismo. Non quello ridicolo degli stadi, delle ultime controfigure balorde di un nostalgismo da operetta. Ma quello vero prodotto dal relativismo sposato alla tecnica; c’è all’orizzonte una nuova offensiva eugenetica, figlia postmoderna dello scientismo illuminista, che pensa di fabbricare in laboratorio l’uomo nuovo, scartando gli esseri umani non congeniali ad una pretesa di normalità, violando la sacralità della vita e la dignità della persona.
Un’offensiva che l’Italia sta riuscendo ad arginare grazie, ad esempio, ad una legge sulla fecondazione assistita, civile ed equilibrata, che difende il desiderio di avere un figlio con la tutela della salute della donna e chiude fuori dalla porta qualsiasi tentazione di sperimentazione eugenetica. Una legge che qualche imbecille radicale e di sinistra e qualche grande scienziato che confonde l'embrione umano con lo scimpanzè, hanno cercato di abbattere attraverso un referendum che per fortuna ha visto sonoramente sconfitti loro e questo intollerabile razzismo travestito da falsa solidarietà.
Il razzismo di affermazioni come questa:
Non dobbiamo cadere nell’assurda trappola di essere contro tutto ciò a cui Hitler era a favore (…) Sono fortemente a favore del controllo genetico del destino dei nostri figli. Vogliamo smettere di avere figli che facciano piangere i genitori (…)Un giorno i figli autistici potranno non nascere. Ogni volta che puoi prevenire la nascita di un bambino malato è un bene per tutti. Nessuna madre vuole un figlio nano”.
(James Watson premio Nobel per la medicina e scopritore della doppia elica del DNA)
O come questa:
“Nessun bambino dovrebbe essere definito come essere umano prima di essere stato sottoposto a un test che ne determini il corredo genetico. Se non supera il test, si è giocato il diritto alla vita” .
(Francis Crick, uno degli scopritori della doppia elica del Dna e premio Nobel per la medicina)

Il libro di Marco Marsilio ci aiuta a comprendere che il demone del razzismo non è stato sconfitto con la caduta di Berlino, anzi averlo rinchiuso in quel bunker è un’ipocrisia perché esso nasce più lontano, nello spirito della modernità positivista fondata dai philosophes
ed oggi incarnato dai nuovi stregoni della tecnoscienza positivista…
... insomma nasce e si conserva a sinistra…
un motivo in più per stare orgogliosamente dall'altra parte.

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