il boia... e suo fratello.
ROMA, 1 ago. - (AGI)
Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Franco Giordano ha inviato ai vertici del Partito Comunista Cubano, tramite l'ambasciatore di Cuba inItalia, una lettera di solidarietà e auguri di pronta guarigione per Fidel Castro.
"Caro Ambasciatore - si legge nella lettera di Giordano - Le scrivo questa lettera per esprimere, a nome mio e di tutto il Partito della Rifondazione Comunista, la nostra solidarietà, vicinanza e i nostri migliori auguri di una pronta guarigione al Comandante Fidel Castro. Siamo vicini a lui e al popolo di Cuba, alla sua rivoluzione. Credo di esprimere il sentimento di tanti che pur nelle differenze riconoscono la dignità, la coerenza e il rigore morale del compagno Fidel Castro, la sua dedizione totale all'ideale rivoluzionario che fa di lui e di Cuba un simbolo di dignità non sol per l'America Latina , ma per l'intero pianeta. (...) Nell'occasione esprimo anche gli auguri di buon lavoro a coloro i quali sono chiamati in queste ore a sostituire alla guida del paese e del partito una persona straordinaria come Fidel, in primo luogo al compagno Raul Castro. Si tratta di un compito difficile e delicato. Cuba e la sua Rivoluzione, che da 40 anni resiste ad un odioso embargo, attiva come sempre contro la guerra e il neoliberismo, sapranno superare anche questo momento. Fraternamente, Franco Giordano".
(Agi) 01-AGO-06 17:11
Fraternamente l'Anarca spera di brindare presto con un "Cuba libre" ...
in faccia al boia e a suo fratello.
Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Franco Giordano ha inviato ai vertici del Partito Comunista Cubano, tramite l'ambasciatore di Cuba inItalia, una lettera di solidarietà e auguri di pronta guarigione per Fidel Castro.
"Caro Ambasciatore - si legge nella lettera di Giordano - Le scrivo questa lettera per esprimere, a nome mio e di tutto il Partito della Rifondazione Comunista, la nostra solidarietà, vicinanza e i nostri migliori auguri di una pronta guarigione al Comandante Fidel Castro. Siamo vicini a lui e al popolo di Cuba, alla sua rivoluzione. Credo di esprimere il sentimento di tanti che pur nelle differenze riconoscono la dignità, la coerenza e il rigore morale del compagno Fidel Castro, la sua dedizione totale all'ideale rivoluzionario che fa di lui e di Cuba un simbolo di dignità non sol per l'America Latina , ma per l'intero pianeta. (...) Nell'occasione esprimo anche gli auguri di buon lavoro a coloro i quali sono chiamati in queste ore a sostituire alla guida del paese e del partito una persona straordinaria come Fidel, in primo luogo al compagno Raul Castro. Si tratta di un compito difficile e delicato. Cuba e la sua Rivoluzione, che da 40 anni resiste ad un odioso embargo, attiva come sempre contro la guerra e il neoliberismo, sapranno superare anche questo momento. Fraternamente, Franco Giordano".
(Agi) 01-AGO-06 17:11
Fraternamente l'Anarca spera di brindare presto con un "Cuba libre" ...
in faccia al boia e a suo fratello.
11 Comments:
mi sembra che siamo piuttosto in sintonia ;-)
e 'sti comunisti italici sono anche quelli che ci vengono a fare le morali su diritti umani e libertà individuale. Che schifo! Ma perché non se ne vanno a vivere tutti a Cuba se è un così straordinario paese? Rivoluzionari da salotto, il cuore con Fidel ma la poltrona in Italia.
Jerry
Stavolta condivido in pieno il commento di jerry. non capisco però perché a cuba si festeggia. c'è un passaggio di consegna che resta tutto in famiglia. e mi pare che il fratellino sia abbastanza...fidel alla linea.
Lady Oscar
In questo momento di grande preoccupazione del popolo ''rosso'' per la malattia del Fidel, mi sento vicino a tutti i bambini cubani costretti a prostituirsi per le strade dell'Avana, a tutte le ragazze cubane costrette a vendersi per un paio di scarpe, a tutti i medici cubani costretti a seguire stage di aggiornamento internazionale per lettera e a tutti i ragazzi cubani che, per andare in vacanza all'estero sono costretti a lasciare la madre in pegno. Anche loro sono preoccupati per la salute del Fidel, soprattutto sono preoccupati che migliori.
Elifas
Mi hanno insegnato ad amare ma soprattutto a non odiare..........
Ma con certi individui faccio una bella fatica.........
Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno.......
Ma....e se lo sanno.....
Ermanno di Salza
Mi dispice se Fidel l'illuminato sta male spero che suo fratello sia liberale democratico attento alle esigenze di libertà del popolo cubano come lo fu Fidel......ohhhhhhh.hhhhhh..............ho provato ha scrivere cazzate ma non ci riesco........
Un comunista pentito....
No..... un pò ci riesco.........
Anch'io fatto un post simile. Però dedicato ai Comunisti italiani. Lettura istruttiva :-)
Ciao
speriamo che fidel muoia e si porti all'inferno il suo regime...ps anarca hai visto che toppa ha preso la Reuters?
ciao saluti argentarii
ps bis se vai sull'altro indirizzo media trovi la versione beta del nostro nuovo sito...
Fidel Castro festeggia gli ottanta anni, passati per più della metà a fare il dittatore, facendosi fotografare con il giornale in mano. E’ la tecnica dei rapimenti, per far vedere che ad una determinata data l’ostaggio è ancora in vita, qui, invece, è adottata dal regime, per mostrare che il despota non ha ancora tirato le cuoia. E’ il destino delle dittature, abituate alla menzogna, obbligate a far vedere che l’oppressore non ha ancora tolto il disturbo per ritardare i dovuti festeggiamenti. Ma è solo questione di tempo, e neanche molto, paragonato al moltissimo che Castro ha già rubato ai suoi connazionali. Purtroppo Cuba non si libererà di lui con una rivolta od una rivoluzione, dovrà attendere un funerale. E così sia. Due cose, in questo copione scontato, mi colpiscono. La prima è relativa alle celebrazioni della stampa cubana, prigioniera della censura e tenuta al guinzaglio, che riporta non poche dichiarazioni filocastriste di politici italiani, ivi compreso l’attuale ministro degli esteri. Frutto, tutte quante, di una congenita debolezza politica, culturale e morale. La seconda è che si sia dovuto aspettare la voce di “Arco Progressista” e di Vladimiro Roca, espressione del dissenso cubano, per porsi una domanda piuttosto evidente ed imbarazzante: che ci fanno i soldi italiani, i soldi di Telecom Italia, investiti nella società Etecsa, vale a dire nelle telecomunicazioni cubane? Già, perché una cosa deve essere chiara: in una dittatura, dove vige la censura, dove i cittadini non possono avere il telefono, non possono collegarsi ad internet, non possono neanche avere la parabola per guardare la televisione, le telecomunicazioni non possono essere un business profittevole. E la cosa rimarchevole è che a decidere d’investire (male) quei soldi non sono state le gestioni “private”, protagoniste di altre, non disinteressate, avventure sudamericane, ma la Telecom Italia ancora posseduta dallo Stato. Fateci caso: su quest’affare nessuno ha mai chiesto od obiettato alcunché, pur essendo un assoluto bidone.
Si dirà: ma quell’investimento potrà rivelarsi utile in futuro. Giusto, ma solo quando sarà morto Castro e sarà stata seppellita la dittatura, cioè dopo che saranno scomparsi i beneficiari dei soldi investiti dagli italiani. In attesa di quel giorno, tutti zitti.
Davide Giacalone
Ermanno di Salza
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