13 agosto 2006

e per il Manifesto taroccare le foto è "impulso creativo".

Spettacolare Il Manifesto dell'8 Agosto scorso sullo scandalo della foto di Beirut taroccata da Adnan Hajj.
"Voleva soltanto ritoccare un po' alcune tracce di polvere sull'istantanea, il fotografo freelance Adnan Hajj, ma pagherà caro l'impulso troppo creativo".
Tutta colpa del solito “blogger di turno” che lo ha scoperto e lo ha sputtanato e della Reuters che gli ha "sdegnosamente reso l'immagine acquistata" (sdegnosamente?!?!?)
Insomma un fotografo trasforma un palazzo bombardato in un quartiere raso al suolo con il chiaro intento di stravolgere la realtà degli avvenimenti... e per i compagni hezbollah del Manifesto è solo un “impulso troppo creativo”.
Ovviamente non una sola parola sugli altri imbrogli mediatici che stanno emergendo in questi giorni.

In compenso ieri articolone del solito Tariq Ali sull'attentato sventato di Londra... ovviamente per farci capire che forse se lo sono inventato a Scotland Yard per fare un favore a Blair in crisi nei sondaggi.
Alla fine, meglio una foto un po'ritoccata (per impulso creativo) che un cervello troppo bacato.

P.S.: mi raccomando… colletta estiva per il Manifesto… che se chiude ci tocca tornare a leggere l’Unità per farci due risate.

update delle 19.04: su The Right Nation l'ennesimo falso scoperto. La questione su cosa sia veramente la libertà d'informazione in una moderna democrazia condizionata dai media, comincia ad essere maledettamente seria.

Open Tracback: Weekend (open) Must-Read List

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non capisco se al Manifesto siano più in malafede o più imbecilli probabilmente entrambe le cose
Ebreo errante

agosto 14, 2006  
Blogger Martin Venator said...

probabilmente un po' più la seconda...

agosto 15, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Questo articolo lascia il tempo che trova, è lo sfogo delirante anche se, secondo me, coerente con le menti neocon americane e ci racconta dello stato mentale di gente esaltata da una troppo prolungata impunità.

A Roma si dice è un impunito per descrivere una persona che persevera in un comportamento deleterio per sé e per gli altri e continua a farlo perchè appunto è uno mai punito.

Il personaggio è un militare isareliano, ma , essendo appunto un impunito (come finora lo è stata Israele), potrebbe avere qualsiasi appartenenza e si comporterebbe nella medesima maniera anche nel caso appartenesse ad un'altra nazione impunita (ad esempio gli Usa che lo sono da almeno un secolo).

Certo è l'opinione di un singolo, ma quanta coerenza con i comportamenti di tante moltitudini.

Egli è indubbiamente figlio del pensiero unico, che oggi ha incluso gli ebrei dalla sua parte, solo 60 anni fa sarebbe stato impensabile, poichè, nell'altro pensiero unico , cioè, il nazismo, facevano le veci degli arabi di oggi.

Fa sicuramente parte delle oscillazioni carmiche (cicli) della storia, ma quello che mi stupisce e rattrista è che la Germania è una fiera collaboratrice anche oggi di quest'altro pensiero unico (stavolta insieme ai sionisti).

Inutile colpevolizzare solo Israele, poichè, pur essendo potente (almeno così sembra , anche se il dubbio, con l'ultima sconsiderata aggressione al Libano, mi sorge in merito) è solo la punta di un iceberg che arriva da un passato più o meno lontano, solo che questa volta, pur essendo in prima linea, hanno scelto di stare con chi li ha sempre odiati ( c'è da dire che gli ebrei praticanti sono specializzati nel non essere amati ovunque siano), ora lo vediamo che chi li difende ad oltranza in realtà non li ama affatto e li fa comportare da impuniti (se avessi amici così gli sputerei in faccia) ed ancora una volta sono loro i più odiati al mondo (poveri cristi).

Questo è il triste destino di chi si sente superiore agli altri, non fu Cristo in quella terra a dire che gli umili si eleveranno fino al cielo più alto?

Hanno capito male, loro in cielo ci vanno, ma guardano verso il basso, giusto lo spazio tra il muso del loro aereo e l'obbiettivo da colpire.

agosto 17, 2006  

Posta un commento

<< Home