08 ottobre 2005

shaath il mattakkione

l'incredibile Nabil Shaath ...Il vento del deserto continua a portarmi echi di strane notizie. Gli avventori che ospito nella mia Casbah si lasciano andare con me ad ogni genere di confessioni. L'altra sera è arrivato Nabil Shaath, una specie di ministro palestinese per l’informazione, che di mestiere fa anche il secondo di Abu Mazen. Non lo vedevo da questa estate ed era euforico. Si era improvvisamente ricordato di un fatto accadutogli 3 anni fa: George Bush, il capo del grande impero, gli aveva rivelato di ricevere ordini direttamente da Dio e non dalla solita cricca giudeo-capitalista. Gli dissi che Giulietto Chiesa ci sarebbe rimasto molto male se la notizia fosse trapelata ma lui era intenzionato a farle fare il giro del mondo su tutta la stampa. Non era lucido, aveva bevuto molta vodka e mangiato carne di maiale come suo solito. Si ricordava perfettamente le parole dette da Bush a lui e ad Abu Mazen nello storico incontro: “Dio mi ha detto: George, vai a combattere quei terroristi in Afghanistan. E io l'ho fatto. E poi Dio mi ha detto: George, metti fine alla tirannia in Iraq... E io l'ho fatto. E ora, di nuovo, sento che le parole di Dio arrivano fino a me: fai in modo che i palestinesi ottengano il loro stato e che gli israeliani abbiano la loro sicurezza e porta la pace in Medio Oriente. E per mezzo di Dio, io lo farò". Così aveva parlato Bush.
Cazzi di Sharon ho pensato, ma in realtà ero tranquillo perché conosco da tempo Nabil Shaath; molte altre volte è venuto ad Eumeswil ed è rimasto ospite nella mia locanda. Il suo problema è che beve molto ed è un gran mattakkione.
Lo scorso 26 agosto si è visto qui da me con una giornalista kommmmunista di quelle che più non si può e anche quella volta ha dato il meglio di sé: “Conosce la barzelletta che gli egiziani raccontano sugli Usa? No - ha risposto la giornalista - Noi arabi, come sa, abbiamo problemi con la pronuncia della "b" e la "p". Ebbene Mubarak torna da un viaggio in America ed ordina al primo ministro di mettere il suo nome su tutte le toilettes perché negli Usa in tutti i bagni sullo scarico c'è scritto P(B) ush”. Ahahahah, grande risata della liberatrice di Liberazione.
Nabil Shaat ha continuato lo show e, dopo aver dichiarato che il ritiro da Gaza non gli bastava, che si aspettava anche quello da Gerusalemme, che i rapimenti nella striscia di Gaza erano colpa d’Israele anche se li facevano i palestinesi, ha chiesto alla sua intervistatrice senza chador: “Ora le faccio io una domanda: Liberazione è uno dei giornali di Berlusconi? No, è un giornale di sinistra. Allora le stringo la mano più volentieri".
Solo qui ad Eumeswil, in questa città tra mare e deserto, uno come Nabil Shaat può essere preso sul serio...


corriere della sera,
liberazione