18 agosto 2006

rissa in galleria... risposta a "Bioetica"

Girovagando per la blogosfera, qualche giorno fa l’Anarca si è imbattuto in "Bioetica", un blog che ha attirato la sua curiosità per l’argomento trattato e per le posizioni assolutamente contrastanti con le sue. Come suo solito, l’Anarca, non ha resistito alla tentazione di ficcarsi nei guai e allora cosa ha fatto? Ha lasciato un commento un po’ polemico su un post che parlava della designazione di Maura Cossutta a capo della commissione istituita per revisionare le linee guida della legge 40. Partendo da questo, il commento scivolava sul parallelo con il caso Buttiglione e la sua bocciatura all'incarico di Commissario europeo. Essendo un commento ad un post, l'Anarca non si è preoccupato di puntualizzare alcune frasi che ovviamente avevano il sapore della provocazione. Qualche giorno dopo si è ritrovato sbattuto in "prima pagina" (solo del blog purtroppo...) dai soliti talebani della nuova religione laicista (simpatici quanto volete ma sempre talebani). Giuseppe Regalzi, uno dei blogger di Bioetica, persona colta e gentile (mi ha persino avvertito via e-mail di avermi risposto) ha pensato di dedicare una lunga risposta polemica a Martin Venator. Lo ritengo un atto di cortesia che ricambio molto volentieri sopratutto perché è piacevole litigare con persone intelligenti.
Tempo permettendo ho deciso di rispondere.
L'intervento che trovate qui, (per ora appoggiato in questa pagina in attesa dell'utilizzo di una nuova piattaforma per il blog) è molto lungo e sconsigliato ai deboli di cuore; è una risposta al dibattito aperto da Giuseppe e si concentra prevalentemente sul "caso Buttiglione" come paradigma di una nuova religione secolare, laicista ed intollerante, che sembra sempre più presente in Europa.
Poiché l'Anarca sta partendo per le sue sospirate vacanze (e non ha nessuna intenzione di darvi retta sotto il sole siciliano) vi lascia volentieri le chiavi di casa del suo blog; siete pregati di tenere pulito, di non litigare troppo nei commenti e sopratutto di non offendere eccessivamente l'assente... che poi sarebbe anche il padrone di casa. Ci vediamo al ritorno.



P.S.: l'Anarca godrà 15 giorni di riposo in terra sicula. Non lo aspettate, chè mi ha detto che non torna per cena. Questo blog riaprirà a settembre, più abbronzato che mai...

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13 Comments:

Blogger Lucius de Geer said...

Sicuro, ci si vede ad Atreju!buone vacanze!Maura Cossutta?ancora viva?incredibili 'sti communisti!

agosto 18, 2006  
Blogger valeforn said...

Sarà che io sono talmente oscurantista da essermi limitato (trovandolo molto chiarificatore) a leggere l'headline del loro blog.
Quella frase di Stuart Mill la dice lunga. Ohhh se la dice lunga.
Sarò peggio di Buttiglione.

agosto 18, 2006  
Blogger Giuseppe Regalzi said...

Peggio di Buttiglione? Maddài, non è possibile!

agosto 18, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Letto tutto ...... ottimo Anarca e ottimo Buttiglione
Non avevo mai affrontato il fatto nello specifico...grazie
Ermanno Di Salza

agosto 18, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Grazie per avere scelto noi !

agosto 20, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Caro Anarca.
E' la prima volta che visito il tuo blog e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Faccio parte dei vecchietti ultrasessantenni che, a partire da un certo punto della loro vita, hanno votato a destra, ma portandosi dietro un equivoco interiore, anzi un'utopia di fondo. Quella della tradizione, di Evola, di Guénon, di Otto... e così di seguito.
Mi rendo conto di aver sempre rifiutato (e di rifiutare) la democrazia e di seguitare a considerarla un orrore ma sono altresì consapevole di aver utopizzato un Artù, con Merlino e soci, oppure un Pitagora con l'accademia di Crotone, che ripristinassero chissà che cosa, sapendo benissimo che non era possibile ripristare un piffero. Appunto. Che cosa ripristinare?
Siamo tanti, troppi forse, e ipertecnologici. Abbiamo il telefonino, la lavapiatti silenziosa, l'auto con il "tom tom", il blog e tutte quelle altre "terribilia" che ci hanno pregevolmente schiavizzati.
Noi "occidentali", che in buona parte li abbiamo inventati e creati, ci siamo assuefatti e ne facciamo un uso improvvido, comunque conseguente alla loro funzione. Tali oggetti, sbattuti nelle società tribali diventano strumenti terrificanti, come quelli che appaiono nella foto Reuters con il palestinese di Jenin.
Nella nostra asettica democrazia, quando, qualche volta, la folla lincia qualcuno, ci arrabbiamo, scateniamo la magistratura, ci scandalizziamo ecc. ecc., ma non battiamo ciglio se gli assassinii sono compiuti in modo politically correct, in modo, come dire, razionale. intelligente e le nostre "distrazioni" diventano statistica o conseguenze inevitabili di una qualche esportazione democratica.
Forse gli islamici fondamentalistici ci spaventano perché uccidono "di pancia" e allora quegli ipocriti di Marrazzo, Santoro, Fo e i tanti altri da te citati, sguazzano nella pozzanghera arcobaleno cantando bella ciao, e per giustificare i massacri inneggiano al "bovero negro" terrorista sfruttato, un po' come il "bovero" zio Tom, solo che zio Tom, almeno, non ammazzava nessuno.
Ma anche noi occidentali siamo degli efficaci assassini. Solo che ammazziamo di testa e non di pancia, con pulizia, con dei bei processi democratici alla Borrelli & Co., con l'inefficacia della sanità, con l'indifferenza per ogni morte o sofferenza che non si vede, con la produzione indiscriminata d'inquinanti. (Sono tecnicamente ferrato nel settore, perché non ne parliamo?)
Per questo i vari pacifisti d.oc., senza frontiere, invece di andare a curare le migliaia di malati che defungono regolarmente per l'indifferenza degli infermieri e dei medici sindacalizzati nei nostri ospedali, vanno a fare il loro show nei paesi emergenti. Così almeno qualcuno se li fila e li pubblica sui giornali mentre operano bambini feriti, e se ammazzano qualche poveretto ci fanno comunque una bella figura perché, per quei disgraziati, un morto in più o in meno non fa differenza.
Caro Anarca, siamo alla frutta e io, essendo stato un tecnocrate, mi sento in piccola parte responsabile di questo casino, ma poiché forse hai ragione tu io seguiterò a votare per una destra democratica. Ma non mi piace, non mi piace per niente, e se accetto l'idea che è meglio scegliere il male minore, per lo meno nella fantasia spero nel ritorno di Artù. Solo che quando verrà, saremo molti di meno.
A presto.
Epimeteo II

agosto 20, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

caro Martin, visto che non ci sei, e dato il tema ( Tradizione), se permetterai, farò in tua vece.Caro Epimeteo, cara Lady Oscar, apprezzo profondamente i vs spunti; insomma tra evoliani, guenoniani etc ci si intende alla prima.Tuttavia mi tocca rimproverarvi, poichè, come spesso accade a noi in bilico sul picco degli avvoltoi, barcollate su di un problema inesistente. Da tempo getto al buon Martin spunti realisti, più machiavellici che esoterici, proprio perchè questo blog fondamentalmente parla di politica, e ne parla con cognizione di causa. A volte cerco di ricordargli che non tutto il bene è da una parte sola, che il Cristo era un tizio un po' più serio di quel che pensano i neocon americani oggi, epperò...epperò, non mi permetterei mai (io eh!) di criticare la democrazia (lasciamo stare la destra democratica, che lo è quando gli pare, così come la sinistra), o per lo meno confondere, come si faceva un tempo, il kali-yuga con quello che politicamente e civilmente va male oggi; questo è mito incapacitante, l'equiparazione della propria impotenza con un processo archetipico fondamentalmente psichico. Libertà e democrazia non si possono toccare, pena, parlare come Miguel Serrano, ossia aiutare poco.Nessuno di noi ha ancora il coraggio di prospettare un sistema di pensiero verticale ma democratico, tuttavia, questo blog, appunto, è intitolato ad un certo autore, ad un certo libro, ad una certa speranza...sursum corda.
Giacomo Petrella

agosto 23, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Ps: la povera pakistana è stata sgozzata dopo un'intensa riunione di famiglia, magari compresa di relazione finale...testa o pancia?il kali-yuga è dentro tutti noi, non si scappa.

agosto 23, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Dall’Angelus del 26-8-06 di Benedetto XVI
“C’è poi un altro suo scritto (parla di S. Bernardo) che vorrei segnalare, il De consideratione, indirizzato al Papa Eugenio III. Qui, in questo libro molto personale, il tema dominante è l’importanza del raccoglimento interiore - e lo dice al Papa -, elemento essenziale della pietà. Occorre guardarsi, osserva il santo, dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l’ufficio che si ricopre, perché - così dice al Papa di quel tempo e a tutti i Papi, a tutti noi - le molte occupazioni conducono spesso alla "durezza del cuore", "non sono altro che sofferenza dello spirito, smarrimento dell’intelligenza, dispersione della grazia" (II, 3). L’ammonimento vale per ogni genere di occupazioni, fossero pure quelle inerenti al governo della Chiesa. La parola che, a questo riguardo, Bernardo rivolge al Pontefice, già suo discepolo a Chiaravalle, è provocatoria: "Ecco - egli scrive - dove ti possono trascinare queste maledette occupazioni, se continui a perderti in esse… nulla lasciando di te a te stesso" (ibid.). Quanto utile è anche per noi questo richiamo al primato della preghiera e della contemplazione!”

Questo pensiero di Bernardo, a me, che sono epimeteo e quindi scarso di mente e di forza, contrariamente a mio fratello Prometeo che, come è noto è indaffaratissimo a portare il fuoco agli uomini, fottendolo con grazia agli dei) fa un certo effetto. Sempre a causa della mia pochezza sono portato a pensare che tali considerazioni dovrebbero provocare, quanto meno un piccolo brivido di riflessione alle indaffaratissime democrazie mondiali, ma anche alle indaffaratissime teocrazie, alle oligarchie, alle plutocrazie e a tutte le “zie” le nuore e le cognate di questa terra.
Si, siamo pragmatici e siamo di destra e dobbiamo difendere Israele: e allora democraticamente voteremo per i carri armati arcobaleno (vista la marcia ad Assisi?) che in virtù, del Pecoraro e forse anche della Bindi, invece di proiettili, spareranno melanzane alla parmigiana mentre nei mitra pare che D’Alema ci abbia messo personalmente i Baci Perugina. E quando vedremo qualche talebano armato gli diremo: fratello mio non mi sparare perché io sto qui per portare la pace. E lui ovviamente sarà tutto contento e, poiché io sono democratico, mi darà il fucile.
Epimeteo II

agosto 27, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Mannaggia all'idealismo, caro Epimeteo commetti lo stesso errore di Martin;giudichi la democrazia come un tipo ideale quando è solo un metodo ( il migliore).In democrazia c'è chi si difende da solo con ottimi risultati(Israel), chi si conquista il suo spazio vitale con la maschera di Wilson( Usa) e chi come noi, si diverte a farsi saltare in aria per avere la tessera del club ONU ovvero europa dei buoni.Che vuoi, però alla fine contano i ludi cartacei!Cambiano i voti, cambiano le amministrazioni.

agosto 27, 2006  
Anonymous Anonimo said...

No no. Considero che non sia affatto un ideale ma una turlupinatura idealistica, e c'è una bella differenza. Una "cosa" (e la democrazia è una cosa, come il programma della sisnistra di D'Halemmah), se aspira a diventare un metodo dovrebbe avere un principio ispiratore e delle regole di verifica, anche se puramente materialistici. La democrazia, a mio avviso, non ce l'ha, proprio perché significa Forza del popolo. E la forza NON è un metodo e se non si sa chi la applica (il popolo è tutto e non è niente) non ha neanche regole stabili. Anche i Tori scatenati di Pamplona hanno molta forza e, nel loro piccolo, anzi grande, sono un "popolo" e, grazie a Dio, prendono democraticamente a cornate chi vogliono loro. Ma non capiscono un tubo, proprio perché sono popolo (demo) e sono spinti dalla forza (crazia).
Quando il nostro Pecoraro nazionale chiede alla massaia cosa ne pensa del nucleare, quella risponde democraticamente "no grazie", e quando facciamo il voto sulla riforma della costituzione il "popolo" risponde "no grazie". La democrazia è quella cosa che consente di parlare e deliberare intorno ad argomenti complicatissimi a chi non ne capisce una mazza e di influenzaree condizionare le masse in una maniera che nessun dittatore si sarebbe mai sognato. E' quella cosa che fa dire allo Zappaterra spagnolo che l'etica è una cosa "stabilita dalla maggioranza". Et de hoc satis.
Lo so che sono un disfattista e, pensa un po', che considero votare a destra come il male minore.
Ma io sono un vecchietto quindi non vi preoccupate, tra qualche anno vi mollo, mentre a voi toccherà essere democratici, chissà per quanto, e mi dispiace sinceramente.
Epimeteo II

agosto 27, 2006  
Blogger Robinik said...

Entro qui in punrta di piedi e trovo sempre luce per la mente.

Grazie ;)

Rob

agosto 28, 2006  
Blogger Robinik said...

Entro qui in punrta di piedi e trovo sempre luce per la mente.

Grazie ;)

Rob

agosto 28, 2006  

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