06 luglio 2006

Marco Lodoli e la famiglia: quando l’intellettuale illuminato... spegne la luce

Indiretto elogio di un prete e dell’utero spirituale

Uno dice “Marco Lodoli”… e pensa alla cultura impegnata, al pensiero illuminato un po’ decadente certo ma che sa interpretare la modernità, la post-modernità…insomma questo cavolo di tempo che stiamo vivendo. Perchè Marco Lodoli è uno scrittore famoso, di quelli ascoltati che quando parla si fa silenzio in sala. Perché Marco Lodoli ha scritto Snack Bar Budapest… e Tinto Brass ci ha fatto l’unico film non porno tra quelli che ha girato. Perché Marco Lodoli ha vinto due volte il Grizane Cavour che sta alla letteratura come la Parigi-Roubaix sta al ciclismo. Perché Marco Lodoli scrive su Repubblica, mica su Libero o su Il Giornale. Perché Marco Lodoli è uno di quelli che s’intervistano quando c’è da parlare dei giovani, del disagio sociale, delle periferie, delle mode, delle nevrosi, dei jeans bassi, delle crisi generazionali, delle mutande griffate. Perché Marco Lodoli insegna in un istituto superiore…non so se mi spiego: uno scrittore che insegna, cioè scrive e sta coi giovani insomma… chi meglio di lui può capire il tempo che batte alla porta della crisi dell’occidente? Perché Marco Lodoli racconta underground ma odia l’on the road, eppure se tu pensi a lui ti viene in mente lo spot della Vodafone con Muccino e la colonna sonora di Ligabue. E tu che, quando hai letto "La Notte" l’hai trovato una boiata pazzesca, ma non l'hai detto per non farti prendere per il culo dagli amici di sinistra come il solito “ignorantone di destra…degno amico dei tassinari in rivolta”.
Poi ti capita in mano un libello finanziato dalla Regione Lazio sugli incontri di intellettuali famosi in Biblioteca, e lì dentro Marco Lodoli, a proposito della famiglia, dice delle idiozie così idiote, ma così idiote… che quasi quasi non ti vergogni più di puzzare di destra.
“Non mi piacciono le famiglie. Non ho grande interesse per la famiglia. E’ qualcosa che non sento mia. (…) non mi piace identificare la famiglia come un’istituzione essenziale per la vita dell’uomo. Non siamo riusciti ad inventarci nulla di meglio in questi anni se non la famiglia che poi si chiude in casa, con i suoi antifurti, le sue parabole. Tutto quello che mi chiude mi preoccupa. Bisognerebbe ritrovare un rapporto diverso con la società altrimenti si finirà col vivere come gli americani, nelle loro villette a schiera con il barbecue e le macchinette tagliaerba”.
Ora premesso che è meglio vivere in una villetta a schiera con il barbecue che nei loculi di Corviale e nelle celle calorifere dello Zen di Palermo costruiti dagli architetti di sinistra e benedetti dagli intellettuali come Lodoli; perché è in questi posti delle nostre metropoli che il pensiero progressista ha prodotto emarginazione sociale e danni irreparabili disintegrando il tessuto sociale.

Ma il problema e che queste banalità ti fanno vomitare. Che non lo puoi chiamare neanche nichilismo… perché quello era una cosa seria quando lassù sull’Engandina l’amico di Zarathustra aveva provato a incontrare l’uomo nella sua solitudine mascherandola da volontà di potenza. Qui non c’è neanche questo. C’è la banalità venduta a basso costo al supermercato dell’idiozia progressista. Questo qui, il Lodolipensiero (che è poi il pensiero dell’intellighenzia laica occidentale) è semplicemente il niente, il sottovuoto spinto, la resa incondizionata ai modelli dominanti imposti dai media e dai padroni del vapore dei nuovi stili esistenziali sanciti per decreto nelle società pogressiste.
Per fortuna il giorno dopo incontri un po' di pensiero…pensiero profondo, così difficile da trovare tra gli intellettuali di oggi; è il pensiero di un prete… cioè di un teologo, Livio Melina, uno degli sgherri di papa Ratzinger che parla con la lucidità e la ragionevolezza che oggi la cultura laica si sogna. Intervistato su Il Foglio, denuncia il processo di “liquidazione della famiglia” fatta dai media a dai nuovi strumenti del potere, in una società “che non tollera le entità basate sulla stabilità” perché si privilegia “l’atemporaneo che giova al mercato” ; e il paradosso di tutto questo è che è un prete a spiegarci che la famiglia è il centro del sistema relazionale che consente agli uomini di essere protetti, perché “(…) l’individuo privo di consistenza relazionale diventa fragile e potenziale vittima del potere”; che ci ricorda che l’art.29 della Costituzione Italiana, quello che definisce la famiglia “società naturale fondata sul matrimonio” fu voluto da Palmiro Togliatti, per affermare “la precedenza della famiglia come società naturale, rispetto allo Stato”. Che se la Conferenza di Pechino delle Nazioni Unite in duecento pagine non parla mai di madre e se Zapatero ha eliminato pure il termine padre…è il segno di un nuovo potere che per imporsi deve cambiare persino il vocabolario. E’ un prete a dirci che
"ciascuno di noi è se stesso, si ritrova e sa chi è, se pensa alle relazioni costitutive con il padre, la madre, i fratelli, relazioni che segnano la consapevolezza del proprio io"; perché “senza famiglia non può esserci società, è il retroterra umano che ricostruisce l’uomo”. Ciò che S.Tommaso definiva "utero spirituale".
E tu, povero e stupido reazionario, che pensi che certo la famiglia è in crisi, è cambiata
ma che in fondo "padre" e "madre" sono realtà che è meglio non buttar via come ha fatto Zapatero, alla fine tiri un sospiro di sollievo perché in questo occidente in balìa del “niente-pensiero” di Lodoli e dei suoi amici, ci sono ancora i preti con tutto il loro armamentario di sagrestani, parrocchiani, campanari, perpetue… così poco chic e poco radical… ma che difendono ragionevolmente valori che danno ancora un senso a quell'incontro tra persona e comunità dentro le forme di solidarietà naturale e fuori da ogni fuga individualista.
Di Marco Lodoli ci rimane una puntata di Rai Educational in cui parla con i giovani e dice: "Il nostro on the road insensato nella vita occidentale, in cui mettiamo nello zaino o nel carrello del supermercato cose che, alla fine, non ci servono"… come i suoi libri e il suo pensiero, aggiungiamo noi.

Immagine: Mario Sironi, la Famiglia, 1933

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28 Comments:

Blogger Lucius de Geer said...

Bello, tradizionale...ma "che ci azzeccano" preti, suore, e sagrestie?...caro Martin, non vedo perchè l'antiprogressismo debba finire sdariato per terra, calzoncini corti, barbetta ed acne a cantare una canzone di CL..il nulla in occidente...i preti hanno la loro parte, tanto quanto i Lodoli ;)

luglio 07, 2006  
Blogger Martin Venator said...

aaahhh...fratello mio... se solo tu avessi letto un po' più Bernanos e Chesterton e un po' meno de Benoist e Tarchi...

luglio 07, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

...più che altro Evola...un abbraccio

luglio 07, 2006  
Anonymous Anonimo said...

è il solito problema: la Chiesa affronta i temi fondamentali dell'uomo con la ragionevolezza che la cultura laica ha perduto. Perché fede e ragione non confliggono quando in gioco ci sono i diritti naturali. Ottimo post Anarca!
Lea

luglio 07, 2006  
Anonymous Anonimo said...

sì noi siamo quelli dell'apparecchio ai denti e l'acne sul viso.....non sarà che la sindrome del pressappochismo con un pizzico di invidia per l'altrui felicità(alla Lodoli)abbia colpito anche te caro commentatore qualunquista?

Lapeste
ciellina

luglio 07, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Quando si ha una casa, una dimora, un luogo a cui appartenere e nel quale far convergere le altrui fatiche, la stanchezza, i silenzi, i dolori, trasformandoli pian piano in concreta letizia ( e non mi riferisco, ovviamente, allo stereotipo irraggiungibile della melensa famiglia del mulino bianco), si è esposti al ludibrio, allo scherno, come per esorcizzare l'invidia, trasformandola in un'arrogante noblesse di pensiero.... (mi viene in mente la favoletta della volpe e l'uva, chissà perchè?!)

arieccomi
Lapeste
convinta ciellina

luglio 07, 2006  
Blogger Martin Venator said...

tranquilla Lapeste... emanuel non è un qualunquista... ha stoffa da vendere al bazaar dell'intelligenza... il suo unico problema è la giovane età... non ha ancora capito che la vita è fatta di incontri... è che il cristianesimo è innanzitutto un incontro.
Per il resto, credimi è meglio una persona che cerca... nella sua incredulità c'è il profondo che emerge... alla bava livorosa degli intellettuali impegnati.

P.S.: ma perché ci sono ciellini non convinti?

luglio 07, 2006  
Anonymous Anonimo said...

...c'è ancora chi pensa e scrive cose del genere, tanto per épater le bourgeois?

davanti a questi pseudointellettuali sì, che viene voglia di rinchiudersi nella villetta a schiera col barbecue e la parabola.

luglio 07, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Non dimentichiamo anche i due alberi con l'amaca e la cuccia per il cane :-D

Domenicotis

luglio 07, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Adoro il risentimento dell'apostolo arrabbiato, il vigore della volontà di martirio, la mistica della casa amorevole...ho citato CL politicamente, esteticamente...non culturalmente...se dovessi farlo culturalmente userei parole troppo cattive, di maestri troppo cattivi...e con cincico piacere...

luglio 07, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Caro Martin, grazie per il giovane...mi piacerebbe parlarti spesso di persona, per conoscerci davvero...in parte mi sono formato nel cristianesimo da giovanissimo...per fortuna...ne sono uscito...dall'exo all'eso...

luglio 07, 2006  
Blogger Martin Venator said...

Caro Emanuel, i maestri di cui useresti le parole non sono maestri... e la cattiveria è una virtù che i neopagani, figli di questa modernità, non hanno mai avuto; al massimo li ha distinti l'invidia e il rancore. Cmq non sarebbe da te... perché lo so che preferiresti una pagina ardita e profonda di Don Giussani capace di aprire il mondo alla vita... agli stancanti deliri evoliani.
Mi dispiace del tuo passaggio...hai invertito il viaggio di zio Ernst che dall'eso approdò all'exo... cristiano; e sai che le inversioni spesso sono segno del tellurico. Non dare per scontato nella vita la direzione del viaggio... basta un soffio di vento a far cambiare rotta e il Cristianesimo non è un corso di formazione... ma un incontro... quindi guardati le spalle, studia le stelle e osserva il volo degli uccelli... se il mare dovesse gonfiarsi non aver paura... colui che dorme sulla tua barca sbattuta dal vento è colui che placherà la tempesta! :-)

luglio 07, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Caro MArtin, grazie delle belle parole, ma parli da uomo di fede...e la fede è la fine del cammino...e io ad agosto vado in montagna...

luglio 08, 2006  
Anonymous Anonimo said...

magari in montagna chissà quali incontri....
magari già solo la bellezza dei luoghi, la maestosità della natura, ti apriranno al Mistero, al senso ultimo delle cose...un pò come Heidegger nella foresta nera.

'Proprio là dove uno capisce che la persona o la cosa che ha davanti o l’avvenimento che accade non lo possiede lui - perché non lo fa lui, non può sperare di possederlo, perché la sua vita è breve, ma più breve ancora è la misura della sua forza -, allora può abbandonarsi a ciò che fa quella cosa, a chi fa il Monviso, al Mistero da cui sorge la catena delle Alpi, al Mistero da cui sei sorto tu. Uno può abbandonarsi sicuro, sicurissimo, se la cosa non è sua.
(Da Si può (veramente?!) vivere così?, Giussani)

Buona vacanza

luglio 08, 2006  
Blogger Martin Venator said...

:-)))) cavolo emanuel... come dirtelo che la fede è solo un inizio?... non ci crederai mai ma è solo ora parte la grande sfida della ragione.
Cmq non disperare per il luogo scelto... ricordati del discorso della montagna... potresti sempre fare la tua escursione sul Monte Tabor... hai visto mai....

ciao Peste, un saluto.

Watergate: si, Lodoli è solo il banale esempio di questa cultura che disgrega la famiglia, il suo ruolo sociale a vantaggio di un modello artificiale in cui l'indivdualismo non è un percorso verso la persona, i suoi diritti, la sua libertà negli altri, ma è
funzionale al sistema di potere e ai suoi modelli invasivi.
...azzo... sto parlando come un libro scadente di sociologia di quarto livello... sto proprio invecchiando: recupero subito... in poche parole dico qualcosa di destra: 'fanculo agli zapateri e ai "cattolici adulti".

luglio 08, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Tabor?Martin...Martin...non svendo il mio Campidoglio per un colle semita;))...e davvero hai fede?hai dogma?...andiamo, persino i passi citati da lapeste sprigionano spiritualità politeista...non pretendo d'esser "risvegliato", ma, che dire, nemmeno annoiato...

luglio 09, 2006  
Blogger Martin Venator said...

Quindi te ne vai in montagna sul Campidoglio? Cavolo poca roba per una sana “Meditazione delle vette”... salutami il colle arcobaleno. Mi dispiace che tu abbia smesso di cercare… da quando in qua le fede è un dogma? Solo la gente che crede cerca... il bosco. Ricordati “il vincitore della morte”. Gli altri, o hanno rinunciato o hanno trovato il deserto. I dubbi che assillavano gli apostoli hanno cambiato il mondo insieme al loro amore... le certezze cerebrali dei vecchi e polverosi pagani come Celso oggi sono folklore. Sull’Areopago S. Paolo incontrò barbuti filosofi cui raccontò del “vincitore della Morte”: lo derisero perché ai piedi di quella croce, allo “scandalo per i giudei” si accompagnava la “stoltezza per i pagani”. S. Paolo perse la sfida allora ma ha vinto e sull’Areopago oggi ci sono solo ruderi e turisti.
Non spetta né a me, né a Peste risvegliarti … che dirti? Buon sonno fratello mio! ;-)

p.s.: se ricapiti a Roma … fammi un fischio!

luglio 09, 2006  
Blogger Lucius de Geer said...

Per fine Luglio...quasi certamente a Roma!buon ristoro fratello, senza quel politico di s.paolo...meglio il pesce, meglio i 12, meglio iol piede sopra l'acqua, e tanto altro...ma non s.paolo, te ne prego...

luglio 09, 2006  
Anonymous Anonimo said...

ieri guardavo le mie figlie dormire dopo una mezza giornata sulla spiaggia, a Lavinio, vicino Roma, dopo pranzo, io leggevo mia moglie brotolava leggendo un quotidiano..brillavano in un lato il barbecue (pronto per la bisteccha serale..) e la falciatrice, intorno due bandiere tricolori (aspettando la partita), un telecomando e alcune poltrone posizionate..al peomeriggio la messa, le chiacchiere con tutto il vicinato, alcuni vicini invitati a casa per la visione e la degustazione della bistecca...non so cosa abbia fatto Lodoli, se passava da li avrebbe preso una porzione di bistecca e un bicchiere di vino, unica condizione stare zitto..

luglio 10, 2006  
Anonymous Anonimo said...

E teneteveli 'sti preti se vi piacciono tanto... ma perché dovete trifolarci le palle a tutti noi?
Alla faccia della libertà per ciascuno...
Poi dicono che è difficile sconfiggere la mafia... tutti a reggere le braghe alla famigghia... e delle *persone* e delle relazioni tra le persone tutti se ne fregano, solo per racimolare qualche voto in più (Ferrara docet).

Anonimo polemico

luglio 14, 2006  
Anonymous Anonimo said...

più che polemico mi sembri un anonimo un pò stupido.

"Anonimo meno polemico e meno stupido"

luglio 17, 2006  
Blogger Konssuelo said...

La famiglia è un'istituzione naturale della comunità umana. Non cerca etichette e contese, ma solo valorizzazione e rispetto. Essa è la strada privilegiata per il cammino dell'amore, della crescita, della ricerca, della tensione ideale. Non è sostenibile che al di fuori di essa non ci sia spazio per un percorso virtuoso, ma è di tutta evidenza che essa si pone, da sempre, per gli uomini e per le donne come il miglior volano per l'esplicazione della propria individualità. E non temo di scadere nella banalità quando dico che il modo più istintivo di immaginarsi un bimbo è quello di vederlo camminare mano nella mano alla mamma ed al papà.

agosto 06, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Un saluto a tutti.

Vorrei capire se questo articolo riguarda Lodoli o meno. Se riguarda il modo in cui è scritto e le cose che dice ne "La notte", se riguarda la sua opinione sulla famiglia, se invece vuole essere uno spunto per parlare dell'importanza della famiglia.
Vorrei capire tutto questo. Soprattutto dalla persona che ha scritto l'articolo. Sarei lieto di saperlo, davvero.
Sapendone di più potrei forse spiegare perché mi piacciono così tanto i libri che scrive Lodoli, perché condivido molti dei concetti che esprime nei suoi libri ed anche perché sono quasi d'accordo con la sua opinione riguardante la famiglia. Probabilmente tutto questo non interessa chi ha scritto l'articolo (perché mai dovrebbe interessarti la MIA opinione...), ma ritengo che sarebbe interessante avere un contradittorio su temi e persone che richiamano la nostra attenzione.

Grazie,

Giovanni

ottobre 25, 2007  
Blogger Martin Venator said...

Giovanni tranquillo. Risolto il tuo problema un po' contorto: questo non è un articolo. E' un post.

novembre 02, 2007  
Blogger nicol said...

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gennaio 14, 2010  
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