01 febbraio 2008

Veltroni, un De Martino al contrario

Fairfield Porter, The mirror, 1966
di Giampaolo Rossi
Per la satira di Crozza è l'uomo del "ma anche": una caricatura implacabile che smaschera e ridicolizza quella indecisione ecumenica e l'atteggiamento mentale indotto, "pacatamente e serenamente", a considerare la politica come proiezione di sé, tra indole narcisista e mai sopiti sogni di egemonia. Eppure, paradosso di una politica che non è bella ma spesso beffarda, Walter Veltroni rischia di fallire non per i suoi "ma anche", ma per un "mai più" detto di troppo. Una similitudine inquietante con Francesco De Martino, il leader socialista che guidò alla disfatta il PSI nelle elezioni del 1976. Allora l'Italia usciva dal referendum sul divorzio e dalla vittoria comunista alle regionali del ’75 e sembrava irrimediabilmente attratta a sinistra; la sua formula degli "equilibri più avanzati" lo spinse a innescare la crisi del governo Moro e a spostare verso il Pci un Partito socialista che riteneva esaurita l'esperienza riformista. Coniando lo slogan "mai più senza i comunisti", De Martino affrontò la campagna elettorale andando incontro ad una sconfitta storica: il Psi scese per la prima volta sotto il 10% e per De Martino fu l'inizio della fine. Nel congresso socialista del luglio successivo fu costretto alle dimissioni, cedendo la segreteria ad un giovane Bettino Craxi che aprì la strada alla stagione del vero riformismo socialista.
Dal "mai più senza i comunisti" di De Martino, al "mai più con i comunisti" di Veltroni. La scelta del segretario del Pd di far correre il suo partito da solo "quale che sia la legge elettorale", escludendo a priori l'ipotesi di accordo con la sinistra radicale, sembra proiettare (seppure con intenti opposti) lo spettro dello stesso fallimento. Ed è forse sulla base di questo precedente, che anche dentro il Pd, iniziano a montare le accuse a Veltroni di aver di fatto causato la crisi di governo, con l’intenzione di andare alle elezioni anticipate. Gli "equilibri più avanzati" di Veltroni non sarebbero più quelli di spostare l'asse politico a sinistra, ma al contrario di spostarlo a destra.
Il partito "a vocazione maggioritaria" che Veltroni vorrebbe fondare con il suo "mai più" sancisce non solo la fine del centro-sinistra ma il suo storico fallimento; e l'imbroglio politico e culturale che c'era dietro di esso potrebbe travolgere non solo Prodi, ma anche coloro che in questi anni ne hanno rappresentato la classe dirigente. Forse quello di Veltroni è un atto di coraggio (e sarebbe il primo), forse è un autentico suicidio politico. Ma se si ripensa alla storia di De Martino, il segretario del Pd, per alcuni l’uomo nuovo della sinistra italiana, potrebbe svelarsi molto più vecchio di quello che sembra.
Immagine: Fairfield Porter, The mirror, 1966

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14 Comments:

Anonymous Anonimo said...

in effetti la somiglianza � incredibile. Corsi e ricorsi. Speriamo anche il risultato finale
Carlitos

febbraio 02, 2008  
Blogger Lucius de Geer said...

E chi lo sa...come diceva Longanesi, "libetà d'opinione in un paese senza opinioni"...se c'è chi vota ancora lo psicocav, ci sarà di certo un numero pari di rincoglioniti...

febbraio 02, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Comincia bene la rinascita di una sinistra socialista e non massimalista. Comincia bene anche la discesa silenziosa di un certo berlusconismo. Che ne dite?EMANUELE

febbraio 05, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Io credo che a sinistra aumentino gli elettori si sono rotti i coglioni dei massimalisti. Tolti gli abbonati a Manifesto, Unità e Gazzettino della Fiom. Non credo che sarà un suicidio politico. Ma forse sono solo accecato dalla speranza di vedere finalmente una sinistra moderna in Italia, con e malgrado Veltroni.

febbraio 05, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Mi sembra un articolo senza senso e cognizione della realtà. DS e Margherita hanno preso atto di una caduta di consensi costante negli anni e hanno dato luogo a una fusione. Hanno preso anche atto che non sarebbe stato sufficiente un nome, una semplice operazione di marketing.
Hanno preso atto che senza una demarcazione dai comunisti avrebbero continuato a perdere consensi al centro nonostante il nome nuovo.
Hanno infine preso ora atto che allearsi con la cosa rossa non comporterebbe alcuna chance supplementare di vittoria, ma in compenso una ulteriore diminuzione di consensi. Per cui hanno fatto una scelta obbligata e la migliore che potessero in un ottica di partito. In sede regionale poi si vedrà che possono fare in termini di potere reale (e vedrete che lì l'autonomia la si metterà da parte).
Niente suicidio, solo un minimo di lucidità, o nozze coi fichi secchi, come si vuole. Resta il fatto che questo smarcamento offre sempre un domani la possibilità di tentare accordi con FI, qualora la CDL al governo mostrasse difficoltà al suo interno. In sostanza una scelta che avrei fatto io, o lei, o chiunque altro con un minimo di razionalità al posto loro.

febbraio 06, 2008  
Blogger Martin Venator said...

Se Ds a Margherita hanno fatto tutto questo casino solo per una "caduta di consensi" e non per aver compreso la fine storica di un centrosinistra, pensato attuale solo fino a due mesi fa;
Se tutta 'sta storia del partito "a vocazione maggioritaria" viene raccontata solo per impedire o limitare una sconfitta (tanto poi "in sede regionale si vedra'"); insomma se questo scelta radicale nasce per i motivi che dice lei che ha senso e cognizione della realta', in effetti ho sbagliato: non e' un suicidio, e' una cazzata.
Ma siccome non e' cosi', ho detto che potrebbe essere un suicidio o un atto di coraggio. Vedremo...

febbraio 06, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Caduta di consensi costante negli anni ho scritto. Non caduta di consensi, punto. La fine storica, la mancata Bad Godesberg italiana gli effetti della globalizzazione e tutto quello che più le piace sono un altro modo di dire e vedere, ma visto che io sono pagato per fare scenari, devo distinguere tra romanticismo e pagnotta. Ai politici interessa la pagnotta (cioè hanno visione di breve, anche quando si tratti di equivalenza delle alternative). E la pagnotta diceva che la coalizione precedente poteva ancora vincere nel 2006 ammassando tutto il possibile, come poi è avvenuto, seppure per un soffio.
Lei deve essere uno di quei finissimi analisti che immaginano di essere gli unici circonfusi di ingegno, e credono che una classe dirigente non si rendesse conto che "il centro sinistra era finito storicamente". Si tranquillizzi, lo sanno dal 1994, e hanno proiezioni fino al prossimo decennio compreso. Le do uno scoop, lo sapeva anche il centro studi della CGIL, pensi un pò.
Solo che prima potevano vincere, così concordavano tutti gli scenari. Sul loro tavolo dal 2006 TUTTI gli hanno però scritto che qualunque esito ci fosse per il governo, non era più possibile per il futuro vincre in quel modo. Allora largo alle idee, al nuovo o falso-nuovo, a tutto quel che le pare, ma per il centro-sinistra la storia era finita. Finita nella pratica, intendo, non nella teoria, colà era finita molto prima, ma chissenefrega, questo è il punto.
Sul tavolo della CDL oggi c'è la stessa cosa. Possono vincere ammassando tutti, anche se il risultato sarà probabilmente meno rotondo di quanto i sondaggi attuali dicono, con anche rischi nelle ultime 2 settimane. Ma è l'ultima volta, in ogni caso. Ora siccome si può vincere si sceglie la pagnotta, come è giusto che sia, ma si inizia a mettere le manine avanti. Berlusconi non è stupido.
Il centro destra è finito altrettanto, e lo sanno perfettamente dal 2002 o 2003, dipende dagli studi a cui fanno riferimento.
Tutto qui. De Martino colla realtà non c'entra pressappoco una mazza, o meglio è un argomento utile per il "dibbbbbattito". Stia bene.

febbraio 07, 2008  
Blogger Martin Venator said...

Le leggo un po' nervosetta. Sarà che ha studiato un po' troppo tutti quegli studi da decenni a questa parte? Una boccata d'aria ogni tanto le farebbe bene. Cavolo la Cgil era così avanti? Beh, complimenti visto il livello di retroguardia culturale delle sue battaglie. Che la storia del centro-sinistra fosse finita e loro lo sapevano dal 1994 ci riempie di entusiasmo. Una classe dirigente si vota al massacro per 13 anni mandando a puttane due esperienze di governo in fotocopia per puro spirito di sacrificio o perché tanto finché vincemo ce provamo (yes we can!!!)? Beh, non è un grande complimento che fa loro. Più dignitoso credere che semplicemente classi dirigenti nate e cresciute dentro un imbroglio intellettuale che però era un grande sistema di potere tardassero a capirne i limiti storici.
La pagnotta avrebbe dovuto dire che continuando ad ammassare si perdeva e di brutto (come qualcuno aveva suggerito loro). E infatti la sinistra ha perso nell'illusione di aver vinto. Peggio di così. Il problema è che quando si costruisce il proprio progetto politico sull’odio verso l’avversario non ci sono scenari che tengano
Mettiamo un po' d'ordine alla sua confusione balbuziente. La sinistra è una cosa complessa (più della destra che da 13 anni esiste dentro la vitalità e la genialità politica di un leader prestato alla politica). Molte anime, molte resistenze, molte ipocrisie, qualche lancio lungo ma con poco coraggio. Berlusconi ha stravolto il sistema entrando a gamba tesa ed imponendo un cambiamento epocale alle culture politiche del paese. Ha creato un progetto contraddittorio quanto si vuole ma vivo di destra moderna (laica e cattolica, liberale e identitaria, federalista e nazionale)è ha imposto alla sinistra altrettanto. Solo che la sinistra non l’ha capito. Lei dice che lo sapeva dal 1994 avanti Cristo? Grandi occasioni perse dalle sue sopravvalutate classi dirigenti. Certo che il centrodestra è finito. Non lo dicono gli studi. Lo dice il buon senso, ma questa esperienza potrebbe non concludersi con il trauma di un fallimento a cui rimediare in fretta e in furia ma come naturale evoluzione di un progetto. D’altronde, questa esperienza è l’unica che ha saputo creare un governo in grado di dare stabilità al paese per 5 anni (magistrati permettendo).
Hanno proiezioni fino al prossimo decennio? Cavolo capisco che a sinistra dialogano parlano con gli spiriti dal 1978… ma fino a questo punto.
De Martino era una provocazione e lei l'ha presa molto male. Me ne dispiace. E' vero, con la realtà c'entra molto poco. Come gli studi a cui lei si abbevera da decenni. Cordialmente

P.S.: io non sono un "analista circonfuso di ingegno". Ho solo molto ingegno. Infatti non leggo gli studi della Cgil...

febbraio 07, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Il centro studi CGIL non è la CGIL e men che meno quel che poi butta fuori per propaganda la CGIL. Lei non legge, ma questo non è poi un gran merito.
Io non ho nessuna confusione balbuziente. Più che altro non ho mai visto lei dove si immagina, si progetta, si analizza, si discute qualcosa al di fuori delle analisi da quattro soldi tipo quella di cui sopra. Nemmeno l'ho mai vista citata da qualcuno per qualche idea. Non si fatica a credere, peraltro. Lo sapevano dal 94, ribadisco, e anche lei concentrandosi molto potrebbe intuirlo. D'Alema infatti tentò una strada a suo tempo, a quei tempi. Bisognerebbe chiedere anche a Mr "we can" un giorno come andò.
Si risparmi la replica. Gliela fornisco già io. Ha pienamente ragione, è molto intelligente, il suo articolo era strepitoso, è incredibile come Lei sia tuttora incompreso in questo deserto che è l'Italia. Che spreco di talento, mio Dio.

febbraio 08, 2008  
Blogger Martin Venator said...

Vede, mi conferma: non sono un analista :-))). Se lei avesse un po' di senso di ironia capirebbe. Ma non ci conto.
Perbacco, quindi mi sta dicendo che ci sono luoghi dove si immagina? Cavolo che mi sono perso. E lei sara' sicuramente uno di quelli che stanno li' pensosi ad immaginare per tutti noi. La invidio sa? Un immaginificio tutto per lei... e per D'Alema. Mamma mia. Alla fine si scopre che gli incompresi siete voi in questo deserto dove voi passate il tempo a immaginare, progettare, analizzare, discutere, citarvi... senza che nessuno vi si fili. Nemmeno voi stessi, visto che non vi date retta neanche quando capite la storia 10 anni prima (che a sinistra e' un miracolo visto che in genere e' il contrario, la capiscono 30 anni dopo).
Comunque la tranquillizzo, non e' il caso di prendersela cosi' per un articolo da quattro soldi... perch� perde tempo con me? Vada a leggere le immaginazioni dei prossimi 10 anni che magari stavolta qualcuno le da' retta prima...
P.S.: nelle sue convinzioni balbuzienti lei non sa che ci sono idee che circolano all'ombra dei loro ideatori...

febbraio 10, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Ha ragione, chiudiamo qui. E mi perdoni.
Da uno, poveraccio, ridottosi fino al punto di dover dire di se stesso "Ho solo molto ingegno" non si può che accomiatarsi con autentica simpatia.
I miei migliori saluti. Abbia cura di lei.

febbraio 18, 2008  
Anonymous Anonimo said...

leggere l'intero blog, pretty good

novembre 08, 2009  
Blogger Unknown said...

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febbraio 22, 2016  
Blogger Unknown said...

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giugno 03, 2016  

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