e ora il povero Adjmal è diventato… uno di loro
Per un mese è solo "Adjmal l’interprete", il "traduttore" o più semplicemente "l’afghano"; al massimo il compagno di prigionia di Mastrogiacomo. Negli articoli di Repubblica sul rapimento del reporter italiano non si trovano cenni al giornalista afghano, al collega. C’è un’inevitabile gerarchia nei sentimenti e nel coinvolgimento emotivo di una storia drammatica gestita in pessimo modo con un misto di incompetenza, ideologia e irresponsabilità. C’è il giornalista italiano, naturale protagonista della tragedia; eppoi il suo interprete e l’autista come figure minori sulla scena. E’ inevitabile che sia così. L’autista poi è solo una comparsa sparita in fretta e in furia poco dopo che il sipario si è aperto. Di lui rimane, tragedia nella tragedia, il dolore della moglie e la perdita di un bambino ed un video choc che fa il giro del mondo e che forse sta facendo capire anche ai talebani di casa nostra chi sono veramente i talebani di casa loro.
Adjmal no. Lui rimane fino all'ultimo ed oltre: condivide con Mastrogiacomo la paura, la prigionia, i giochi diplomatici e politici, le tensioni; ma è strano che in quei giorni di attesa frenetica, Repubblica non parla mai di due giornalisti rapiti ma sempre e solo del giornalista e del suo interprete. Finalmente, dopo la liberazione di Matrogiacomo, Adjmal si prende la scena... figura minore anche nella retorica del buonismo con la sua gigantografia esposta in Campidoglio solo dopo che Mastrogiacomo è tornato sano e salvo. Ma ancora non è giornalista. Solo quando i talebani fanno rotolare la sua testa sulla sabbia regalandogli non solo la morte ma l’atrocità di quella morte, quelli di Repubblica lo chiamano “il giornalista Adjmal” e “piangono un compagno di lavoro, un collega trucidato”.
Sarà che la morte trasfigura, innalza, paventa similitudini di destino; sarà quel senso di pietas che tocca tutti noi figli di un Occidente terrorizzato e incapace di capire che con questa follia non si scende a patti. Sarà che ricordando Adjmal come un giornalista ora solo ora, qualcuno riconosce che esiste un altro Islam, in Afghanistan e in Iraq e si convince che quelli come Adjmal non li dobbiamo abbandonare.
Adjmal no. Lui rimane fino all'ultimo ed oltre: condivide con Mastrogiacomo la paura, la prigionia, i giochi diplomatici e politici, le tensioni; ma è strano che in quei giorni di attesa frenetica, Repubblica non parla mai di due giornalisti rapiti ma sempre e solo del giornalista e del suo interprete. Finalmente, dopo la liberazione di Matrogiacomo, Adjmal si prende la scena... figura minore anche nella retorica del buonismo con la sua gigantografia esposta in Campidoglio solo dopo che Mastrogiacomo è tornato sano e salvo. Ma ancora non è giornalista. Solo quando i talebani fanno rotolare la sua testa sulla sabbia regalandogli non solo la morte ma l’atrocità di quella morte, quelli di Repubblica lo chiamano “il giornalista Adjmal” e “piangono un compagno di lavoro, un collega trucidato”.
Sarà che la morte trasfigura, innalza, paventa similitudini di destino; sarà quel senso di pietas che tocca tutti noi figli di un Occidente terrorizzato e incapace di capire che con questa follia non si scende a patti. Sarà che ricordando Adjmal come un giornalista ora solo ora, qualcuno riconosce che esiste un altro Islam, in Afghanistan e in Iraq e si convince che quelli come Adjmal non li dobbiamo abbandonare.
Sarà tutto questo che ha spinto i giornalisti di Repubblica ha ricordare Adjmal come loro collega, solo dopo la sua morte? Probabilmente si. Ma magari anche un po’ di vergogna e di indicibile senso di colpa...
immagine: Grant Wood, Return from Boemia, 1935, partic.
Etichette: jihad
10 Comments:
in tutte le redazioni accanto ai fiumi di parole che si scrivono e si dicono ce ne sono alcune che non devono essere dette, non devono essere scritte. Dopo anni di frequentazioni assidue di redazioni grandi e piccole ho l'impressione che il collega, il giornalista, il compagno non andava detto e basta. si prefigurara l'oblio come se la sua stessa giusta evocazione contenesse l'indicibile, il tradimento dell'amico, la condanna del compagno di viaggio. come se prima ancora di iniziare la sciagurata trattativa l'esito fosse stato già messo in conto. uno a casa, esultante della sua vita salvata, l'altro inghiottito dal deserto dell'umano che è l'agire talebano. portarne a casa uno e lasciare l'altro al suo destino era già scritto nella gestione strumentale e orrenda dell'intera vicenda.
e se è vero che era stato anch'esso liberato perchè gli umanitari di strada non lo hanno egualmente imbarcato e condotto in un porto sicuro. quale terribile realtà poteva mai svelare lo sventurato collega? quale è stato il suo ruolo vero nella vicenda? interprete o procacciatore? da giorni a lui e all'autista va il mio pensiero, del collega mastrogiacomo ne faccio a meno, è stato è resta una pedina vuota di un piano destabilizzante ordito da altri dove i talebani diventavano presentabili attori di pace, Karzai un perdente, Prodi ed i suoi campioni del dialogo multilaterale. la trappola e il rapimento sono stati pensati più vicino a noi di quanto sembri, peccato che i talebani siano stati così rozzi da rovinare la festa
un saluto e grazie anarca
Ciao Anarca, scusa l' off-topic, ma devo assolutamente dirtelo:
Ieri ero incolonnato in tangenziale per andare al lavoro, quando mi sono trovato davanti un camion.
Ed ho pensato a te.
Vai su www.bertoniforgiati.com e guarda cosa c' è scritto in fondo alla pagina.
Fausto, prima o poi mi decido a scrivere su questi straordinari giornalisti imbelli e irresponsabili che dopo essere stati rapiti e dopo aver causato la morte di altre persone e messo a repenatgliio la vita di molti, tornano come eroi a darci lezioni. Non so se i tuoi sospsetti sono veri... ma forse non ci sei troppo lontano
Ugo, grazie per il pensiero ;-)... dovremmo fare un elenco di comuni italiani che hanno deidicato la via all'assassino sudamericano... e credo che attorno a Reggio Emilia ce ne sono veramente tanti...
quello che stavo cercando, grazie
molto intiresno, grazie
necessita di verificare:)
Si, probabilmente lo e
ninest123 16.02
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