19 marzo 2006

profezia, lucidità o follia?

Jean Guitton"Quando gli islamici saranno in possesso di armi atomiche (...) il pericolo diventerà molto grave e il terrorismo potrà dominare l'Europa. Il prossimo grande dramma dell'umanità è, infatti, il terrorismo"
(Jean Guitton, 1994)


14 Comments:

Anonymous Anonimo said...

profezia!
Carlitos

marzo 20, 2006  
Blogger Martin Venator said...

cavolo... ecco l'idea: un bel martirio di Stato! Certo regolamentato... ci mancherebbe altro... per "organizzare la felicità"...

marzo 20, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Profezia troppo facile...troppo scontata...ci sarebbe arrivato persino quel buonista di Spielberg!Datemi qualcosa di più piccante!

marzo 20, 2006  
Anonymous Anonimo said...

permettimi martin, ma gollum ha almeno metodologicamente ragione.

e però, permettimi, gollum: non mi sembra che il senso della citazione integrale sia sensibilmente diverso. A prescindere che Guitton individui nel martirio una possiibile risposta, resta fermo che l'Islam è una minaccia - proprio quel che impercettibilmente sottolinea l'anarca...

CJ

marzo 20, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Profezia, forse meglio dire realismo. Ci sono delle pagine di Elias Canetti sull'Islam e la violenza altrettanto illuminanti.
Ciao

marzo 20, 2006  
Blogger Martin Venator said...

infatti dovresti far parlare Smeagol...

marzo 20, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Caro Gollum,
mai pensato che volessi dedicarti al martirio, sinceramente. Per quanto concerne la distinzione, se stesse come dici tu non mi spiegherei la ragione di certe particelle avversative nella citazione, che rivela un andamento palesemente cautelativo del discorso (metto le mani avanti, e però ribadisco che questi sono pazzi).
In altre (e più semplici) parole: non metterei in bocca a Guitton una distinzione tra islam "buono" e "cattivo", ma mi fermerei alla constatazione che anch'egli rileva il pericolo costituito dall'azione terroristica tradotta in azione politica - e che a questa azione associ una religione, degenerata quanto vuoi, ma non altre.
CJ

marzo 21, 2006  
Blogger Martin Venator said...

adesso voglio sapere l'altra qual'e'... e' un mio diritto di anarca proprietario!!!!!!

marzo 21, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Le chiacchiere possono essere affascinanti ma rimangono troppo spesso chiacchiere. Dopo aver dimostrato vicendevolmente la vostra cultura e dialettica leggetevi Magdi Allam c'è di che meditare.
Ermanno di Salza

marzo 21, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Anch'io concordo anche tu tolleri anch'egli comprende anche noi capiamo anche voi dialogate anch'essi accettano, ma loro i musulmani concordano, tollerano, comprendono, capiscono , dialogano, accettano...........
E se si chi di loro esattamente..
Ermanno di Salza

marzo 21, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Per chiarire io ammiro molto Magdi Allam..... Quella è ricerca di dialogo...di tolleranza... consapevolezza del reale... coraggio di rischiare... con musulmani simili tutto è possibile ma quanti sono quelli come lui???
Ermanno di Salza

marzo 21, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Gollum: comincio ad essere quasi istintivamente d'accordo con te, il che non mi accade con alcuno dal '57. E' il caso della tua ultima affermazione, che sottoscriverei in pieno.
Ricambio i complimenti, l'ironia e compagnia cantante: se decidi di aprire un blog, mi offro come co-blogger sacrificale. Basta che non ne parli con Smeagol.
CJ

marzo 22, 2006  
Blogger Martin Venator said...

Ovviamente regressione caro gollum. Quel morboso desiderio di anello è il tuo principale difetto... almeno pare. L'anello del potere si manifesta in molte cose... c'è un desiderio di "potere" anche nel rinchiudere dinamiche storiche dentro forzature concettuali astratte: l'ideologia è una forma di potere e nel nostro tempo le ideologie non sono morte sono solo cambiate.
"Dialogo" è ormai una parola scontata, abusata che francamente mi fa imbestialire... quasi come "tolleranza"... altra parola che reca al suo interno un'ipocrisia detestabile. E' la mia sana intolleranza che mi permette di trovarmi "istintivamente in disaccordo continuo" con cj... ma è la mia libertà che mi permette di affascinarmi a ciò che lei dice fin dal '57 (anche se non glielo dirò mai!).
Qui non si mette in discussione la necessità di "dialogo"... con nessuno... neppure con uno della Lazio. Questo anarca ha deciso di abitare in una città (tocque-ville) il cui sindaco è un curvarolo biancazzurro... figurati. No, qui si mette in discussione la banalizzazione del dialogo. Per un cattolico il dialogo è una cosa importante perché tutta la tradizione cristiana si fonda su un dialogo tra uomo e Dio... addirittura un Dio persona (immagine e somiglianza... Lo stesso concetto di preghiera nella nostra tradizione è esattamente questo... apertura di un dialogo; ne sanno qualcosa i grandi mistici. Quindi pensa quanto l'approccio dialogico alla realtà sia connaturato con la ns. tradizione con la nostra cultura e col nostro essere "occidentali". Il problema sono quelli che vorrebbero trasformare il dialogo in un monologo. La reciprocità è qualcosa di più di uno slogan politico, uno scambio commerciale (se tu dare a me una chiesa io dare a te moschea...); no, la reciprocità è il fondamento di una relazione, l'essenza stessa che è alla base del dono e il dialogo significa donarsi.

Quel "noi" è più preoccupante di quello che pensi, sopratutto per uno che vive il "noi" in continua contraddizione dentro di sè; che ne dice Smeagol di quel "noi"?
Inizi a non raccontarmela giusta...

marzo 22, 2006  
Blogger Martin Venator said...

grazie per la precisazione... Sam si era molto arrabbiato! :-)

marzo 22, 2006  

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