lanuovastagionepunto(.)it e Finkielkraut
L’Anarca avrebbe voluto scrivere un post sulle primarie del Pd, sul sogno di Veltroni finalmente avveratosi; sulla sua consapevolezza che dopo la caduta del Muro di Berlino "si sarebbe aperto un tempo nuovo, un tempo di ponti e non più di fili spinati"… anche se c'ha messo un po' ad accettarlo… più o meno quando ha capito che i soldi da Mosca non sarebbero più arrivati. Sul bisogno di dire "grazie, grazie, grazie" ai padri storici o meglio ai bisnonni storici di questo nuovo partito (Vittorio Foa) e "ai ragazzi di sedici anni e agli immigrati che sono andati a votare"... sopratutto a quelli che hanno votato 10 volte ciascuno. Sul fatto che c'è "un'Italia nuova, serena che non odia, non urla", non pensa male, non rutta, insomma un'Italia educata e perbene che passa il tempo a sognare mentre gli altri tirano avanti la baracca.
L’Anarca avrebbe voluto scrivere del fatto che già ora il Pd è "il più grande partito d’Italia" e forse d'Europa e forse del mondo, che lui Veltroni fa la fila come gli altri per votare… sennò che democratico sarebbe. Che ora il Pd parlerà il "linguaggio della lotta alla povertà" e lo farà con la signora Bulgari, con Afef, con Milly Moratti, con le mogli dei banchieri e magari anche con Veronica.
Insomma avrebbe voluto scrivere questo cumulo di minchiate ed altre ancora… ma è stato inutile. Ci hanno pensato i fedeli cortigiani del giornalismo italiano. Al diavolo irriverenza e polemica. Dopo aver letto questo articolo di Alessandra Longo su Repubblica l'Anarca ha capito che non c'è nulla di più comico e ridicolo di un giornalista prono davanti ai sui padroni nell'atto di prendere sul serio le cazzate che scrive, prendendo poco sul serio l'intelligenza di chi legge. E ha capito come il servilismo assuma involontari connotati di comicità in un articolo così imbarazzante da imbarazzare pure noi abituati a Emilio Fede. Leggetelo anche voi e poi aiutate Alessandra Longo a raccogliere la lingua da terra.
Però le intuizioni arrivano comunque e gli incontri nella vita si fanno anche con le parole. Ed è capitato che l'Anarca è inciampato nelle parole di una grande intelligenza del nostro tempo, Alain Finkielkraut, che sembrano quasi scritte apposta per questa nuovastagionepunto(.)it e forse lo sono visto che si rivolgono al prodotto più osceno del '68, la generazione dei 50enni che è al potere, figlia di quel relitto di cultura di cui Veltroni è espressione: "Assistiamo all’alleanza tra poeta e burocrate, alla fusione estatica del politichese con l’alfabeto del cuore. Non si riesce più a distinguere il funzionario dal cantautore. La nostra epoca è anche quella in cui tutti dicono la stessa cosa".
Appunto. La nuovastagionepunto(.)it è sbocciata e ha spalancato la porta della nostra speranza. Buona fortuna, ne avremo tutti bisogno...
L’Anarca avrebbe voluto scrivere del fatto che già ora il Pd è "il più grande partito d’Italia" e forse d'Europa e forse del mondo, che lui Veltroni fa la fila come gli altri per votare… sennò che democratico sarebbe. Che ora il Pd parlerà il "linguaggio della lotta alla povertà" e lo farà con la signora Bulgari, con Afef, con Milly Moratti, con le mogli dei banchieri e magari anche con Veronica.
Insomma avrebbe voluto scrivere questo cumulo di minchiate ed altre ancora… ma è stato inutile. Ci hanno pensato i fedeli cortigiani del giornalismo italiano. Al diavolo irriverenza e polemica. Dopo aver letto questo articolo di Alessandra Longo su Repubblica l'Anarca ha capito che non c'è nulla di più comico e ridicolo di un giornalista prono davanti ai sui padroni nell'atto di prendere sul serio le cazzate che scrive, prendendo poco sul serio l'intelligenza di chi legge. E ha capito come il servilismo assuma involontari connotati di comicità in un articolo così imbarazzante da imbarazzare pure noi abituati a Emilio Fede. Leggetelo anche voi e poi aiutate Alessandra Longo a raccogliere la lingua da terra.
Però le intuizioni arrivano comunque e gli incontri nella vita si fanno anche con le parole. Ed è capitato che l'Anarca è inciampato nelle parole di una grande intelligenza del nostro tempo, Alain Finkielkraut, che sembrano quasi scritte apposta per questa nuovastagionepunto(.)it e forse lo sono visto che si rivolgono al prodotto più osceno del '68, la generazione dei 50enni che è al potere, figlia di quel relitto di cultura di cui Veltroni è espressione: "Assistiamo all’alleanza tra poeta e burocrate, alla fusione estatica del politichese con l’alfabeto del cuore. Non si riesce più a distinguere il funzionario dal cantautore. La nostra epoca è anche quella in cui tutti dicono la stessa cosa".
Appunto. La nuovastagionepunto(.)it è sbocciata e ha spalancato la porta della nostra speranza. Buona fortuna, ne avremo tutti bisogno...
P.S.: un plauso a Scribacchiature per il post più esilarante su questa puttanata delle primarie.
Immagine: Edward Hopper, Rooms by the Sea, 1951
Etichette: sinistrerie, veltronismo
15 Comments:
Grazie! Se non che, esilaranti quantunque, non credo che alla lunga le primarie del PD risulteranno una puttanata, il terreno l'hanno smosso.
G.
L'articolo della Longo e' veramente imbarazzante per non dire altro. Ma ci sara qualcuno che denuncia anche la casta dei giornalisti?
Carlitos
Caro Anarca, una piccola lamentela.
Quando leggo le tue invettive alla sinistra e a Veltroni - perché sì, il tuo blog è anche altro, ma credo che se ad un lettore distratto chiedessero “che cos’è il blog dell’Anarca?”, lui risponderebbe “un blog che fa invettive contro la sinistra e Veltroni”, il che è un po’ riduttivo ma il rischio, insomma, c’è - mi pare che il metodo sia più o meno sempre quello: dopo un immancabile richiamo al comunismo e al peccato originale della sinistra, che insomma, è come un caffè, non si nega a nessuno, c’è la fase specchio-riflesso, nella quale spieghi che la sinistra è fatta da ipocriti e ladri e furbi e si sporca le mani tanto quanto la destra, quindi zitti voi (una volta provai a usare lo stesso argomento al contrario, riguardo ai contrapposti alfieri Repubblica-Giornale, ma tu mi dicesti che la destra può, la sinistra no). Poi, finalmente, l’affondo, il vero nocciolo del post. E così io - lo confesso - quando leggo i tuoi post scorro più in fretta i passaggi obbligati (la fase ex-comunisti cacca e la fase specchio-riflesso) alla ricerca spasmodica e ansiosa del vero tema del post, e son lì tutto emozionato per vedere che cosa dirai: che di solito son cose davvero intelligenti, sai che la penso così.
Nella fattispecie, ora sono arrivato al nocciolo del post, che mi pare si possa sintetizzare: a) quello lì dice di fare il partito che difende i poveri, e poi chiama Afef e le signore ricche; b) quello lì c’ha anche lui i giornalisti leccapiedi; c) il circo politico di cui quello lì è il classico e putrido prodotto di qualcosa di vecchio, che mischia malamente i cantautori e la politica, in un triste, vecchio, e pericoloso minestrone: altro che nuova stagione.
Come dire: populismo dall’alto, mezzi di informazione amici, fastidiosa commistione fra politica e spettacolo. Ci penso, e mi accorgo che questi sono, magari espressi in modo leggermente diverso, più o meno gli stessi appunti che vengono mossi alla destra (te n’eri accorto? Secondo me sì). Insomma, dopo la fase ex-comunisti cacca e la fase specchio-riflesso, mi son sùbito beccato un’altra fase specchio-riflesso. E, insomma, confesso che ci son rimasto male, perché non è che non mi piacciano la fase ex-comunisti cacca e la fase specchio-riflesso, anzi mi piacciono molto, ma a questo punto mi aspettavo qualcosa di nuovo. Se no uno poi va a pensare che il vero tema del post sia proprio lo specchio-riflesso, che sia l’ennesima invettiva così, che non porta da nessuna parte, perché chi la legge da destra dice “vero accidenti, che penna questo Anarca”, e chi la legge da sinistra dice “sì, va be’, e allora?”, e l’impressione è che si tratti solo di un esercizio, di un virtuosismo, di una cosa sterile. Quindi un po’ mi lamento, come tuo lettore. Poi oh, mandami pure a quel paese (Cuba, suppongo), che te non ti pagano mica per scrivere e sul tuo blog ci scrivi quello che vuoi; e se lo fai hai ragione. Solo volevo dirtelo.
Antonio, le primarie sono un puttanata. Adesso vedremo invece cosa sara' il PD, perche' per ora non e' che si sia capito molto.
Carlitos, hai mai visto una casta autodenunciarsi?
Fiandri, e' sempre un piacere avere i tuoi commenti, anche quando sono un po' confusi; l'intelligenza si fa apprezzare sempre. In realta' non mi sembra di aver detto mai quelle cose. E in questi ultimi tempi, in questo blog, si parla molto di Veltroni e del Pd perche' mi sembra un argomento un po' centrale nelle riflessioni del paese. Magari mi sbaglio. Premesso che io non ho lettori distratti ma quello che dici mi addolora. Per esempio in questo blog siamo stati tra i pochi a dire che in questo paese non c'era alcuna crisi della politica. Che l'antipolitica emergente era solo il volto della crisi spaventosa di una cultura politica, quella di centro-sinistra, incapace di leggere la modernita'. Che mi fa ridere che per superare la sua crisi la sinistra si travesta da destra (e in questo Veltroni e' abilissimo). Che in fondo la berlusconizzazione della sinistra (di cui il Pd e' esempio) e' la piu' grande vittoria del Cavaliere e la piu' misera sconfitta dei cantori antiberlusconiani. Abbiamo detto queste e molte altre cose. Abbiamo cercato di spiegare perche' a una sinistra decente servirebbe affossare il prima possibile questo governo e fondare un progetto riformista. Abbiamo sottolineato che e' folle che in 4 mesi di camapgna per il PD, il suo leader non abbia mai detto una cosa di politica estera; e basterebbe questo per capire su quali basi si fonda questo progetto.
Mai pensato che la snistra sia fatta da ladri e furbi. Semmai abbiamo contestato quel senso di superiorita' antropologica che fa dire a Veltroni che chi e' di sinistra cura gli interessi degli altri e chi e' di destra cura gli interessi egoistici. Insomma
Secondo me hai lo specchio un po' appannato...
Non ti manderei mai a Cuba lo sai. Sei troppo snob per il quintomondo. Al massimo alle Maldive con Wonder Walter a giocare a basket...
Un abbraccio
Ho l'impressione che qualsiasi cosa faccia la Sinistra sia, per te, sempre una "puttanata". Personalmente, trovo che sia il corteo di AN di sabato che le elezioni per il PD di domenica siano stati una buona occasione di partecipazione dei cittadini alla Politica e, quindi, siano da apprezzare.
Confesso che avevo per un attimo avuto paura che mi rispondessi liquidando le mie critiche con una battuta, e invece mi hai risposto - da par tuo - nel merito.
Nel merito, continuo a non essere d’accordo con te e non mi sembra di aver fatto confusione. Dire che siete stati fra i pochi a denunciare la berlusconinzzazione di Veltroni è come minimo azzardato: ti cito a memoria, tanto per fare un esempio, le più e più puntate di Omnibus che parlano di Veltrusconi, e le prese di posizione da parte di coloro che sottolineano l’operazione di puro marketing del PD (praticamente, tutti quelli che non aderiscono al PD, da destra e da sinistra), con particolare riferimento a Veltroni (il ridicolo “caso Lario” ne è un esempio). Lo stesso di può dire dell’antipolitica, vista da tutta la destra come una crisi di rappresentatività della sinistra, non della politica in generale. Quanto ancora alla mancanza di contenuti, ti rimando alla satira di questi giorni e all’esilarante imitazione di Veltroni fatta da Crozza. Sul travestirsi da destra, che secondo te sarebbe stato operato dalla sinistra, si potrebbe dire molto, e molto si è detto più o meno dappertutto. Ad esempio, si potrebbe dire che la legalità non è una esclusiva della destra e che - mi pare, ma forse mi sbaglio - tutti dovrebbero rallegrarsi che la sinistra se ne sia bene o male resa conto (bene o male. Anche male, anche malissimo, come Cofferati a Bologna).
No, scusa, davvero non so come tu faccia a dire che siete stati “fra i pochi”: non c’è molto di nuovo in queste critiche, che anzi mi sembrano perfettamente allineate con le posizioni della destra. Il che - e ci mancherebbe altro - non è un male. Solo che, leggendo il tuo blog e in qualche modo conoscendoti, mi aspettavo qualcosa di diverso dalla "solita" (pur brillante e graffiante) invettiva contro la sinistra, e leggendo un post come questo ero rimasto un po’ così. E guarda che io sono un criticone solo con quelli che mi piacciono, per cui non ti devi addolorare, il mio è un attestato di stima, per quanto goffo, e per quanto possa contare.
Ah, io alle Maldive ci vado volentieri, e ci vado in barca. Fa il comunista e va in barca a vela, ve’ mò.
:)
Bel post!
Davvero, abbiamo bisogno di molta fortuna... e magari che nella CdL si sveglino un pochettino.
Ciao
Io personalmente fatico a rilevare l'effervescenza critica che nota Fiandri nei confronti del Veltrosconismo dilagante. Forse non bazzico le piazze mediatiche giuste ma ho la sensazione che queste piazze siano al massimo dei cortili interni, infilati tra i budelli di qualche preciso ghetto culturale. Per questo, gli interventi dell'Anarca, sono per me, che all'incrocio delle nebbie arrivo da sinistra, delle bussole, dei lampeggianti accesi che mi indicano la deviazione.
Davanti alla onda di piena del conformismo veltroniano, sembra abbia ceduto invece anche il margine basso della diga, il piede di cemento armato culturale, quello che era infisso nella carne viva della nostra storia. La Longo e' una canna di giunco ma qui la testa l'ha chinata una fetta intera del paese. La marea ha fatto vittime ovunque, io mi giro intorno e non faccio altro che contare i morti-viventi. Vi verra' da ridere (non fatelo per favore che e' una cosa seria) ma quando cantava la Mannoia io e mia moglie ( se si poteva!) si correva o al concerto o a fare l'amore. Adesso non ci riuscirei piu', mi rimbomberebbe nella testa la metrica soporifera del bamboccione, alla quale la mia splendida Rossa ha tirato, imprudentemente tra i tanti, la volata. Che me ne faccio dei 3 DVD di Ozpetek che possiedo? Li regalo oppure li tengo? In fondo, potrei mentirmi, e' stato trombato, il suo e' solo un peccato originale!
Sto facendo l'appello ma rispondono in pochi, e' un vero terremoto, una catastrofe, uno Tsunami, per un vecchio 40-enne che ha vissuto di "generazionali" come me. C'e' un tale tanfo di morte intellettuale in giro che sospetti che anche quelli che non si sono spesi apertamente stiano adesso ad imprutridirsi, incastrati in qualche recesso solitario del paese ( Pantelleria, Sabaudia, la Maremma Toscana e via dicendo).
Le parole di questo Finkielkraut sono consolatorie ma su mia moglie ... non hanno lo stesso effetto.
Confesso che dopo aver letto il post mi è venuto molto da ridere, anche "scribacchiature" è esilarantissimo. Poi ho letto i distinguo di Fiandri che ha bisogno di argomenti più concreti e la delusione generazionale di Pietro e mi è venuta tanta malinconia. Perchè l'amarezza è tanta, la gente intelligente è scioccata del nulla che questo governo/rappresentanti/politici riesce a esprimere e credendo la cosa impossibile si fa portare in alto dal surreale palloncino dell'ideale democratico. Gente (tre milioni...un milione.....uno, non importa) che credendo in una democrazia si è messa disciplinatamente e britannicamente in fila per votare. Una menata, Anarca giusto, ma loro ci credevano. Quanti in realtà, esclusa la lingua untuosa della Longo con il suo remake di Cenerentola, riescono a capire che il GATTOPARDISMO è uno sport tutto italiano? Che il cambiare tutto per non cambiare niente è l'esercizio a cui i politici si sono dedicati con maggior impegno. Chi può credere a parolette melliflue che denotano una preoccupante mancanza di attributi virili? Se Veltroni è l'espressione massima della politica capisco chi si butta nell'antipolitica, deluso e disgustato. Il PD e Veltroni sono il vestito nuovo di una vecchia prostituta e se l'abito non fa il monaco figurati se fa il Politico!!
PS Folgorante Finkielkraut, ahimè va a pennello!!
sono d'accordo in toto
e anche in TOTò...
P.S. QUELLO DI CUI STA PARLANDO HA UN NOME... SOCIETA' DELLO SPETTACOLO.
p.p.s. e la sinistra presocratica?
che intende con sinistra presocratica? da' forse una connotazione negativa al termine presocratica?
ironica?
Ciao anarchissimo, in attesa di risentirci quanto prima al tel, ti segnalo altra citazione, oltre a quella vendittiana, del saggio Martin sul Secolo di domenica scorsa.
http://robertoalfattiappetiti.blogspot.com/2007/10/ulter-che-noia-meglio-la-piazza-pi-in-i.html
A presto.
Roberto
molto intiresno, grazie
ninest123 16.02
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ninest123 16.02
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