viale paolo di nella
Roma ha dedicato una via a Paolo Di Nella, ultima vittima degli anni di piombo.
Paolo fu colpito alle spalle una notte di febbraio, mentre con Daniela attaccavano manifesti a P.zza Gondar; forse un sasso invisibile come il coraggio di chi lo ha aggredito. Era il 1983, l'Italia aveva già vinto il mondiale, Pertini faceva ancora il Presidente e il riflusso era un'onda anomala che investiva speranze e illusioni.
Paolo morì dopo sette giorni di agonia... aveva 20 anni ed ancora oggi non si capisce perché. Non che le altre morti, quelle che hanno macchiato di rosso il grigio piombo di quegli anni, abbiano un senso; ma quella di Paolo continua a scivolare via da ogni giustificazione storica, da ogni spiegazione razionale, da ogni logica politica.
Lui fu l'ultimo terribile raccolto di quella semina di odio e follia che negli anni passati fini intellettuali, abili giornalisti, spregiudicati politici avevano alimentato... come una spiga di grano strappata alla terra.
Oggi la sua città lo ha ricordato dedicandogli una via nel Parco di Villa Chigi.
Su quegli anni io non ho molto da dire di più di quello che scrissi due anni fa, se non provare ad immaginare che tutte le giovani spighe di grano strappate dal cuore di questa città oggi farebbero un campo bellissimo...Paolo, come Roberto Scialabba, come Francesco Cecchin, come Giorgiana Masi e Alberto Giacquinto, come Angelo Mancia e Walter Rossi, come Valerio Verbano, come Stefano e Virgilio Mattei, come il povero Cremino, come tutti quelli che ora non ricordo ma che hanno avuto la sfortuna di attraversare la storia di Roma dentro una pagina di cronaca.
Oggi guardo gli idioti che giocano con i passamontagna e le spranghe ubriache e so che quella stagione di odio e follia non tornerà più perché loro sono solo fantasmi di una farsa.
Io, da parte mia, devo a Paolo, fratello mai conosciuto, alcune delle più strane emozioni che finora hanno accompagnato la mia vita... piccole e preziose suggestioni che trattengo dentro uno scrigno in qualche parte dell'anima e che a volte ritrovo quasi per caso...
per ogni notte di veglia passata davanti a quel muro,
per ogni "Presente!" in suo nome urlato al cielo...
Paolo fu colpito alle spalle una notte di febbraio, mentre con Daniela attaccavano manifesti a P.zza Gondar; forse un sasso invisibile come il coraggio di chi lo ha aggredito. Era il 1983, l'Italia aveva già vinto il mondiale, Pertini faceva ancora il Presidente e il riflusso era un'onda anomala che investiva speranze e illusioni.
Paolo morì dopo sette giorni di agonia... aveva 20 anni ed ancora oggi non si capisce perché. Non che le altre morti, quelle che hanno macchiato di rosso il grigio piombo di quegli anni, abbiano un senso; ma quella di Paolo continua a scivolare via da ogni giustificazione storica, da ogni spiegazione razionale, da ogni logica politica.
Lui fu l'ultimo terribile raccolto di quella semina di odio e follia che negli anni passati fini intellettuali, abili giornalisti, spregiudicati politici avevano alimentato... come una spiga di grano strappata alla terra.
Oggi la sua città lo ha ricordato dedicandogli una via nel Parco di Villa Chigi.
Su quegli anni io non ho molto da dire di più di quello che scrissi due anni fa, se non provare ad immaginare che tutte le giovani spighe di grano strappate dal cuore di questa città oggi farebbero un campo bellissimo...Paolo, come Roberto Scialabba, come Francesco Cecchin, come Giorgiana Masi e Alberto Giacquinto, come Angelo Mancia e Walter Rossi, come Valerio Verbano, come Stefano e Virgilio Mattei, come il povero Cremino, come tutti quelli che ora non ricordo ma che hanno avuto la sfortuna di attraversare la storia di Roma dentro una pagina di cronaca.
Oggi guardo gli idioti che giocano con i passamontagna e le spranghe ubriache e so che quella stagione di odio e follia non tornerà più perché loro sono solo fantasmi di una farsa.
Io, da parte mia, devo a Paolo, fratello mai conosciuto, alcune delle più strane emozioni che finora hanno accompagnato la mia vita... piccole e preziose suggestioni che trattengo dentro uno scrigno in qualche parte dell'anima e che a volte ritrovo quasi per caso...
per ogni notte di veglia passata davanti a quel muro,
per ogni "Presente!" in suo nome urlato al cielo...
Etichette: anni di piombo
25 Comments:
Presente! Questo è il primo blog dove trovo questa notizia oltre che sul mio, mi fai sentire meno solo.
Un saluto.
Onore a Paolo Di Nella. Qui a Salerno ancora aspettiamo Viale Carlo Falvella, un giorno l'avremo.
Deimm
Nei miei primi anni da studente fuorisede a Roma vivevo a Viale Etiopia.
ogni giorno, passando da Piazza Gondar, guardavo e riguardavo il murales dedicato a Paolo Di Nella, tentando di immaginare la vita di un giovane di destra in quegli anni.
Non sono mai stato fascista ma la passione di questi ragazzi controcorrente mi ha sempre affascinato.
La notizia quindi non può farmi altro che piacere:)
PAOLO VIVE! :)
Ho sempre sognato che un dolore di pochi divenisse memoria condivisa, che ci si ricordasse l'ingiustizia di una vita recisa e che ci si emozionasse al pensiero di una vita impegnata tutti insieme, per volare un po' più in alto non come passeri solitari, ma come stormo di gabbiani.
Grazie, Paolo
Ero piccola a quei tempi ma ogni sera pregavo Dio affinchè i miei fratelli tornassero a casa sani e salvi. Un giorno davanti a quel muro mi fu chiesto di sacrificare una parte di me per rendere quest'Italia migliore e da quel giorno vedo Paolo nello specchio. Ogni giorno davanti a lui chiedo se la mia coscenza può sostenere il suo sguardo, se le mie scelte meritano il suo sacrificio, per chiedere scusa quando mi vergogno di cose dette e fatte da chi può governare grazie al Suo sacrificio e che forse ha una casa senza specchi.
Con terrore e rabbia vedo i ragazzini atteggiarsi con il mito di quegli anni e rivivo con angoscia l'elenco di nomi che sta in questo blog, di destra e di sinistra (guarda caso non di centro) un elenco che grida vendetta contro tutti quelli che hanno permesso la rovina di una generazione. E penso alla mamma di Paolo, con lo sguardo triste che guarda in faccia ognuno di noi la mattina presto dopo una notte di veglia, ci da la mano per ringraziarci di portare nel nostro cuore suo figlio dopo 20 anni... ora, come Walter Rossi, anche Paolo è un figlio di Roma morto per un'idea e non per la vergogna di una bancarotta o di una tangente...
Gli anni passano i ragazzini di un tempo crescono, diventano adulti le cose cambiano un po', il fronte avverso si sgretola un po o dissimula, passa qualche apparente spiraglio di luce, una via, una pacca sulla spalla...no amici non basta. Ci vuole la Giustizia vera, i colpevoli in galera, solo allora ci sarà la pace, tutto il resto è buonismo mediatico che puzza di elezioni vicine e Sindaci di tutti. Va bene la via ma ora tirate fuori dai nascondigli gli assassini.
Bel post. Complimenti.
Mi hai fatto venire in mente i manifesti che ricordavano la morte di Cecchin e mi sono commosso.
E' importante rispettare la memoria ma credo che il tempo dei "Presenti", degli inquadramenti e dei saluti romani - specie dopo l'intitolazione a Paolo di un viale nel cuore del parco a lui tanto caro - sia ormai finito da un pezzo... siamo nel 2005!
Eia eia alalà
I tempi dei presenti sono finiti... siamo nel 2005!
Infatti ci ritroviamo omologati, pseudo democristianizzati, appiattiti, senza identià ne coraggio.
Siamo borghesi e vuoti, arraffatori di poltrone, smazzettatori di favori e posti di lavoro.
Io ci credevo. Sono arrivato tardi ma ci ho creduto e mi sentivo diverso. Lottavo ed eravamo pochi. Appestati, disprezzati.
Ora siete in tanti. Dove prima temevi di entrare ora c'è la fila.
Paolo e gli altri per cosa sono morti?
Uccisi due volte. Traditi di più.
Presente!
Brenno/Pepo
Giustissimo! ONORE AL CAMERATO PAOLO DI NELLA!
ho letto la storia di paolo di nella , mi ha colpito particolarmente.La sua lotta contro il sistema , un nazional-rivoluzionario(come amava definirsi lui), che combatte per le proprie idee!!!ah quanto avrei voluto conoscerlo!Onore alla sua pazzia per la destra , per la battaglia , per le sue idee da ecologista.Paolo vive ancora nel cuore di tutti coloro che sono stati colpiti dalla ua storia
Onore ai pochi disprezzati dai molti dove i molti (rossi) hanno sempre urlato al lupo quando loro erano i lupi che sempre in branco come massa anonima azzannavano senza tolleranza senza rispetto ......... e oggi fanno i pacifisti
Il Templare
ha subito la stessa violenza che probabilmente ha inflitto lui. odio con odio. era un picchiatore, si è scontrato con qualcuno che probabilmente era più fascitsta di lui.
...gran brutta cosa la stupidità...
Dear All,
I am English and could not understand all of your comments. I recently visited Rome, came by Piazza Gondar and saw the Paolo Di Nella mural. I had never heard of him and searched the internet, finding a few webpages on the subject. However, I am confused, was Paolo Di Nella an anarchist or a facist? And am I right in understanding that he was hanging posters for a call to expropriate the owner of Villa Chigi to be converted into a cultural centre? And the street that was named after him has been renamed into Viale Timur Kaciarava now? I am interested in this part of Italian history, but I can't find anything in English on it. Many thanks for all those willing to explain this to me.
Mio padre lo ha conosciuto.
Un italiano caduto per la rivoluzione!
ONORE AL FRONTE DELLA GIOVENTU'.
RENATO.
mi sono permesso di segnalarlo qui: http://naforum.blogs.it/2007/11/01/dedichiamo_dil_2008_a_paolo_di_nella_e_a~3228980
in coda ad un pezzo che ho scritto.
grazie Ago
camerata Paolo Di Nella....
..PRESENTE!!!!!
io sono stato a l'ultimo presente di paolo ed è stata un esperienza indescrivibile mi ha fatto pensare a come potevano vivere quei ragazzi che solo per le loro idee nn omologate ogni giorno rischiavano la vita a soli 20 anni o come mario zicchieri a 17 anni
CAMERATA PAOLO DI NELLA
PRESENTE
Sono di sinistra,anno di nascita 1972 ,degli anni di piombo non ricordo nlla ma passando per quelle vie e vedendo quelle scritte la mia curiosità mi ha spinto ad approfondire cosa ci fosse dietro quei nomi.Così ho comprato il libro di Luca Telese "cuori neri" che è il racconto delle morti di destra di quegli anni.Poi ho comprato anche il libro "cuori rossi" che racconta invece dei morti della sinistra....insomma la mia conclusione è che le ideologie sono pericolose sia a destra che a sinistra,io resto uno di sinistra,ma per favore non parlatemi ne di fascismo ne di comunismo.
Paolo, mi chiamo come te vivo come vivevi tu la penso come tu la pensavi, e nel cuore mio e di tutti noi sarai sempre vivo.
Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!
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